Le radici di ciascuno di noi sono rappresentate dal luogo da cui veniamo: la terra, l’utero, gli antenati, la famiglia e la propria storia personale. La radice del nostro corpo è localizzata alla base della colonna vertebrale, esattamente tra l’ano e i genitali. In sanscrito, questo punto energetico è chiamato muladhara chakra che significa il chakra della radice, spesso chiamato anche “il sostegno della base”. L’elemento associato al primo chakra è la terra, per le sue qualità di gravità e solidità. La gravità attira il corpo verso la terra, mentre la solidità lo sostiene. Il suo colore è il rosso, il colore dell’istinto, della sopravvivenza, della passione, ed anche della distruzione. ll senso correlato a questo centro energetico è l’olfatto perché la terra è un elemento che percepiamo principalmente grazie a questo senso. Non si può infatti non sentire l’odore della terra durante una passeggiata in mezzo alla natura. Gli organi d’azione invece sono i piedi e le gambe che sono le parti del corpo con le quali siamo a contatto con la terra. Grazie a queste strutture siamo sia ben radicati ma allo stesso tempo possiamo elevarci verso il cielo. Le ghiandole associate a muladhara sono le surrenali. Il corpo per poter sopravvivere ha bisogno di elementi che provengono dalla terra, come il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo, le cose che tocchiamo.
Il primo chakra rappresenta il nostro livello più primitivo di coscienza: il nostro istinto di sopravvivenza, l’identità fisica. Il suo compito è l’auto-conservazione. È la nostra porta d’incarnazione, dove l’anima si identifica con il corpo e ne rivela la forma e l’espressione. L’identificazione fisica è necessaria per trattare col mondo esterno: se non mi connetto al mio corpo, mi dissocio da esso col rischio di danneggiarlo, e perdo il contatto con il mondo fisico. Nella vita è importantissimo stabilire un ottimo contatto con questo elemento e radicarsi bene a terra perché solo così si può andare avanti. Qualsiasi cosa senza questo radicamento, come ad esempio un albero senza le sue radici o una casa senza le fondamenta stabili, sarebbe instabile e crollerebbe presto. Quando non siamo ben radicati, perdiamo il contatto con il momento presente, sogniamo ad occhi aperti e così creiamo un futuro e delle situazioni spesso precarie. Quando succede questo, probabilmente abbiamo uno squilibrio a livello del primo chakra. Molte persone infatti non riescono a trovare la loro strada perché non sono ben radicate, forse perché non hanno trovato le loro radici. Solo se abbiamo una base ben stabile possiamo innalzarci verso il cielo.
Il chakra della radice è strettamente correlato alla sopravvivenza. Siamo parte della natura e, proprio come tutti gli altri esseri viventi, siamo guidati dall’istinto della sopravvivenza.Il problema è che oggigiorno a causa del denaro, del posto di lavoro, della casa, del partner e non solo, si pensa di essere costantemente in pericolo, cosa che non è assolutamente funzionale al proprio benessere. Il demone che troviamo qui è la paura che nasce quando qualcosa minaccia la nostra sopravvivenza, con conseguenti sensazioni di insicurezza e sfiducia in noi stessi, stati di ansia e paura di perdere ciò che ci dà sicurezza e senso di benessere. A queste sensazioni sono principalmente legate delle emozioni e atteggiamenti difensivi come rabbia o aggressività, gelosia o violenza, che arrivano da “chiusure del primo chakra”!
Tutti questi squilibri possono essere ridotti e risolti lavorando su muladhara per mezzo di determinati esercizi fisici, mantra, meditazioni o anche solo una semplice passeggiata nella natura, abbracciando un albero, connettendosi alla sua forza e alla sua stabilità. Riprendere il contatto con la natura,con la Terra che è la madre di tutti, la nostra prima antenata, è l’inizio di un buon radicamento! Praticando il radicamento, tecnica di rienergizzazione del nostro corpo, attraverso i piedi, dalla terra assorbiamo l’energia per crescere, svilupparci e sostenerci, come una pianta assorbe il suo nutrimento dalle radici che affondano nella terra.
Anche attraverso la danza possiamo attivare consapevolmente il nostro chakra della radice seguendo dei movimenti che ci ancorano alla terra. Fabienne Courmont utilizza molto le coordinazioni istintiveche sono alla base di un buon sviluppo del sistema nervoso e psicomotorio. Sono anche legati alla nostra memoria arcaica di rettili e mammiferi. All’origine di qualsiasi movimento vi è l’impulso ondulatorio dell’energia vitale che parte dalla base della spina dorsale e si espande pian piano in tutto il corpo. Molte persone hanno perso questo impulso vitale, che è primordiale, attraverso una vita sedentaria, cerebrale e robotica. Restituirgliela nella danza, attraverso questo semplice movimento, permette all’energia di fluire di nuovo in tutto il corpo in modo naturale. Questa è la base del movimento naturale.
Nella danza di radicamento, le parti del corpo più utilizzate sono la zona del coccige, le gambe e i piedi. Con l’intenzione e il respiro diretto nel chakra della radice, si attiva il movimento ondulatorio di rimbalzo sulla pulsazione ritmica della musica. I ritmi musicali più adeguati sono tutti i suoni bassi, didjeridoo, percussioni, musica ritmica, etnica, ritmi africani, voci basse e ripetitive, canti primitivi.
Attraverso le danze del chakra della radice possiamo guarire e armonizzare la nostra relazione con l’incarnazione, con la materia, con la nostra madre fisiologica e con la Madre Terra. Possiamo darle tutto il nostro amore e ricevere molto da lei: salute, autocontrollo, abbondanza.
lI corpo è il tempio dove è custodita la nostra anima e se non ce ne prendiamo cura siamo disconnessi con quello che veramente siamo. Prendersi cura del nostro corpo fisico e della nostra madre terra sono l’abc di una vita sana ed equilibrata.
(Photo credit Theo Lian)