La Sala Dorata (Goldener Saal) della Musikverein di Vienna è una delle più famose sale da concerto del mondo, celebre non solo per la sua straordinaria bellezza, ma anche per la perfezione acustica e la storia che racchiude. Ogni anno, ospita il leggendario Concerto di Capodanno (Neujahrskonzert), una celebrazione della musica viennese e dell’eredità culturale della capitale austriaca.
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Questo evento, che richiama milioni di spettatori da tutto il pianeta, è un omaggio alla dinastia Strauss e alla gioia universale che la loro musica porta. Ma la sua storia, così come quella della Sala Dorata e delle tradizioni che la circondano, è ricca di dettagli affascinanti e curiosità. La Sala Dorata si trova all’interno del Musikverein, costruito nel 1870 e progettato dall’architetto danese Theophil Hansen. Il progetto, commissionato dalla Società degli Amici della Musica di Vienna, fu concepito per ospitare concerti di musica classica e diventare un centro culturale di riferimento. Hansen adottò uno stile neoclassico ispirato all’architettura dei templi greci e romani, scegliendo colonne corinzie, rilievi decorativi e motivi mitologici. L’interno della Sala Dorata è dominato da dorature, marmi preziosi e sculture che rappresentano le Muse della musica e delle arti. Le statue di Apollo e delle Muse, poste sopra l’organo, simboleggiano l’ispirazione divina della musica. Le pareti laterali sono decorate con rilievi e ornamenti che celebrano la gloria della musica classica, mentre il soffitto è ornato da pannelli riccamente decorati e candelabri imponenti. La Sala Dorata è rinomata per la sua acustica eccezionale, considerata una delle migliori al mondo. Questo risultato fu raggiunto senza il supporto della tecnologia moderna, ma grazie a intuizioni architettoniche e l’uso sapiente di materiali naturali come il legno e il marmo.
Curiosamente, la sala è priva di un sistema di amplificazione, ma la qualità del suono è perfettamente bilanciata in ogni angolo, grazie alle proporzioni matematiche della stanza e alla forma del soffitto.
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Il Concerto di Capodanno: La Tradizione del Valzer Viennese” Neujahrskonzert “ha avuto origine nel 1939, in pieno periodo nazista, come evento celebrativo per la vigilia di Capodanno. Tuttavia, il primo vero concerto di Capodanno, nella forma attuale, si tenne il 1° gennaio 1941, con la direzione del maestro Clemens Krauss, che volle dedicare il programma alla musica della famiglia Strauss, celebre per i suoi valzer, polke e marce. Inizialmente, il concerto era concepito come un evento per il pubblico locale e un omaggio alla cultura musicale austriaca. Tuttavia, nel dopoguerra, divenne un simbolo di pace, speranza e rinascita, conquistando un’audience sempre più internazionale. Fino al 1986, la tradizione prevedeva che il concerto fosse diretto esclusivamente da direttori d’orchestra austriaci o viennesi, in linea con l’idea di promuovere e celebrare la tradizione locale. Questo vincolo fu mantenuto per decenni, riflettendo l’orgoglio culturale dell’Austria.
Tra i direttori storici che hanno guidato il concerto figurano: Clemens Krauss (1941–1945, 1948–1954); Will Boskovsky, direttore stabile dal 1955 al 1979, che instaurò uno stile rilassato e conviviale, spesso dirigendo con il violino. Il primo direttore non austriaco fu il leggendario Herbert von Karajan, nel 1987, seguito da un’apertura graduale a grandi maestri internazionali come:
Claudio Abbado (1988, Italia), Riccardo Muti (1993, 1997, 2000, 2004, 2018, 2021, Italia); Daniel Barenboim (2009, 2014, Israele/Argentina).
Oggi, il concerto è diretto da alcuni dei più celebri direttori del mondo, ciascuno dei quali aggiunge un tocco personale pur rispettando la tradizione.
Il programma del Concerto di Capodanno è dedicato principalmente alla musica della famiglia Strauss, in particolare Johann Strauss padre e Johann Strauss figlio, considerati i padri del valzer viennese. Il valzer, danza simbolo della Vienna imperiale, incarna l’eleganza e la gioia della cultura austriaca. Tra i pezzi immancabili del concerto troviamo:
“Sul bel Danubio blu” (1867), capolavoro di Johann Strauss figlio, che evoca la bellezza del fiume Danubio.
“Marcia di Radetzky” (1848) di Johann Strauss padre, che chiude tradizionalmente il concerto con il pubblico che batte le mani a tempo.
“Tritsch-Tratsch-Polka” e altre polke veloci, che aggiungono un tocco vivace al programma.
Il repertorio è arricchito ogni anno da sorprese musicali, come brani meno noti della famiglia Strauss o composizioni di contemporanei viennesi.
Il concerto è eseguito dalla leggendaria Orchestra Filarmonica di Vienna, fondata nel 1842 e considerata una delle migliori orchestre al mondo. I suoi musicisti, scelti con estrema cura, sono ambasciatori della musica viennese e della sua tradizione.
Dal 1980, il Balletto di Stato di Vienna è parte integrante del Concerto di Capodanno. Durante alcuni brani, vengono trasmessi filmati di danze coreografate in splendidi palazzi e giardini storici di Vienna. I costumi, curati nei minimi dettagli, riflettono lo stile dell’epoca e sono realizzati con tessuti preziosi e ricami sofisticati.
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Un Evento Esclusivo: I biglietti vengono assegnati tramite una lotteria internazionale che riceve decine di migliaia di richieste ogni anno. Fiori da Sanremo: Ogni anno, la città di Sanremo, in Italia, invia i fiori per decorare la Sala Dorata. Il Messaggio di Pace: Il Concerto di Capodanno è un simbolo di pace e armonia, unendo milioni di persone attraverso la musica. La “Marcia di Radetzky” è l’unico brano che invita il pubblico a partecipare attivamente battendo le mani a tempo.
Il Concerto di Capodanno nella Sala Dorata non è solo un evento musicale, ma un rito collettivo che celebra la bellezza della musica e la capacità dell’arte di unire le persone. Ogni 1° gennaio, quando le note del valzer risuonano nel mondo, Vienna si conferma il cuore pulsante della cultura musicale globale, regalando speranza, gioia e un augurio di felicità per l’anno a venire.