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LA MARINA MILITARE AL SEGUITO DEL ” FARE DEL BENE, FA BENE “

Certamente, è fonte di soddisfazione e orgoglio fermarci a considerare come, al di là dei compiti istituzionali inerenti alla difesa marittima dei nostri confini, la Marina Militare Italiana offra generosamente i propri servigi anche in campo sociale e umanitario mettendo a disposizione di entità associative, non solo governative, i propri siti e i mezzi più all’avanguardia in sua dotazione. Infatti, non solo al fine di portare aiuto nell’ambito di calamità ma nel promuovere la diffusione del benessere fisico nella comunità nazionale e internazionale, la Marina Militare fornisce l’apporto del suo personale sanitario in appoggio alla Fondazione Onlus “Operation Smile Italia” in varie occasioni: tanto fu con l’invio della Nave Ammiraglia Cavour in soccorso alla popolazione di Haiti vittima del terremoto del 2010; altrettanto, con il seguito della missione del 30° Gruppo Navale compiuta, da novembre 2013 ad aprile 2014, attraverso il periplo dell’Africa; così, nella continuità, ogni tre o quattro mesi, con l’opera di 5mila sanitari volontari che, in 60 paesi del mondo, attraverso interventi di chirurgia maxillofacciale donano il sorriso a bambini di tenera età.

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Anche in ambito nazionale la Marina Militare persegue il “FARE DEL BENE, FA BENE”, sempre in cooperazione con la “Operation Smile” coordinata dal dr. Domenico Scopelliti; per cui, ben sedici Week-end Clinic del programma “Un Mare di Sorrisi” hanno fatto riferimento alle moderne dotazioni ospedaliere di due navi, da guerra e per il sociale, ormeggiate nella Base Navale di Taranto: la nave Etna e l’Ammiraglia Cavour su cui, dal 2013 ad oggi, sono stati visitati 160 pazienti ed eseguiti oltre 80 interventi; essendosi svolto, lo scorso 30 settembre, proprio il sedicesimo ciclo di chirurgia ricostruttiva del palato (labio palatoschisi) eseguita su quattro piccoli pazienti di una età compresa fra tre e tredici mesi oltre che su una mamma affetta dalla stessa patologia.Se si può dedurre chiaramente che anche il contesto scientifico dell’Università e della Ricerca si avvalgano di una proficua collaborazione che viene dalle navi quando non impegnate in operazioni strettamente militari; altrettanto chiara risulta la capacità della Marina Militare di porsi al servizio della collettività: non solo nella diffusione della cultura marinaresca inscindibile dall’amore per il mare; ma anche nel promuovere aggregazione sociale e senso di sana competizione e disciplina nei giovani perchè traggano l’indubbio beneficio, di una “MENS SANA IN CORPORE SANO”, dall’utilizzare il tempo libero nello sport attivo.

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Conforme a ciò, in ambito M.M. il dispiegamento di attività sportive ha riguardato le più variegate specialità: persino il “basket”, il cui campo è stato allestito sul ponte di volo di Nave Garibaldi; così il “tiro a segno” e “tiro a volo”, con campo di addestramento C.S.A. Tiro di Le Grazie (SP), la cui rappresentanza M.M. si è distinta alle competizioni Olimpioniche dove, nel tempo, si era andata affermando la figura dell’atleta militare a partire dalle Olimpiadi di Melbourne del 1908 quando un marinaio italiano, Enrico Porro, vinse la medaglia d’oro nella “lotta greco-romana” sconfiggendo il russo Orloff.Ma, naturalmente, le discipline sportive di connotazione acquatica: Nuoto, Tuffi, Canottaggio e Vela, sono state sempre in primo piano in ogni competizione anche Olimpionica e per le stesse la Marina Militare haapprontato i maggiori centri sportivi: C.S.A. di Nuoto presso la piscina al Foro Italico in Roma; C.S.A. di Canoa fluviale di Luni nel comune di Sarzana (SP).Soprattutto, è stato sempre strettissimo il rapporto della Marina Militare con l’attività della Vela; tanto che i più famosi velisti sono stati di derivazione M.M.; come l’Ammiraglio Agostino Straulino che, insieme con altro Ufficiale M.M. Nico Rode alla manovra di una delle prime famose imbarcazioni della classe Star, la “Polluce” dei cantieri Baglietto di Varazze, già nel 1938 vinse il campionato europeo ed italiano; mentre nel 1952, questa stessa coppia di grandi velisti vinse i Giochi della XV Olimpiade, il campionato mondiale, l’europeo e l’italiano. Un importante Centro Velico creato dalla M.M. per il coordinamento delle attività agonistiche (classe olimpica e di altura) è a Napoli; mentre, il C.S.A Remiero di Sabaudia (LT) è un altro prestigioso polo sportivo della M.M. dove si praticano le discipline di Canottaggio- Canoa/Kajak e Pentathon Navale.

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Una grande opportunità, per giovani sino ai 25 anni iscritti alla “Sailing Training Association Italia” e alla “Lega Navale Italiana”, è quella offerta dall’ANMI (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) con imbarchi a bordo delle Navi a Vela maggiori (Nave Vespucci e Nave Palinuro) e delle Navi a Vela minori (Nave Orsa Maggiore- Nave Stella Polare- Nave Corsaro II- Nave Capricia e Nave Caroli). Inoltre, presso l’Accademia Navale e la Scuola Sottufficiali a La Maddalena sono organizzati 4 corsi velici estivi per 240 studenti delle scuole medie superiori; presso i centri M.M. di Sabaudia e di Taranto, in collaborazione con la Lega Navale, sono organizzati corsi velici per circa 900 studenti delle scuole medie; oltre a favorirsi la costituzione di sezioni giovanili presso le stesse Sezioni Veliche. Inoltre, di particolare rilievo, per giovani affetti da disagio, è la possibilità di imbarco sul brigantino/goletta Nave Italia su cui si realizzano i programmi di ricerca, educazione, formazione e terapia ad opera della Fondazione Onlus “Tender to Nave Italia” costituita dalla Marina Militare e dallo Yacth Club Italiano.

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Pertanto, sembra potersi dire che proprio quella fiaccola del Fuoco Olimpico, affidata il 13 agosto del 1960 ad un cadetto della Marina Italiana ed issata sulla Nave Scuola Amerigo Vespucci perchè approdasse in Italia presso Siracusa, avendo già rappresentato indubbia gratificazione per la Marina Militare Italiana, può restare nella memoria quale emblema di questo compito istituzionale militare di difesa fortemente congiunto ad una missione di soccorso e attenzione all’umanità che, nella sua globalità, perseguendo la via dell’equilibrio di “MENS SANA IN CORPORE SANO” possa arrivare a comprendere che, per forza di complementarietà che travalica ogni confine, solo “FARE DEL BENE, FA BENE”.

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Data:

4 Novembre 2017