Cosa c’è di più naturale, di più forte, di più rassicurante di un albero?
L’albero è un simbolo ancestrale, un archetipo che rappresenta non soltanto il mondo e l’Universo ma anche la storia dell’umanità e di ogni singolo individuo, assumendo il significato di albero genealogico.
L’albero assume anche il significato di “conoscenza”: pensiamo al libro della Genesi – primo libro della Bibbia -dove si racconta che, nel giardino dell’Eden, Dio pose l’albero della conoscenza del bene e del male. Scorrendo alle ultime pagine del Libro Sacro, si legge che “al vincitore darò da mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio”. (Apocalisse 22,2)
Dall’inizio alla fine della storia dell’uomo, l’ALBERO è una costante, direi di più, è la CHIAVE che apre tutte le porte.
L’Albero della Vita è un simbololegato soprattutto alla tradizione celtica e alla Cabala.
Al di fuori di esse, assume connotazioni naturalistiche o magiche comuni a numerose culture, anche se con sfumature differenti: fondamentalmente l’albero rappresenta la VITA, nelle sue accezioni di fertilità e immortalità.
L’albero è inoltre casa, rifugio, fonte di cibo e di calore. A lui sono associate proprietà curative grazie alle sue foglie e ai suoi frutti: ciò riguarda non soltanto la sfera fisica ma anche quella spirituale. Non per ultimo, gli alberi ci donano l’ossigeno necessario alla sopravvivenza e sono fonte di energia positiva e di vibrazioni naturali essenziali al nostro equilibrio psico-fisico ed energetico.
Chi di noi non si è sentito rinvigorito nel corpo e nella mente dopo una passeggiata nei boschi? Chiunque può fare esperienza di quanto gli alberi siano importanti per la nostra vita e il nostro mantenimento.
L’Albero della Vita celtico
Nella tradizione celtica, gli alberi rappresentavano il collegamento con il Mondo dello Spirito e gli antenati, credenza druidica della connessione tra cielo e terra.
I celti credevano che gli alberi fossero antenati umani e, in certi casi, delle porte per accedere ad altri mondi.
Crann Bethadh – questo è il nome del loro Albero della Vita -, con il suo intreccio di rami e di radici rappresenta il cammino dell’uomo, sia dal punto di vita materiale che dal punto di vista spirituale. Rami e radici si incontrano, a un certo punto, a significare che i due mondi – quello “di sopra” e quello “di sotto” – non sono disgiunti l’uno dall’altro ma, al contrario, si compenetrano e si influenzano vicendevolmente. Non esistono rami senza radici né radici senza rami; e non esiste albero se non vi sono entrambi.
Albero della Vita celtico
Questo intreccio è la trama complessa – ma non senza senso – del nostro vivere quotidiano, mentre il tronco dell’Albero della Vita rappresenta il mondo in cui viviamo. Un mondo in cui tutto è collegato in un “girotondo” non sempre gioioso ma efficace per il nostro avanzamento umano e spirituale. Ecco, questo è il fine ultimo di tutto questo percorso: l’evoluzione dell’individuo dal mondo inferiore a quello superiore spirituale.
L’Albero della Vita cabalistico
La prima apparizione dell’Albero della Vita data di oltre 4000 anni fa in Mesopotamia, nei pressi di Ninive.
Fortemente intriso di riferimenti numerologici, la sua struttura è quella di un diagramma a forma di albero formato da dieci nodi interconnessi tra loro. Questi 10 nodi – o Sephirot – sono collegati tra loro da 22 rami, per un totale di 32 elementi. Essi rappresentano la struttura della creazione e quindi l’origine della vita.
L’etimologia di Sephirot risalirebbe alla parola zaffiro – “pietre di luce” – che farebbe di loro dei princìpi divini, ciascuno con caratteristiche e poteri diversi.
I Sephirot sono divisi in tre colonne:
- La colonna di destra rappresenta il maschile della creazione: i 3 Sephirot portano Saggezza, Amore, Eternità;
- La colonna di sinistra rappresenta il femminile della creazione: i 3 Sephirot portano Intelligenza, Forza, Splendore;
- La colonna centrale è l’equilibro tra i due: i 4 Sephirot sono Corona, Bellezza, Fondamento, Regno. Ve n’è un quinto che indica la Conoscenza.
Albero della Vita cabalistico nel Fiore della Vita
Nell’Albero della Vita tutto è collegato e comunicante, esattamente come il nostro sistema circolatorio. L’obiettivo è di riportare armonia in tutta la Creazione: così come dal Divino viene la Terra, allo stesso modo essa ritornerà al Divino.
L’albero della vita della Cabala è associato all’albero del giardino dell’Eden: dalla sua radice divina si sviluppano i rami della vita e della conoscenza, che trovano espressione nei concetti religiosi.
Nonostante la sua struttura di diagramma finito, è una vera e propria chiave che può aprire l’accesso ad infinite nuove verità, portando l’uomo alla piena consapevolezza.
L’Albero della Vita è presente praticamente in tutte le culture e credenze, sia antiche che moderne ed è sempre legato alla vita, come sorgente ed origine. Nel caso degli Egizi, racchiude sia la vita che la morte: non è difficile comprenderlo dal momento che sia l’una che l’altra sono fasi di un medesimo ciclo.
La religione buddhista venera da sempre l’albero della Bodhi, sotto il quale il Buddha ha raggiunto l’illuminazione.
Proprio per questa ragione è diventato anch’esso simbolo della vita, di quella vera, eterna.
Nella moderna psicologia, infine, l’albero rappresenta la propria personalità e il proprio mondo interiore.
Comunque lo si guardi, è certamente un simbolo che non lascia indifferenti e che racconta la storia dell’umanità e di ogni individuo in particolare.