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LA “MEDICINA NARRATIVA” PER SALVARE GLI ANZIANI DALL’ISOLAMENTO

Gli anziani sono una risorsa preziosa per la nostra società e nazione, poiché costuitiscono le radici di saggezza su cui porre le fondamenta del nostro futuro. Purtroppo, l’emergenza coronavirus è costata sacrifici anche da parte loro, per non parlare di coloro i quali, ammalandosi, se ne sono andati lasciando un enorme vuoto nel cuore dei propri cari. L’isolamento li ha costretti ad una solitudine forzata ed estremamente dolorosa, specie per chi non è avvezzo all’uso delle tecnologie digitali. Si è allentato così anche il fondamentale legame con il proprio medico curante o lo specialista.

Adesso che è cominciata la cosiddetta “fase 2”, ovvero la fase di convivenza con il virus, gli anziani necessitano di rassicurazioni per poter condurre una vita soddisfacente come un tempo, anche e soprattutto sul piano sociale. Ciò passa attraverso le parole del medico di fiducia, spesso l’unico di cui ci si fida del tutto nel marasma generale di informazioni in cui ci si imbatte ogni giorno. Al fine di sopperire adeguatamente a tutti questi bisogni, un valido aiuto può essere rappresentato dalle tecniche di ascolto attivo, dalla medicina narrativa e dalla telemedicina. La medicina del futuro si prospetta essere pertanto sempre più multitasking; molti la definiscono già la medicina delle quattro P: Personalizzata, Predittiva, Preventiva e Partecipativa.

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La Medicina Narrativa è un approccio nato negli anni ’90 in America dall’intuito di Rita Charon, della Facoltà di Medicina della Columbia University. Ultimamente sta riscontrando particolare successo anche in Italia perché improntato sul rapporto umano medico-paziente, a cui alcuna tecnologia innovativa potrà mai sostituirsi. Infatti, il metodo consente l’interazione tra l’aspetto prettamente scientifico, tipico dell’attività clinica, e il vissuto personale del paziente.

Un esempio emblematico di questo approccio è costituito dal Progetto Silver,ideato daLea Di Muzio e realizzato da DentalBrera Clinic,unostudio odontoiatrico situato in via Brera, a Milano. I due titolari, Stefano Gracis e Matteo Capelli, vantano una lunga esperienza clinica e un continuo confronto con realtà internazionali.

Scendendo nel dettaglio, si tratta propriamente di un progetto di Odontoiatria geriatrica, branca destinata a subire un notevole ampliamento nei prossimi anni, con l’aumento progressivo dell’età media della popolazione nonché della speranza di vita.

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Elemento fondante del Progetto Silver èil recupero della dimensione emozionale e culturale della cura, il rispetto dell’individualità, l’aspetto etico. L’evidenza scientifica che governa i protocolli clinici interagisce con lo studio del carattere e della personalità del paziente, i dati contenuti nella scheda anagrafica e anamnestica si integrano con il racconto che il paziente fa di sé. La raccolta delle informazioni diventa così multidimensionale: entrano in gioco la componente soggettiva, l’identità personale, la lettura e l’interpretazione che il paziente fa del piano di cura che gli viene proposto. E’ ciò che permette di instaurare un rapporto simmetrico tra il clinico e il paziente”.

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Data:

31 Maggio 2020