Dopo l’attentato del 20 luglio a Suruc, nel territorio turco, a confine con la Siria, che vede la morte di 32 persone e 104 feriti, Recep Tayyip Erdoğan, Presidente della Turchia, reagisce facendo distruggere obiettivi sensibili dell’Isis in Siria e concorda con gli Stati Uniti d’America l’utilizzo della base aerea di Adana per operazioni militari atte a contrastare il terrorismo.
E’ interessante notare la diversa cultura orientale in tema di difesa del territorio. I tempi di reazione ad un attacco esterno sono brevi. Non sono state necessarie interminabili riunioni governative per una presa di posizione dura e ferma. Il presidente turco, conservatore, ha dichiarato inaspettatamente guerra all’Isis e dato il carattere deciso ed il suo modo di operare sul piano internazionale, difficilmente interromperà l’azione militare appena iniziata. Anzi, si prevede un lungo periodo di combattimenti tra turchi e militanti dell’Isis con l’impiego di consistenti forze aeree.
Ha dato un segnale chiaro di lotta al terrorismo in un momento in cui in Europa vige l’incertezza. Il Presidente americano, Obama, potrà rivalutare le sue strategie militari a livello internazionale grazie a questo nuovo alleato. Ci si augura che anche l’Occidente, dopo aver assistito alle diverse stragi causate dall’Isis, aver reagito ad esse con manifestazioni pacifiche per sensibilizzare i popoli e aver affidato la sicurezza dei propri Paesi esclusivamente all’intelligence, rifletta sulle scelte prese e su quelle da prendere affinché si organizzi meglio nella lotta al terrorismo internazionale.