Forum di Assago, 12 date sold-out. Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, l’eterno Peter Pan che con le sue parole ha insegnato a intere generazioni a sognare già dai tempi delle prime esibizioni al Rolling Stones (storico locale milanese a cui deve il suo debutto), omaggia 30 anni di una meravigliosa ed eclettica carriera all’insegna di tre semplici ma fondamentali concetti chiave: PAZZIA, AMORE e LIBERTÁ. Parole che rappresentano a pieno il nuovo tour 2018, “Oh vita!”, ispirato al più emblematico dei sognatori – “el ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha” – e dedicato a chi ancora è tanto pazzo da credere nei sogni, a chi ancora riesce a sognare l’amore e a chi ama e vive per la libertà. Quella di Jova risulta essere la “musica giusta in un mondo sbagliato”, ma è grazie a lei se in quel palazzetto tutti i cuori si sincronizzano sullo stesso ritmo a prescindere dall’età, dal colore della pelle, degli occhi o dei capelli, dal sesso, dalla religione o dalla lingua: l’immagine di quel “mondo migliore” a cui noi tutti auspichiamo.
È questo l’esplicito invito dell’artista, che tra un pezzo e l’altro trova sempre il tempo per lanciare messaggi di denuncia rivolti a una realtà colma di modelli e ideali sbagliati. È emblematica, in questo senso, la scelta di chiudere il concerto con una canzone di vecchia data, intitolata “Viva la Libertà”, per ricostituire il significato veritiero di una parola che tendiamo a sottovalutare, considerandola come qualcosa di già acquisito e scontato, e che oggi, invece, è sempre più fragilmente minacciata. “È un concetto che ci fa infilare in un ginepraio – spiega il cantautore – ma sicuramente questo tema è al centro dell’album. Io credo che ogni generazione abbia il compito di ridare significato ad alcune parole importanti del nostro vocabolario, come amore, libertà, anima, giustizia… Ogni volta queste parole vengono sfilacciate e perdono senso, sono parole vuote e bisogna soffiarci dentro lo spirito. Il lavoro da fare sulla parola libertà è importante. Ci sono ancora persone che alzano gli occhi e si ribellano, io per esempio”.
L’atmosfera creata dalle luci, dalla scenografia, dai lampadari giganteschi che sembrano voler simulare un ambiente accogliente e familiare, dai coriandoli e dalle proiezioni allude a rappresentare, tramite un’intensissima sinestesia, la perfetta combinazione tra passato e futuro. Ogni dettaglio dell’allestimento contribuisce all’affascinante messa in scena di una storia che, partita dalla “lucida follia” di un unico spirito testardo che ha scelto di vivere per il suo sogno, ha raggiunto grazie alla passione dal cantante i cuori di intere generazioni. Questa magnifica realtà, come sottolineato dallo stesso Jovanotti, è frutto del lavoro di tutti coloro che l’hanno sempre accompagnato e sostenuto, rendendolo un ragazzo davvero fortunato: la sua band, il suo Sancho Panza e i suoi fedeli compagni, che ringrazia uno ad uno tra gli infiniti applausi di migliaia di fan impazziti. Che dire… grazie a te, poeta, per questi meravigliosi 30 anni!