Per l’Ucraina “è un momento molto difficile, ma dire che sia spacciata è prematuro”. Questo è il parere dell’ex ambasciatore italiano a Kiev, Pier Francesco Zazo, dopo i colloqui di Riad tra USA e Russia, i primi diretti in oltre tre anni. Zazo sottolinea che “Zelensky o non Zelensky, gli ucraini non accetteranno mai una resa incondizionata”.
L’esclusione dell’Ucraina dai negoziati di Riad è stata un duro colpo, aggravato dalle esternazioni di Trump che hanno suscitato indignazione tra gli ucraini. Zazo afferma che è irrealistica l’idea di un governo filorusso a Kiev. Nonostante il calo di popolarità di Zelensky, il tasso di approvazione è al 57% e gli ucraini non accetteranno mai un governo fantoccio.
Kiev non accetterà mai la resa incondizionata voluta da Putin. Zazo avverte che bisogna vedere come proseguiranno i negoziati tra Mosca e Washington. Trump ha detto che l’Ucraina non entrerà nella NATO e dovrà accettare la perdita di territori occupati, ma resta da vedere fino a che punto farà concessioni a Putin.
La Russia vuole incorporare le quattro regioni annesse nel 2023 e potrebbe chiedere la smilitarizzazione dell’Ucraina, che sarebbe una resa incondizionata. Anche se stanca, Kiev sarebbe determinata a difendersi, chiedendo il sostegno degli altri Paesi europei, che non potranno sostituire completamente gli Stati Uniti.
Nella fase di negoziato, è scontato il veto russo alla presenza di truppe NATO in Ucraina, ma si discute dell’ipotesi di una forza di peacekeeping con partecipazione europea, cinese o araba. Mosca vuole concordare con Washington una nuova architettura di sicurezza in Europa, prevedendo il riconoscimento della Russia come grande potenza e la riattribuzione di sfere di influenza nell’Europa Orientale, simile a una Yalta 2.