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L’ACQUA E’ VITA, E’ UN BENE PRIMARIO

Ashanti ha 11 anni. Ogni mattina si sveglia all’alba per andare a prendere l’acqua al pozzo. Fa cinque chilometri a piedi ad andare, cinque per tornare. Poi va a scuola. Ma è un po’ stanca e non ce la fa a seguire le lezioni per bene come vorrebbe lei.

Makeda invece a scuola non ci va più, perché con la siccità il pozzo più vicino è a 15 chilometri.

Quindi non ce la fa ad andare, tornare e poi andare a scuola. Deve andare a prendere l’acqua.

Amir è un pastore. Anzi, era un pastore, perché il suo bestiame è stato sterminato dalla siccità. Per sopravvivere sta vendendo tutti i suoi beni, ma presto non avrà più nulla da vendere.

Kofi e Aisha erano agricoltori. Avevano un piccolo terreno dove coltivavano mais e manioca. Una vita modesta ma andavano avanti. La mancanza di piogge per troppo tempo ha distrutto i raccolti. Loro hanno provato a resistere, ma davanti al prolungarsi della carestia hanno dovuto lasciare la loro casa. Per cercare di sopravvivere altrove.

Jamila ha tre bambini piccoli. Ma non sa se diventeranno mai grandi. Perché l’acqua che bevono non è sicura. È contaminata e può veicolare malattie che da noi sarebbero tranquillamente curabili con una pillola. Ma lì, in Kenya, sono mortali.

Ashanti, Makeda, Amir, Kofi, Aisha, Jamila. Sono nomi di fantasia, ma le storie sono vere e drammaticamente frequenti.

Perché oltre due miliardi di persone, ancora oggi, non hanno accesso all’acqua potabile.

Oltre quattro miliardi di persone non hanno servizi igienici, non possono nemmeno lavarsi le mani.

L’acqua contaminata provoca ogni giorno la morte di circa mille bambini sotto i cinque anni.

E in futuro sarà sempre peggio. Si stima che per il 2025 metà della popolazione mondiale vivrà in zone con poca disponibilità d’acqua.

Ogni volta che lasciamo scorrere inutilmente il rubinetto pensiamo un attimo a chi non ha la nostra fortuna.

E non dimentichiamo nemmeno chi, senza andare troppo lontano, ma restando a casa nostra, nel ricco nord-est, ancora si batte per il diritto all’acqua potabile, non contaminata dagli Pfas, terribili inquinanti.

E non dimentichiamo che la siccità è causa di migrazione, e che la siccità è una conseguenza del cambiamento climatico, come dimostra quello che sta succedendo nell’Adige.

L’acqua è vita, è un bene primario, ma purtroppo oggi evidentemente non lo è per tutti.

E c’è veramente poco da ridere.

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Data:

29 Marzo 2023