Questo indicatore valuta quanto sono protetti gli azionisti di minoranza contro l’uso improprio degli asset aziendali da parte dei membri del consiglio di amministrazione per il loro guadagno personale. Inoltre, esamina i diritti degli azionisti, le salvaguardie di governance e i requisiti di trasparenza aziendale che riducono il rischio di abusi. I membri del consiglio di amministrazione sono responsabili della supervisione e della gestione delle operazioni aziendali, prendendo decisioni strategiche importanti per l’organizzazione. Tuttavia, questo ruolo comporta anche il rischio che alcuni membri del consiglio di amministrazione possano usare la loro posizione per guadagno personale a scapito degli azionisti di minoranza. Le protezioni per gli azionisti di minoranza e le misure di governance aziendale mirano a prevenire tali abusi, garantendo trasparenza e responsabilità all’interno dell’azienda. I dati sono disponibili tra il 2013 ed il 2021.
La tutela degli investitori di minoranza a livello globale nel 2021. Nel 2021, la tutela degli investitori di minoranza ha visto una significativa variazione tra i paesi, riflettendo diverse capacità di proteggere gli interessi degli investitori più piccoli all’interno del mercato. Al vertice della classifica troviamo il Kenya con un punteggio di 92, il più alto, che dimostra un ambiente fortemente favorevole alla tutela degli investitori di minoranza. Questo punteggio indica che in Kenya esistono meccanismi legali e regolatori ben sviluppati che assicurano che gli interessi degli investitori di minoranza siano adeguatamente protetti, riducendo così il rischio di abusi da parte degli azionisti di maggioranza. Segue la Malesia con un punteggio di 88, che mostra un impegno simile nella protezione degli investitori. La Malesia ha implementato regolamenti rigorosi e meccanismi di governance che garantiscono trasparenza e equità nelle pratiche aziendali, favorendo un ambiente sicuro per gli investitori di minoranza. La Nuova Zelanda, l’Arabia Saudita, Singapore e la Thailandia condividono il terzo posto con un punteggio di 86, suggerendo sistemi legali e regolatori robusti per la protezione degli investitori. Questi paesi hanno sviluppato quadri normativi che promuovono la divulgazione trasparente delle informazioni aziendali e garantiscono che i diritti degli investitori di minoranza siano rispettati. Il Canada, il Regno Unito, la Georgia, Hong Kong e il Kazakistan, tutti con un punteggio di 84, continuano a mantenere elevati standard di tutela. Questi paesi offrono una forte protezione legale agli investitori di minoranza, assicurando che i loro diritti siano rispettati e che possano partecipare attivamente alla governance aziendale. Anche la Macedonia del Nord con un punteggio di 82 e gli Emirati Arabi Uniti, la Colombia, l’India, l’Irlanda e il Sudafrica, tutti con 80, rientrano tra i paesi che offrono un’adeguata protezione agli investitori di minoranza. In questi paesi, le leggi societarie sono progettate per proteggere gli investitori di minoranza dagli abusi e per garantire che abbiano accesso a informazioni rilevanti per le loro decisioni di investimento. Israele, Mauritius e Slovenia con un punteggio di 78 mostrano anch’essi un buon livello di tutela. Questi paesi hanno implementato normative che promuovono la trasparenza aziendale e proteggono i diritti degli investitori di minoranza, riducendo il rischio di pratiche abusive. Cipro, Norvegia e Turchia, con un punteggio di 76, rivelano un impegno rispettabile nel proteggere gli investitori più vulnerabili. Anche se non al vertice della classifica, questi paesi offrono una protezione legale sufficiente per garantire che gli investitori di minoranza possano operare in un ambiente relativamente sicuro e trasparente. La Bulgaria e la Corea del Sud con un punteggio di 74, così come la Mongolia, la Cina, la Danimarca, la Spagna, l’Islanda, lo Sri Lanka, la Nigeria, il Pakistan e la Svezia, tutti con 72, indicano un livello medio-alto di protezione. In questi paesi, la protezione degli investitori di minoranza è adeguata, ma c’è ancora spazio per miglioramenti in termini di trasparenza e enforcement delle leggi societarie. Gli Stati Uniti, con un punteggio leggermente inferiore di 71,6, riflettono una buona, ma non eccellente, protezione. Nonostante la robusta struttura legale e regolamentare, gli Stati Uniti potrebbero beneficiare di ulteriori miglioramenti per garantire una protezione ancora maggiore agli investitori di minoranza. Austria, Grecia, Croazia, Indonesia, Lituania, Marocco, Serbia e Uzbekistan, tutti con un punteggio di 70, mostrano un impegno considerevole ma non al top della classifica. Questi paesi offrono una protezione legale sufficiente, ma potrebbero migliorare la loro posizione adottando ulteriori riforme per aumentare la trasparenza e l’enforcement delle leggi societarie. Belgio, Francia, Lettonia, Moldova, Perù e Ucraina, con un punteggio di 68, così come Bahrain, Cile, Italia, Kuwait, Malta e Polonia, denotano una protezione moderata. In questi paesi, gli investitori di minoranza possono incontrare alcune difficoltà, ma le leggi esistenti offrono una protezione ragionevole contro gli abusi. Australia, Egitto, Giappone e Trinidad e Tobago con un punteggio di 64 indicano un livello sufficiente di tutela. Questi paesi hanno implementato normative che forniscono una protezione di base agli investitori di minoranza, ma potrebbero migliorare ulteriormente con riforme aggiuntive. Argentina, Brasile, Repubblica Ceca, Germania, Finlandia, Giamaica, Messico, Montenegro, Portogallo, Romania e Tunisia, tutti con un punteggio di 62, segnalano un impegno accettabile ma con margini di miglioramento. In questi paesi, gli investitori di minoranza godono di una protezione legale sufficiente, ma potrebbero beneficiare di una maggiore trasparenza e enforcement delle leggi societarie. Bangladesh, Botswana, Ghana, Filippine, Federazione Russa e Zambia con un punteggio di 60 indicano una protezione sufficiente ma non ottimale. Questi paesi potrebbero migliorare la loro posizione adottando ulteriori riforme per aumentare la trasparenza e l’enforcement delle leggi societarie. Bielorussia, Estonia, Malawi, Paesi Bassi e Nepal con un punteggio di 58, così come Bosnia ed Erzegovina, Namibia, Oman, Panama, Repubblica Slovacca e Uganda con un punteggio di 56, mostrano una protezione più debole. Questi paesi potrebbero beneficiare di riforme significative per migliorare la protezione degli investitori di minoranza. Ungheria, Lussemburgo, Vietnam e Zimbabwe con un punteggio di 54, insieme ad Azerbaigian, Svizzera, Giordania e Tanzania con un punteggio di 50, rivelano un bisogno di miglioramenti significativi. In questi paesi, gli investitori di minoranza possono incontrare notevoli difficoltà e rischi a causa di una protezione legale insufficiente. Costa Rica con un punteggio di 48 e Albania con un punteggio di 46 indicano un’area problematica per gli investitori di minoranza. Questi paesi necessitano di riforme urgenti per migliorare la protezione degli investitori e promuovere un ambiente di investimento più sicuro. Ecuador, Libano, Ruanda e Senegal con un punteggio di 44, insieme ad Armenia, Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Honduras, Mali, Niger e Togo con un punteggio di 42, mostrano un ambiente sfavorevole per gli investitori di minoranza. Questi paesi necessitano di riforme significative per migliorare la trasparenza e l’enforcement delle leggi societarie. Brunei Darussalam, Iran, Kirghizistan, Cambogia e Tagikistan con un punteggio di 40, Bolivia con un punteggio di 38 e Madagascar con un punteggio di 36 evidenziano una protezione molto limitata. In questi paesi, gli investitori di minoranza affrontano notevoli rischi a causa di una protezione legale insufficiente e di pratiche aziendali opache. El Salvador e Repubblica Dominicana con un punteggio di 34, Paraguay con un punteggio di 34, Angola e Mozambico con un punteggio di 32, Guatemala e Uruguay con un punteggio di 30, e Camerun e Qatar con un punteggio di 28, segnalano una protezione quasi inesistente. In questi paesi, gli investitori di minoranza affrontano un alto rischio di abusi e frodi, rendendo necessario un intervento significativo per migliorare la situazione. Infine, Guinea e Yemen con un punteggio di 26, Capo Verde con un punteggio di 24, Myanmar con un punteggio di 22, Algeria e Lao PDR con un punteggio di 20, ed Etiopia con un punteggio di 10 rappresentano i paesi con le maggiori difficoltà nella tutela degli investitori di minoranza. Questi paesi evidenziano la necessità di riforme significative per migliorare il contesto di investimento e garantire una protezione adeguata agli investitori di minoranza.
La tutela degli investitori di minoranza a livello globale tra il 2013 ed il 2021. La tutela degli investitori di minoranza è un indicatore fondamentale per comprendere la qualità dell’ambiente imprenditoriale e delle leggi di un paese. Tra il 2013 e il 2021, diversi paesi hanno registrato cambiamenti significativi in questo ambito, riflettendo miglioramenti o peggioramenti nelle loro capacità di proteggere gli interessi degli investitori di minoranza. Uno dei casi più notevoli è il Kenya, che ha visto un miglioramento straordinario passando da un punteggio di 50,7 a 92, con un aumento percentuale dell’81,46%. Questo progresso indica che il paese ha adottato misure significative per rafforzare la protezione legale per gli investitori di minoranza, migliorando l’affidabilità del suo ambiente di investimento. In Arabia Saudita, il punteggio è aumentato da 73 a 86, un incremento del 17,81%, riflettendo un rafforzamento delle normative a favore degli investitori di minoranza. Un altro paese che ha fatto progressi significativi è la Cina, che è passata da 50,4 a 72, con un aumento del 42,86%, indicando un impegno crescente nel migliorare le condizioni di investimento. D’altra parte, alcuni paesi hanno registrato cali significativi. La Nuova Zelanda, che nel 2013 aveva il punteggio più alto con 100, è scesa a 86 nel 2021, un calo del 14%. Questo potrebbe suggerire una diminuzione delle riforme o delle protezioni implementate negli ultimi anni. Singapore ha visto una riduzione del punteggio da 96,7 a 86, con una variazione del -11,07%, segnalando una leggera diminuzione delle tutele nonostante rimanga uno dei paesi con le migliori protezioni per gli investitori. Negli Stati Uniti, il punteggio è sceso da 86,7 a 71,6, con una diminuzione del 17,42%, indicando un peggioramento delle condizioni di protezione per gli investitori di minoranza. Questo calo potrebbe essere attribuito a cambiamenti nelle politiche o a una percezione di diminuita protezione legale. L’Uzbekistan ha mostrato un progresso notevole, passando da 40,4 a 70, con un incremento del 73,27%, segnalando un significativo miglioramento nelle sue normative di protezione degli investitori di minoranza. Questo riflette probabilmente riforme legali e regolamentari che hanno reso il paese più attraente per gli investimenti. Un altro paese da evidenziare è la Grecia, che ha visto un aumento del punteggio da 48,1 a 70, con una crescita del 45,53%, segnalando un miglioramento sostanziale nel suo ambiente di protezione degli investitori di minoranza. D’altro canto, paesi come l’Albania e l’Armenia hanno registrato significativi cali. L’Albania è scesa da 76,7 a 46, con una diminuzione del 40,03%, mentre l’Armenia ha visto il suo punteggio ridursi da 68,9 a 42, con una variazione del -39,04%. Questi dati suggeriscono un peggioramento delle condizioni di tutela per gli investitori di minoranza, probabilmente dovuto a cambiamenti normativi o a una gestione meno efficace delle protezioni legali. In sintesi, i dati mostrano un quadro diversificato della protezione degli investitori di minoranza a livello globale. Mentre alcuni paesi hanno fatto passi avanti significativi, rafforzando le loro normative e migliorando le condizioni di investimento, altri hanno visto un calo delle protezioni, riflettendo cambiamenti nelle politiche o nelle condizioni economiche. Questo indica che, nonostante i progressi globali, c’è ancora un notevole lavoro da fare per garantire che gli investitori di minoranza siano adeguatamente tutelati in tutto il mondo.
Conclusioni. Il valore della facilità di tutelare gli investitori di minoranza è cresciuta nel periodo tra il 2013 ed il 2021 in media di un ammontare del 3,09%. I paesi che hanno visto crescere significativamente il valore della facilità nella tutela degli investitori di minoranza sono il Kenya con +81,46%, il Vietnam con 77,63%, gli Emirati Arabi Uniti con +74,29%, l’Uzbekistan con +73,27% e la Croazia con +67,06%. Tuttavia, vi sono anche dei paesi nei quali la facilità di tutelare gli investitori di minoranza è diminuita divergendo dall’andamento medio e tra questi vi sono il Qatar con -46,36%, il Mozambico con -47,97%, la Kyrgyz Republic con -49,56%, l’Algeria con -64,03% e l’Etiopia con -77,68%.
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Fonte: Global Innovation Index
Link: https://archive.doingbusiness.org/en/data/exploretopics/protecting-minority-investors
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