Accade che ti svegli contenta nel bel mezzo di un lungo sonno grazie al bacio di un principe perfetto -così ti fanno credere le favole!. Oppure… che, mentre cammini per strada, ti scontri-incontri con la donna della tua vita -di questo, invece, ti convincono i film!.
Ma la vita non è né una favola, né un film. E’ qualcosa di più complicato. La sfera sentimentale -e più in generale i rapporti interpersonali- dipendono da un insieme di fattori apparentemente poco importanti. In realtà si tratta di elementi che rivestono tutti un gran peso nella valutazione di ogni situazione amorosa.
Si pensi, ad esempio, all’influenza che assume il rapporto creato con i genitori in un ipotetico rapporto di coppia. Probabilmente se ci siamo sentiti amati da loro, abbiamo formato una solida autostima e siamo in grado di sviluppare una relazione sana con l’altro. Al contrario, se non abbiamo delle robuste fondamenta, sicuramente saremmo più portati a creare rapporti insoddisfacenti e dolorosi.
Con il tempo, le conseguenze sono diverse. Ci sono persone che hanno capito che amare se stesse -senza però cadere nel narcisismo- è il primo passo per vincere in amore, altre che continuano ad odiarsi profondamente perchè non hanno mai imparato a volersi bene. Eh sì, perché non è facile. Manuali e altri strumenti didattici non sono abbastanza. Ci vuole una cura di sé e per sé quotidiana.
Sicchè la vita ci mette alla prova continuamente, solo chi ha instaurato un legame consistente con la propria persona può affrontarla con l’idea che tutto sia possibile. Anche trovare qualcuno che ci voglia bene per ciò che siamo. Chi ci ama e accetta spontaneamente ogni parte di noi. Che poi anche questa storia dei difetti pare molto relativa. Ciascuno è caratterizzato da particolari che lo contraddistinguono cioè che fanno parte di lui o lei in quanto tale. Per qualcuno sono caratteristiche insopportabili -e allora significa che non è la persona giusta per noi!. Per altri possono rappresentare quello che ci rende unici e insostituibili.
Ad ogni modo, non è solo la dimensione dei rapporti affettivi in cui siamo cresciuti a condizionare l’amore, ma c’è altro. Si potrebbe parlare dell’esperienza. Questa è sempre in agguato per ricordarci continuamente quanto siamo bravi distruttori e sabotatori della nostra felicità. Il fatto è che ci sono le “spie” della paura che si accendono quando ricadiamo in occasioni simili a quelle passate. Solo che in precedenza abbiamo fallito e quindi pensiamo che possa succedere di nuovo. La paura è l’opposto dell’amore. Non è nemmeno contemplata, perché qualsiasi sentimento comporta dei rischi. Ci vuole coraggio per buttarsi di nuovo e ancora di più per dimenticare. Certo perché arrivati ad un certo punto, scatta una molla a livello inconscio che porta a chiudere qualsiasi relazione ancor prima di iniziarla. Il cuore è chiuso e la paura diventa padrona della nostra mente. Ci assale di soprassalto.Il fatto è che non è nemmeno ciò che è accaduto a farci del male, bensì ciò che rimane.
Le sensazioni di sofferenza che sembrano ineliminabili. Quando qualcosa fa male, brucia dentro come un fuoco che spegnendosi lascia dietro di sé delle cicatrici. Tuttavia non si può evitare di amare. Lo si può fare per un po’, ci si può prendere in giro pensando di non aver bisogno dell’amore ma non si può stare senza per una vita intera. L’esistenza è fatta di amore, noi siamo amore. L’amore è vita. Poi c’è il coraggio che prima o poi si trova, indipendentemente dal resto. Arriva nel momento giusto. E se riusciamo a coglierlo, ritroviamo l’essenza. Amare qualcuno infatti significa anche ricongiungersi con la parte più profonda di se stessi. Dunque perché non abbandonare la sofferenza e ricominciare da capo con l’amore? In fin dei conti bisogna solo aprire il cuore.