La produzione di beni di consumo in Italia. L’Istat calcola la produzione dei beni di consumo in Italia. Il valore è posto uguale a 100 nel 20215. Nello specifico, il valore dell’indice dei beni di consumo a gennaio 2020 è stato pari a 104,9%. Nel passaggio tra il gennaio 2020 ed il febbraio 2020 il valore della produzione di beni di consumo in Italia è passato da un ammontare pari a 104,9 unità fino ad un ammontare pari a 102,3 unità pari ad un valore di -2,6 unità, con un valore del -2,48%. Nel passaggio tra il febbraio 2020 ed il marzo 2020 il valore dell’indice della produzione dei beni di consumo è da un ammontare pari a 102,3 unità fino ad un valore pari a 74,9 unità ovvero pari ad una variazione di -27,4 unità pari ad un valore di -26,78%. Nel passaggio tra il marzo 2020 e l ‘aprile 2020 il valore dell’indice della produzione dei beni di consumo è passato da un ammontare di 74,9 unità fino ad un valore pari a 64,00 unità ovvero pari ad una variazione pari a -10,9 unità pari ad una variazione pari a -14,55%. Nel passaggio tra aprile 2020 e maggio 2020 il valore dell’indice della produzione industriale dei beni di consumo è passato da un valore pari a 64 unità fino ad un valore pari a 84,2 unità ovvero pari ad un valore di 20,2 unità pari ad un valore di 31,56%. Nel passaggio tra il maggio 2020 ed il giugno 2020 il valore dell’indice della produzione di beni di consumo è passato da un valore pari a 84,2 unità fino ad un valore pari a 91,5 unità ovvero pari ad un valore di 7,3 unità pari ad un ammontare di 8,67%. Nel passaggio tra giugno 2020 e luglio 2020 il valore dell’indice della produzione dei beni di consumo è passato da un valore pari a 91,5 unità fino ad un valore pari a 96,5 unità ovvero pari ad un valore di 5,0 unità pari ad un valore di 5,46%. Nel passaggio tra luglio 2020 e l’agosto 2020 il valore dell’indice della produzione industriale è passato da un ammontare pari a 96,5 unità fino ad un valore pari a 102,8 unità ovvero pari ad un valore di 6,3 unità ovvero pari ad un valore di 6,53%. Nel passaggio tra agosto 2020 ed il settembre 2020 il valore dell’indice della produzione industriale dei beni di consumo è passato da un valore pari a 102,8 unità fino ad un valore pari a 99,6 unità ovvero pari ad una variazione di -3,2 unità pari ad un valore del -3,11%. Nel passaggio tra settembre 2020 ed ottobre 2020 il valore dell’indice della produzione dei beni di consumo è passato da un ammontare pari a 99,6 unità fino ad un valore pari a 100,00 unità ovvero pari ad un valore di 0,4 unità. Nel passaggio tra ottobre 2020 e novembre 2020 il valore dell’indice della produzione di beni al consumo è passato da un valore pari a 100 fino ad un valore pari a 96 ovvero una riduzione pari a 4 unità. Tra novembre 2020 e dicembre 2020 il valore è diminuito da 96,00 unità fino a 95,60 unità ovvero pari ad una variazione di -0,4 unità pari ad un valore percentuale di -0,42%. Tra dicembre 2020 e gennaio 2021 il valore dell’indice della produzione industriale è passato da un valore pari a 95,6 unità fino ad un valore pari a 97,1 unità ovvero pari ad una variazione di 1,5 unità pari ad un valore percentuale di 1,57%. Tra gennaio 2021 e febbraio 2021 il valore dell’indice della produzione industriale di beni di consumo è passato da un ammontare pari a 97,1 unità fino ad un valore pari a 99,4 unità ovvero pari ad una variazione di 2,3 unità pari ad un ammontare del 2,37%. Nel passaggio tra il febbraio 2021 ed il marzo 2021 il valore dell’indice della produzione industriale di beni di consumo è passato da un ammontare pari a 99,4 unità fino ad un valore pari a 97,9 unità ovvero pari ad un valore di -1,5 unità pari ad un valore di -1,51%. In media il valore dell’indice della produzione industriale di beni di consumo è stato pari a 93,8 nel periodo considerato.
Conclusioni. In sintesi, il valore dell’indice della produzione dei beni di consumo ha mostrato un significativo arretramento non solo nel periodo tra marzo ed aprile, quanto piuttosto anche nel periodo successivo, rimanendo strutturalmente al di sotto del 99%. Occorre considerare che il valore dell’indice della produzione dei beni di consumo è da ricollegarsi all’industria in senso stretto ed in una certa parte all’agricoltura. Ne deriva ovviamente che l’industria italiana ha subito durante la fase del Covid ed anche successivamente una significativa riduzione della capacità produttiva. Tale riduzione è in parte da riconnettere alla compressione della domanda ed alla riduzione delle supply chain nazionali ed internazionali. Tuttavia, il fatto che la produzione di beni di consumo a marzo 2021 non abbia ancora raggiunto il grado precedente alla crisi mette in evidenza la presenza di difficoltà nei sistemi di produzione e delle dinamiche anche della domanda, che potrebbero rendere più complessa la fase della ripresa. Ovviamente un elemento essenziale per la ripresa della produttività consiste nella crescita del valore della fiducia tra i consumatori ed anche tra le imprese. Se tale clima di fiducia verrà restaurato anche grazie all’intervento della spesa pubblica con il piano del recovery, allora sarà probabile che anche la dinamica produzione-domanda diventi virtuosa e cresca quindi anche l’indice dei beni di consumo. Tuttavia, è probabile che la ripresa della produzione industriale coincida anche con una fase di riorganizzazione delle imprese sotto il punto di vista tecnologico, soprattutto nell’applicazione delle nuove tecnologie dell’industria 4.0 e del machine learning insieme ai big data.