Dicembre è il mese dell’anno più straordinario.
Si annuncia fin dai primi giorni come tempo di attesa e si conclude con il bilancio dell’anno che con esso si conclude.
Attesa, dicevo, eleggendo il significato più ampio dell’accezione, quello che mette d’accordo tutte le anime, laiche e religiose, dalle antiche civiltà fino all’attuale.
Quale, dunque, il significato? Il sentimento dell’attesa presente in tutte le culture ha sempre posseduto un contenuto positivo ed in tal senso si rinnova anche in questo scorcio del 2020.
Nel linguaggio della romanità era avvento il termine per indicare che l’attesa: fosse essa (laicamente) l’arrivo di un funzionario, la visita del re, del governatore in una provincia ovvero, religiosamente parlando, la venuta in terra della divinità uscita dal suo regno per rivelarsi in tutta la sua grandezza.Per i cristiani Avvento è relazione con Dio attraverso l’attesa della nascita del Suo figlio.
Fin qui il contenuto positivo racchiuso nella parola è evidente e ogni tentativo di ulteriore spiegazione potrebbe apparire inerziale.
Un’attenta riflessione, tuttavia, impone che si vada oltre i limiti della fattualità. Rivolgendo lo sguardo alla sfera dei sentimenti, la positività trova definizioni più intense a seconda della specificazione dell’oggetto dell’attesa stessa e della sua attitudine a radicarsi. L’attesa di una persona, che sia l’Amore, una persona cara (genitori, figli, parenti, amici), un gesto o una risposta che indirizzerà l’intera esistenza, amplifica il desiderio e, in paio, la speranza che esso si realizzi.
Ritorno alla premessa. Questo dicembre 2020 verrà ricordato soprattutto per il desiderio diffuso che si esca dalla precarietà determinata dalla pandemia da Covid-19 che continua a devastare il pianeta, con tutto il suo carico di morte e miseria, per la speranza che l’umanità dimostri di essere veramente tale nei valori che ispirano la bellezza dei rapporti interpersonali, nel rispetto per la natura e di tutto ciò che della natura è espressione (flora e fauna) nonché postrema autem non minimusdei valori di solidarietà, sobrietà e inclusione.
Questo dicembre 2020 desideriamo tutti che partorisca cominciamenti in quelle coscienze dove i disvalori hanno immesso la morte. E’ con questo spirito di attesa positiva che La Pagina della cultura da oggi condurrà i suoi lettori attraverso le regioni italiane. Una al giorno, per scoprire la tradizione regionale italiana in tutte le sue espressioni, oscurate dalle febbri consumistiche inoculate dai media negli ultimi decenni. Adesso, che i provvedimenti governativi emergenziali impongono di rimanere in casa, La Pagina della Cultura si propone come occasione valoriale per aggiornare la lista dell’attesa secondo una diversa scala di priorità: riscoprendo la storia del Paese e, attraverso dialetti e tradizioni, il suo patrimonio linguistico, il meraviglioso unico filo che le sue regioni le unisce tutte come membri di una sola famiglia distribuita sul tutto il territorio nazionale.