Prosegue in modo deciso, ordinato, con determinazione (nonché con molta attenzione a non incorrere in eventuali rischi di episodi di violenza), l’ imponente mobilitazione dei ” trattori”, ovvero gli agricoltori e gli allevatori, che da ogni luogo del Paese convergono nei grandi centri urbani, per manifestare, pacificamente, contro le direttive restrittive e insostenibili dell’UE, per un comparto importante del n/s ” Made in Italy”, nonché un solido pilastro dell’ economia del Paese.
La Protesta in corso è alquanto singolare, per la sua tipizzazione ” diretta”, ovvero priva di sigle sindacali e politiche, con il solo vessillo del ” tricolore” sui trattori, che hanno come destinazione Roma, per una pacifica e ordinata manifestazione e un incontro con il Ministro dell’ Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il quale ha già assicurato la sua disponibilità e la convergenza sulle istanze e posizioni degli agricoltori.
La protesta è diretta contro l’ Europa, contro le sue direttive in campo agro alimentare, e mira ad ottenere ” il massimo ’ di riconoscimento delle istanze portate avanti dal movimento autonomo degli agricoltori e coltivatori.
Non sono bastate, infatti, a frenare la marcia dei trattori, le aperture provenienti da Bruxelles, come l’ annuncio del Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, della richiesta di ritiro della proposta legislativa sulla limitazione dei pesticidi.
Le manifestazioni che in questi giorni imperversano non solo nel nostro Paese ma anche in altri Paesi dell’ Europa, sono un segnale che gli agricoltori ” non c’è la fanno più”con i costi e per talune direttive speculative comunitarie, non proprio adeguate, come i contributi agricoli.
Nonostante un terzo del bilancio europeo 2021-2027 sia destinato alla PAC, ovvero ai contributi agricoli che vengono erogati, non vi è una equa e più giusta distribuzione; basti pensare che il contributo è in funzione delle superfici, per cui più ettari si possiedono più contributi si ricevono; poiché l’ 80% dei 387miliardi di euro del bilancio europeo 2021-2027 per la PAC ( Politica Agricola Comune) viene destinato a chi detiene una superficie coltivabile dai 100 ettari in su’ , mentre il restante 20% viene spartito , come le briciole, fra milioni di piccole aziende, che sono quelle che fanno la differenza fra cibo e prodotto agricolo, biologico e chimica.
Sono queste le motivazioni più importanti della protesta; se, infatti, l’epilogo dovesse essere quello dei ” contentini”, il problema rimarrebbe in tutta la sua inadeguatezza; se il risultato finale della protesta dovesse essere quello di preservare ” lo status quo”, azzerando la strategia del Farm to Fork, del ripristino della biodiversità e della naturalità dei terreni, della riduzione del 50% dei pesticidi, entro il 2030, ancora una volta i contadini avranno manifestato per i grandi proprietari terrieri e produttori industriali di cibo inquinato e, quindi, per le multinazionali dell’ agrochimica, come avvenne nell’ immediato dopoguerra. La rivolta dei trattori di ” Riscatto Agricolo” , ovvero dei diretti interessanti, dei nostri giorni, sembra alquanto determinata ma,… chissà come finirà!!!