Quello della violenza sulle donne è un problema innegabile. Violenza fisica, psicologica, stalking, mobbing sul posto di lavoro, discriminazioni dietro ognuno c’è una storia, un volto, una sofferenza. Le donne subiscono atrocità semplicemente per il fatto di essere donne.
Vengono picchiate, aggredite, stuprate, mutilate, assassinate, private in questo modo, del diritto all’esistenza stessa. La violenza sulle donne non ha tempo né confini, non risparmia nessuna nazione o paese, industrializzato o in via di sviluppo che sia. Non conosce nemmeno differenze socio-culturali, vittime ed aggressori appartengono a tutte le classi sociali sono i familiari, mariti e padri, amici, vicini di casa. Esiste la violenza domestica esercitata soprattutto nell’ambito familiare o nella cerchia di conoscenti e la violenza nei luoghi di lavoro, la maggior parte degli atti violenti avviene nei confronti di donne emancipate, probabilmente perchè vengono viste dagli uomini come rivali.
Quali tutele?….quali aiuti?…quali sostegni.? Come fronteggiare quella che è diventata un’emergenza di sicurezza, se le leggi italiane presentano punti deboli: redatte quasi esclusivamente da uomini, a nostro avviso risultano inefficaci nel risolvere problemi prettamente femminili. E’ necessario contribuire a rompere il muro di silenzio e di invisibilità di questi fenomeni, per riconoscere un percorso di rinnovamento sociale da perseguire.
Sono percorsi da essere insegnati a scuola ed in famiglia, dare strumenti a tutte le generazioni per costruirsi una coscienza morale. La violenza alle donne solo da pochi anni è diventato tema e dibattito pubblico, mancano politiche in contrasto alla violenza, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione.
E’ necessario applicazioni di leggi in grado di tutelare i soggetti deboli e condannare gli autori di tali violenze, con l’obiettivo di prevenire e reprimere i fenomeni criminali. Bisogna attuare riforme in termini di tutela di tutti i soggetti coinvolti mettendo al centro i diritti e i bisogni delle vittime in conformità agli gli obblighi internazionali assunti e con intervenienti legislativi nazionali consolidati Bisogna imparare che volersi bene è un atto di forza, ricordando che la violenza sulle donne non è una guerra “uomini contro donne”. Il prossimo primo agosto entrerà ufficialmente in vigore la “Convenzione di Istanbul” adottata dal Consiglio d’Europa l’11 maggio 2011 sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, efficace strumento internazionale per combattere concretamente la violenza.