Tempi di importanti novità in tema di valutazione nella scuola primaria, o almeno così potrebbe sembrare… o forse no? A partire dal secondo quadrimestre, alunni, genitori e docenti non leggeranno più “in via di prima acquisizione, base, intermedio e avanzato” sul tanto atteso documento di valutazione.

In ottemperanza all’Ordinanza emanata dal MIM lo scorso 9 gennaio, infatti, le scuole, a decorrere dal secondo quadrimestre del 2025, dovranno adeguare i criteri di valutazione presenti nel PTOF e nei registri elettronici alle nuove direttive. L’obiettivo di queste modifiche è promuovere una didattica più inclusiva, focalizzata sulla valorizzazione delle competenze individuali degli alunni.
Sì, ma quali sono le novità? E, soprattutto, cambierà realmente qualcosa?

Le modifiche effettivamente introdotte dall’ordinanza sono due: i giudizi sintetici e la scomparsa dell’obbligo di assegnare voti a obiettivi specifici di apprendimento. Ma facciamo un passo indietro. Dall’anno scolastico 2020/2021 la valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli alunni, come previsto dall’Ordinanza Ministeriale 172 del 4 dicembre 2020, era espressa attraverso quattro “livelli” (in via di acquisizione, base, intermedio, avanzato). Questi livelli, con la Legge 150/2024, vengono sostituiti da sei “giudizi sintetici” ovvero insufficiente, sufficiente, discreto, buono, distinto, ottimo, correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti per ciascuna disciplina, inclusa l’educazione civica. In altre parole, non ci si limiterà a un giudizio generico, ma si fornirà una descrizione dettagliata dei progressi compiuti dall’alunno in ogni materia. L’obbligo di indicare il livello per ogni obiettivo di apprendimento, in sintesi, decade in favore di un “giudizio sintetico” per ogni disciplina. Da un’analisi più approfondita dell’ordinanza emergono, tuttavia, elementi di continuità. Nel documento, infatti, si specifica che “la valutazione in itinere resta espressa nelle forme che il docente ritiene opportune”, e che “le istituzioni scolastiche possono riportare nel documento di valutazione i principali obiettivi di apprendimento previsti dal curricolo di istituto per ciascuna disciplina”. Il riferimento agli obiettivi non è vietato: in poche parole, le singole scuole, se lo riterranno opportuno, potranno non modificare il loro modo di valutare.

Secondo quanto dichiarato dal Ministro Valditara: “Questa riforma segna un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente, volto alla crescita formativa degli studenti.
L’introduzione dei giudizi sintetici nelle Scuole primarie, molto più comprensibili dei precedenti livelli, permette infatti di tracciare con maggiore chiarezza il percorso formativo degli alunni, migliorando la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione”.
Di fronte alla querelle in atto in tema di valutazione, vengono in mente le parole del maestro M. Lodi, che nel lontano 1977 osservava: “Solo così è possibile tentare una valutazione, descrivendo la storia [del bambino], i suoi progressi e i suoi problemi.
È una pagella un po’ più difficile e impegnativa da scrivere, ma è una cosa seria”.