Vincent Van Gogh, sera d’estate, campo di grano al tramonto (1888) – Winterthur – KunstMuseum
A volte cerchiamo di rinviare qualcosa che nel nostro cuore abbiamo il desiderio di fare, tentenniamo, tergiversiamo “ tanto lo potrò fare domani!” oppure “ non ci riuscirò mai, è inutile”. Questo brulica nella nostra mente e frena la nostra azione; i dubbi, le nostre più intime paure, o quella sensazione di svogliatezza, ci impediscono di agire: nel frattempo il tempo scorre, perdiamo delle occasioni, le persone a cui teniamo fuggono via senza che noi siamo riusciti a dirgli quanto le amavamo; e si rimane a rimestare fantasie e sentimenti come piccoli poeti sognatori …. e“ intanto si fa sera”….
L’ALTRO LATO DEL CIELO
S’era fatto tardi a sera, come al solito,
la luna spegneva nel suo intimo
la brillantezza del suo stesso riflesso
tra l’attesa della fine e un ultimo anelito
parole, pause ed espressioni
manifestazioni umane di mutevoli emozioni
nel loro laconico ed inevitabile alternarsi
su un tavolo in radica con i suoi variabili intarsi.
S’era fatto tardi ieri sera
nel susseguirsi di frasi abbozzate e sterili silenzi
tra sguardi timidi e fugaci
d’una flebile fiammella che ancora spera
brevi istanti condivisi…all’infinito
osservando il tramonto, mirando il cielo
parole interrotte, stropicciate dimenticate nei solai
in attesa del momento giusto …che non arriva mai.
S’era fatta tardi l’altra sera, aspettando il temporale
tra metafisiche visioni ed estatiche percezioni
in un indefinito spazio temporale
un avvicendarsi e scontrarsi di opposte sensazioni
un continuo movimento, nel lento incedere
come le onde del mare,
che non ho mai mancato di abbracciare,
ma non di cogliere e fermare…le onde…il mare.
Ed era sempre più tardi, in quell’attesa
senza trovare mai le parole giuste
in un momento perso, un’opportunità svanita
emozioni nascoste, ma limpide…e nell’animo silenti ferite
l’azzurro del cielo celato dal buio del firmamento stellato
la visionaria essenza di quegli eterni sognatori,
che ritagliano parole rovesciate sui contorni del cielo
all’ombra d’un eclissi di luna, ma son solo poeti incompresi.