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LA SIGNORA DAI CENTO CAPPELLI  IN SENATO – Il libro di Antonella Giordano scritto per devolvere, continua a ricevere il plauso delle Istituzioni

Il 18 febbraio 2025, alle 14.00, nella prestigiosa sede del Senato della Repubblica avrà luogo la presentazione – del libro di Antonella Giordano dedicato alla vita di Maria Laura Annibali, Presidente del DìGayProject. Entrambe personaggi pubblici, donne di impegno sociale, ciascuna con un curriculum vitae che racconta quanto e quale contributo hanno dato e continuano a dare, instancabilmente, per la difesa dei diritti umani.

Come per tutti i collaboratori di IWP non posso non esprimere un commento ma, interpretando il pensiero di Antonella Giordano, mi limito a poche parole con il mio più sentito ringraziamento alla stimata collega: Grazie, Antonella,  per il tuo costante supporto e per il prezioso lavoro che svolgi ogni giorno.

La Signora dai cento cappelli – Biografia di Maria Laura Annibali

La Signora dai cento cappelli (Fabio Croce editore) di cui il libro scritto da Antonella Giordano  traccia un inedito profilo è Maria Laura Annibali.

L’opera trae ispirazione dall’incontro tra la protagonista, attivista e presidente del DìGayProject e l’autrice. Antonella Giordano, nella vita giornalista, incoraggia la Annibali a raccontarsi , svelando i lati più inediti del suo vissuto, le esperienze relazionali e culturali in cui si è radicato l’ impegno politico-sociale che la rende nota e stimata paladina in difesa dei diritti LGBT, sia in Italia che all’estero.

E’ così che la narrazione sul filo della memoria, anche di avvenimenti che hanno segnato profondamente la storia dal dopoguerra ad oggi, diviene per l’autrice occasione dialettica per un analisi critica dei contesti e motivo anche per intervistare autorevoli personaggi (del mondo della politica e della Cultura) che, con la loro testimonianza, rendono ancora più interessante la personalità e stimabile l’impegno de La signora dai cento cappelli.

Ancora una volta Antonella Giordano che ho voluto mi affiancasse nel delicato ruolo di condirettore del mio giornale con questo suo libro “La signora dai cento cappelli”  è riuscita a stupirmi.

L’ho letto d’un fiato come tutto ciò che scrive e non posso non esprimere in poche poche parole tutto il mio plauso per lo sforzo che so evidente nel comporre una biografia che recasse  le note del suo stile inconfondibile di giornalista di ineccepibile etica, sempre improntata all’informazione di servizio nel rispetto della veridicità dei fatti raccontati ma senza mancare di interiorizzarli esprimendo il suo pensiero.

Lavoro impegnativo la cui portata mi ha reso conferma di come Antonella Giordano anche in questa sfida letteraria riveli grande padronanza di lessico nel riuscire a mantenere un perfetto bilanciamento tra saggio e racconto, tra indagine introspettiva e cronaca, in modo avvincente e senza nessuna retorica. Il libro fornisce chiavi interpretative pur rispettando la progressione fattuale rimanendo nell’alveo armonico e misurato dove nulla della verità storica viene sacrificato all’opportunismo descrittivo.

Anche quando può essere non politically correct Antonella non accetta compromessi e, da ottima penna oltre che abile oratrice, vince ogni sfida e disarma ogni impudente detrattore. Può permetterselo grazie alla vasta cultura che conferisce autorevolezza alle sue espressioni e grazie alla capacità di scrivere. Dote non comune quella di saper scrivere perché significa avere piena dimestichezza nel lessico e nella conoscenza delle figure retoriche. Ciò le consente, come la lettura di questo libro, può dimostrare di dominare la scena del racconto tenendo per mano la sua protagonista.  Questa signora di cui ha raccolto le confidenze traducendole in  emozioni lungo una trama che non è una sequela di passaggi biografici ma un cammino di vita che ha saputo interpretare e affidare, attraverso la scrittura, alla storia. D’altra parte chi conosce professionalmente Antonella Giordano sa bene che le inchieste e le indagini nelle pieghe della storiografia sono quanto di più la appassiona. Nel mio giornale Alla protagonista ha voluto che si dedicasse uno spazio nella fortunata rubrica delle Vite che fanno la storia di cui è responsabile. E sempre a lei un’intera puntata del programma radiofonico Storia e storie nella radio di cui lei stessa è direttore. Se ciò ha voluto sicuramente non è casuale e sicuramente ha fatto in nome di quell’alterità in cui crede e per la quale opera. Nessun compenso reclama per la scrittura di servizio perché, e gliene debbo dare atto, è la sola garanzia per un’informazione indipendente. Da sempre.  

Per chi avesse difficoltà a partecipare all’evento in Senato anticipo che la prossima presentazione calendarizzata per questo mese di febbraio si svolgerà a Roma sabato 22 al DìGay Project in via Costantino alle ore 17,30.

(*) I proventi delle vendite del libro – acquistabile attraverso tutti i canali di distribuzione

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Data:

16 Febbraio 2025

One thought on “LA SIGNORA DAI CENTO CAPPELLI  IN SENATO – Il libro di Antonella Giordano scritto per devolvere, continua a ricevere il plauso delle Istituzioni

  1. In occasione della presentazione del saggio biografico La Signora dai cento cappelli, (biografia di Maria Laura Annibali) presso il Senato della Repubblica, propongo ai lettori la lettura dell’ articolo pubblicato su International Web Post, del direttore Attilio Miani, che mette in risalto la figura di Antonella Giordano, autrice del libro, di impareggiabile caratura umana, artistica e professionale.
    Donna di rara sensibilità verso coloro che sono rimasti indietro e di chi inciampa e viene calpestato nei propri diritti inalienabili, come i diritti civili.
    Grande scopritrice di talenti, nel momdo dell’arte, della scienza, ‘ché nell’operare nel silenzio e nell’anonimato, ri – splendano di luce propria nel firmamento della Conoscenza, del Sociale e della Filantropìa.
    Figure che hanno fatto in sordina la storia, e, forse, continueranno a farla, grazie alla capacità ineludibile di saperle riesumare dalle pieghe nascoste, in quell’intreccio inarrestabile di capacità creative dell’uomo, troppe volte per contingenze fortuite e fortunate esaltate, ma spesso rusucchiate dall’oblìo.
    È la Grazia della fine Intellettuale, che le riporta nella giusta cornice della Storia.

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