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LA MEDICINA AYURVEDICA

L’antica medicina indiana dell’Ayurveda – o medicina ayurvedica – risale a altre 5000 anni fa e si basa sulla profonda conoscenza del corpo e della sua relazione con la mente e lo spirito. 

Il termine “Ayurveda” deriva dalle parole sanscrite Ayus (vita) e Veda (conoscenza), traducibile quindi come “conoscenza della vita”. 

Questo approccio olistico, considera la salute come uno stato di equilibrio nel quale i fattori psicologici ed ambientali assumono la stessa importanza di quelli fisici.

Ma l’Ayurveda non si occupa solo del benessere del corpo: esso è anzitutto una “scienza dello spirito” che tocca tutti gli aspetti della vita, compresi quello filosofico e psicologico.

L’Ayurveda viene citata per la prima volta nel Charaka Samhita, un trattato di 500 principi medicinali compilato in lingua vedica durante il regno dell’imperatore Kaniska, tra il 127 e il 150 d.C.

Le sue origini mitologiche risalgono a Brahma, il Creatore dell’Universo. Si narra che questi fece dono dell’Ayurveda a Daksa Prajapati (figura della mitologia vedica e induista) che, a sua volta, ne fece dono ad altri fino ad arrivare tra le mani di Indra, signore degli dèi vedici.

Dal punto di vista storico, invece, le sue origini si perdono nella notte dei tempi, per cui non è possibile risalire alla fonte primaria. Ad ogni modo, l’Ayurveda è costruito su principi chiave strettamente legati tra loro.

Primo fra tutti, il Principio di equilibrio: l’Ayurveda considera la salute come uno stato di equilibrio tra corpo, mente e spirito. La malattia è vista come un’alterazione di tale equilibrio.

In secondo luogo i tre Dosha, ovvero le energie vitali che governano le funzioni fisiche e psicologiche. I tre dosha principali sono Vata (aria e spazio), Pitta (fuoco e acqua) e Kapha (terra e acqua). 

L’Ayurveda si basa, inoltre, sull’idea che tutto, nell’Universo, sia composto da cinque elementi fondamentali: terra, acqua, fuoco, aria ed etere, i quali influenzano i dosha e la salute.

Poi abbiamo il Dharma, ovvero la nostra missione di vita. Seguire tale missione è considerato essenziale per il benessere.

La dieta personalizzata in base alla propria costituzione e che tiene conto dei dosha e delle stagioni, è un altro principio essenziale. Non di meno il fatto di seguire i ritmi naturali del corpo e della natura; tutto questo, insieme alla prevenzione, all’esercizio fisico, alla meditazione e all’uso di erbe, contribuisce a un equilibrio complessivo che sfocia nello stato di salute.

VATA – aria e spazio

È evidente come l’accento non sia posto sui “rimedi”, bensì sullo stile di vita, sulla coerenza delle scelte personali, sull’obbedienza alle leggi naturali.

L’ayurveda insegna che l’uomo è un miscuglio di materia e di antimateria, e che il suo benessere fisico e mentale sono il frutto dell’interazione di questi aspetti. Nel principio ayurvedico non esistono “isole”, ma tutto è concatenato per cui, se qualcosa non è in perfetto equilibrio, crea disarmonia all’insieme.

Vediamo più da vicino i Tre Dosha, le bioenergie principali del corpo umano, composte da varie combinazioni dei cinque elementi. 

VATA (aria e spazio). È il principio del movimento ed è legato a tutto ciò che è movimento nel corpo (sistema nervoso, respirazione, circolazione sanguigna, eccetera). La sua sede principale è il colon.

Gli uomini e le donne VATA presentano un corpo snello, pelle secca, occhi piccoli e carattere deciso. Sono tendenzialmente irrequieti e soffrono di insonnia e di vuoti di memoria. Mangiano in fretta e quando capita, tendono a rosicchiarsi le unghie e sono predisposti alla carie dentale. Guadagnano denaro in fretta ma, con la stessa velocità, lo perdono. Hanno uno spiccato impulso sessuale ma fanno fatica a mantenere le relazioni.

Secondo l’ayurveda un eccesso di Vata porta alla disidratazione dell’intero corpo, poiché vi è troppa Aria ed insufficiente quantità di Acqua.

PITTA – fuoco e acqua

PITTA (fuoco e acqua). È il dosha legato alla trasformazione, alla digestione intesa sia a livello fisico (stomaco) che a livello mentale (elaborazione delle emozioni). La sua sede principale è l’intestino tenue.

Gli uomini e le donne PITTA presentano una corporatura media, pelle morbida con nei o lentiggini, capelli sottili con la tendenza a cadere. Hanno buon appetito ma non ingrassano. Hanno un’abbondante sudorazione, così come eccedono nell’ira e nel dare giudizi. L’impulso sessuale è moderato, ma l’intelligenza è acuta, aperta a nuove idee. Le persone Pitta hanno un carattere deciso e qualità di leader.

Secondo l’ayurveda un eccesso di Pitta causa infiammazioni, eruzioni cutanee, irritabilità e ansia, disturbi del sonno, problemi digestivi, oculari e mestruali. 

KAPHA (terra e acqua).  È il dosha legato alla coesione, ed è proprio dei fluidi corporei.

Gli uomini e le donne KAPHA presentano una corporatura incline all’accumulo di grasso, pelle e capelli grassi, forte odore corporeo, palpebre pesanti. Sono lenti e goffi, con un’intelligenza media e la tendenza a dormire troppo. L’approccio sessuale è basico, seguendo la naturale predisposizione all’inattività.

Secondo l’ayurveda un eccesso di Kapha causa obesità, ritenzione idrica, problemi respiratori, eccesso di muco, problemi alla pelle, digestione lenta (gas e gonfiore), sonno eccessivo, difficoltà di concentrazione.

KAPHA – terra e acqua

Secondo l’ayurveda le patologie nascono quando si vengono a creare squilibri nei dosha. Le cause principali di tali squilibri sono: perseverare in azioni o atteggiamenti che si sanno essere sbagliati, l’errato uso dei sensi, le oscillazioni dei dosha all’interno della giornata, delle stagioni e della vita.

La diagnosi si basa anzitutto sull’osservazione: gli ayurvedici osservano il corpo, la pelle, il linguaggio del corpo e i segni esterni per valutare la salute generale.

Attraverso la palpazione, poi, si valutano i dosha per identificare eventuali squilibri.

Infine, un colloquio approfondito consente di comprendere lo stile di vita, l’alimentazione e le emozioni della persona.

Terminata la diagnosi, viene proposto un trattamento che, generalmente, include diversi aspetti della vita quotidiana: dalla dieta alle tecniche di disintossicazione, dalla meditazione all’utilizzo di erbe medicinali. 

Ciò che si propone l’ayurveda è riequilibrare i dosha o rafforzarli lavorando sullo stato di vikriti (malattia, squilibrio) al fine di ripristinare la prakriti (salute, equilibrio) della persona. 

In conclusione, la medicina ayurvedica pone il suo focus sull’equilibrio, la prevenzione e la personalizzazione, insistendo molto sulla qualità della vita. Esso offre un’alternativa valida e complementare alla medicina moderna ma non la sostituisce, per cui è importante che chi desidera intraprendere un percorso ayurvedico lo faccia sotto la guida di un professionista qualificato e in sinergia con la medicina convenzionale.

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Data:

14 Dicembre 2024