” La vita cos’è se non un sogno?” Così LEWIS CARROL nella fiaba di Alice nel Paese delle Meraviglie pone questo interrogativo a se stesso ed a noi. Ma la vita non ci fa dono soltanto di sogni belli, a volte veri e propri incubi, tempeste interiori che scuotono l’essenza, si presentano nella fase REM, in quella fase dove si dovrebbe trovate ristoro, conforto, pace, dove il corpo si abbandona ma la nostra mente resta attiva e fù così che in una di queste fasi mi svegliai di soprassalto,madida di sudore e angosciata.
Eh si un incubo aveva avvolto il mio sonno:lo ricordo ancora oggi nonostante il tempo trascorso.
Ero in una foresta, un fumo nero, denso e lingue di fuoco s’innalzavano verso il cielo,
cercavo una via d’uscita mentre il crepitio tra i rami trafiggeva la mia mente.
La fine del mondo attraverso il fuoco era giunta? La distruzione incombeva, la sofferenza per ciò che stava accadendo mi terrorizzava, gli alberi tanto amati ardevano e un senso di vuoto permeava in me.
Forse meritavamo tutto questo ma non la natura già molte volte violentata, non rispettata. Quel fuoco che in altri momenti sarebbe stato simbolo di calore, amore ora era soltanto un pericolo immane, eppure l’istinto mi portava a cercare un appiglio, un rifugio in cui trovare salvezza, fuggire da quell’orrore, da quell’oppressione malvagia, da quell’incubo da quella tragedia che ancora è davanti ai miei occhi…
SOGNO D’AMORE
In notti passate sogni
soventi e ricorrenti:
Notte profonda, la luna si riflette sull’onda.
un languore pervade l’anima,
dolce malinconia,
sensazione di vuoto
al ricordo di quell’ultima notte.
Oltre ogni speme il desiderio
si fa intenso, anela
nella rinascita di un legame
indissolubile.
Intanto scemava la notte e
un chiarore Rosso Ramato
si delineava ad Oriente.
S’appressava l’aurora e
il sogno d’amore svaniva.
Come Ulisse naufrago
son qui che attendo Nausica
che giunga a salvare
quel sogno d’amore