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LA RIDUZIONE DEL SALDO PRIMARIO E LA CRESCITA DELLA PRESSIONE FISCALE RISPETTO AL PIL

Saldo primario/PIL. Il saldo primario è costituito dalla differenza tra le entrate e le uscite al netto degli interessi. Il valore del saldo primario rispetto al PIL è diminuito nel passaggio tra il Q1-2019 ed il Q3-2020. Nel Q1-2019 il valore del saldo primario rispetto al PIL è stato pari ad un ammontare di -3,7. Nel passaggio tra il Q1-2019 ed il Q2-2019 il valore del saldo primario rispetto al PIL è passato da un valore pari a -3,7 fino ad un valore pari a 0,3 unità ovvero una crescita pari a 4 unità equivalente ad una crescita di 108,11%. Nel passaggio tra il Q2-2019 ed il Q3-2019 il valore del saldo primario rispetto al PIL è passato da un valore pari a 0,3 unità fino ad un valore pari a 0,5 unità ovvero pari ad una variazione di 0,2 unità pari ad un ammontare del 66,67%. Nel passaggio tra il Q3-2019 ed il Q4-2019 il valore del saldo primario rispetto al PIL è passato da un ammontare pari a 0,5 unità fino ad un valore pari a 1,8 unità ovvero pari ad una variazione di 1,3 unità pari ad un ammontare del 260,00%. Nel passaggio tra il Q4-2029 ed il Q1-2020 il valore del saldo primario rispetto al PIL è diminuito da un valore pari a 1,8 fino ad un valore pari a -6,7 unità ovvero pari ad una variazione di -8,5 unità pari ad un ammontare di -472,22%- Nel passaggio tra il Q1-2020 ed il Q2-2020 il valore del saldo primario rispetto al PIL è passato da un valore pari a -6,7 unità fino ad un valore pari a -6,8 unità ovvero pari ad una variazione di -0,1 unità pari ad un valore di -1,49%. Tra il Q2-2020 ed il Q3-2020 il valore del saldo primario rispetto al PIL è cresciuto da un valore pari a -6,8 unità fino ad un valore pari a -6,5 unità ovvero pari ad una crescita di 0,3 unità ovvero pari ad una crescita di 4,41%. Complessivamente, nel periodo considerato il valore del saldo primario è diminuito in valore assoluto dell’ammontare pari a -2,8 unità ovvero pari ad un valore del -75,68%.

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Andamento del saldo primario rispetto al Pil. Fonte: Istat

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Andamento del Saldo Primario rispetto al PIL. Fonte: Istat

Pressione fiscale rispetto al PIL. Il valore della pressione fiscale rispetto al PIL è cresciuto nel periodo tra il Q1-2019 ed il Q3-2020. Nel Q1-2019 la pressione fiscale rispetto al PIL è stata pari ad un valore di 37. Nel passaggio tra il Q1-2019 ed il Q2-2019 il valore della pressione fiscale rispetto al PIL è cresciuto da un valore pari a 37 fino ad un valore pari 39,3 unità ovvero pari ad una crescita di 2,3 unità pari ad una crescita di 6,22%. Tra il Q2-2019 ed il Q3-2019 il valore della pressione fiscale rispetto al PIL è passato da un ammontare pari a 39,3 fino ad un valore pari a 39,4 unità ovvero pari ad una variazione di 0,1 unità pari allo 0,25%. Nel passaggio tra il Q3-2019 ed il Q4-2019 il valore della pressione fiscale rispetto al PIL è cresciuto da un ammontare pari a 39,4 unità fino ad un valore pari a 42,4 unità ovvero pari ad un valore di 3 unità pari ad un ammontare di 7,61%. Nel passaggio tra il Q4-2019 ed il Q1-2020 il valore della pressione fiscale rispetto al PIL è diminuito da un ammontare pari a 42,4 unità fino ad un valore pari a 37,8 unità ovvero pari ad un valore di 2,5 unità pari ad un valore di 6,61%. Tra il Q1-2020 ed il Q2-2020 il valore della pressione fiscale rispetto al PIL è cresciuto da un ammontare pari a 37,8 unità fino ad un valore pari a 40,3 unità ovvero pari ad una variazione di 2,5 unità pari ad una variazione di 6,61%. Nel passaggio tra il Q2-2020 ed il Q3-2020 l’ammontare della pressione fiscale rispetto al PIL è passato da un ammontare pari a 40,3 unità fino ad un valore pari a 39,9 unità ovvero pari ad una variazione di -0,4 unità pari ad una variazione di -0,99%. Complessivamente nel periodo considerato il valore della pressione fiscale rispetto al PIL è cresciuto di un ammontare pari a 2,9 unità ovvero pari ad una variazione di 7,84%.

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Pressione fiscale rispetto al PIL. Fonte: Istat

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Pressione Fiscale Rispetto al PIL. Fonte: Istat

Conclusioni. Come è evidente il valore del saldo primario è diminuito mentre il valore della pressione fiscale è cresciuto nel periodo tra il Q1-2019 ed il Q3-2020. Tali fenomeni certamente sono da riconnettere alla crisi da Covid-19. In modo particolare possiamo notare che la crescita della pressione fiscale è avvenuta nonostante la riduzione del denominatore, ovvero il PIL, la quale circostanza sta a significare che pure nella presenza d’una compressione della produzione del valore aggiunto l’aggravio dello Stato nei confronti dei contribuenti è andato crescendo. Dunque s’è creato un fenomeno di crescita del debito pubblico, crescita del deficit pubblico, riduzione del PIL e crescita della pressione fiscale. Un worst case scenario che richiede l’attivazione di politiche economiche rivolte alla crescita della produttività nelle organizzazioni pubbliche, private e sociali anche grazie alle nuove tecnologie ed il miglioramento del capitale umano. Sicché le politiche economiche dell’innovazione potrebbero da un lato far crescere il valore della produttività e del capitale umano, dall’altro lato avere un impatto positivo sulla pressione fiscale foss’anche solo per la crescita del denominatore ed al netto dell’effetto del fiscal drag che pure appare difficile per assenza di tendenze alla crescita di prezzi e salari.

Data:

15 Gennaio 2021