Quando ci si appresta a parlare di Vangelo spesso si cade nell’errore di intavolare discorsi ampi, privi di qualsiasi sostanza, svuotando svuotandone l’essenza. Per gli esegeti il Nuovo Testamento è il compimento di quanto ha proferito Dio in precedenza, ma queste parole incarnate dalla vita di Cristo devono assumere un significato completo. Per i cristiani Gesù è il Messia, colui che dà senso all’oggi. Tutti gli insegnamenti racchiusi nel Vangelo non assumono l’aspetto di moralismo o concetti astratti, bensì si pongono l’obiettivo di riempire la vita di tutti coloro che hanno l’umiltà di ascoltare. Una ricchezza nascosta e silenziosa, ma che allo stesso tempo porta con sé un valore universale.
Lo stesso evangelista Luca, nella liturgia domenicale, si focalizza sul significato della parola “oggi” e questo a Francesco non sfugge: “Soffermiamoci su questo ‘oggi’. È la prima parola della predicazione di Gesù, dove indica un oggi che attraversa ogni epoca e rimane sempre valido”. Tutto questo ci fa percepire come la parola di Dio non è qualcosa di antico o di superato, anzi assume sempre più il significato del quotidiano. Approcciarsi alla parola di Dio è un esercizio non semplice e richiede un solo requisito: aprire il cuore ad un nuovo incontro.
La capacità di farci sorprendere dagli eventi è qualcosa di impensabile nella società odierna. L’abitudine di avere tutto e subito senza ascoltare nessuno ci ha resi insensibili dinanzi alla straordinaria bellezza dello stupore. Pertanto, il compito del cristiano è quello di incarnare la parola di Dio come un oggi ricco di speranza. Ovviamente, la predicazione di questi valori sublimi non avviene attraverso le parole, ma tramite lo Spirito Santo.
Indubbiamente, espresso in questi termini potrebbe risultare banale e utopico, ma Francesco ci mette in guardia da eventuali errori: “Senza l’unzione dello spirito, la predicazione sterile impoverisce la parola di Dio, scadendo nel moralismo e in concetti puramente astratti. Senza lo spirito, il Vangelo verrebbe presentato con distacco, come se fosse fuori dal tempo, lontano dalla realtà”. L’invito del Papa è forte e chiaro, rispecchiando il suo sforzo di far comprendere ai cristiani la vera potenza della parola di Dio.