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Lavoro tra prospettive e incertezze

“Un giovane su quattro ha un lavoro a termine – segnala L’Istat – e sempre uno su quattro lavora con orari ridotti, costretto purtroppo ad accettare perché nell’impossibilità di trovare un’occupazione a tempo pieno”. Queste e altre tendenze statistiche sui giovani nel mercato del lavoro sono emerse in un recente focus dell’Istat. Viene sottolineato come, tra coloro che sono usciti dal sistema di istruzione negli ultimi due anni, la quota di occupati con lavori atipici è del 51,7% per i laureati e del 64,4% per i diplomati. Inoltre, l’Istat evidenzia come “a parità di istruzione, le maggiori disponibilità a traslocare, anche all’estero, si riscontrano in giovani provenienti da ambienti familiari culturalmente più elevati”. Altri dati segnano un futuro incerto per i giovani e una sfiducia sul piano del merito nell’accesso ai posti di lavoro. In Italia, secondo i dati Istat, “quattro giovani occupati su dieci hanno trovato lavoro con la segnalazione di parenti, amici o conoscenti”.

cms_7616/2.jpgMa c’è anche una buona notizia da segnalare: tra i laureati crescono di molto le possibilità di trovare lavoro attraverso altri canali senza amici, clientelismi e raccomandazioni. Altro dato su cui riflettere è che, sempre secondo l’Istat, “il 41% dei diplomati e il 31,4% dei laureati dichiarano che, per svolgere adeguatamente il proprio lavoro, sarebbe sufficiente un più basso livello di istruzione rispetto a quello posseduto”. Questo segnala una forte distanza tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. Spesso si segnalano casi di occupazione che richiederebbero un livello più basso di istruzione, ma che sono svolti da lavoratori giovani e super istruiti. Tutto ciò genera sfiducia e poca voglia di produrre sul posto di lavoro per scarse motivazioni. Purtroppo, i dati si concretizzano nella realtà quotidiana più di quanto immaginiamo, mettendo in moto riflessioni e dibattiti per trovare il modo di recuperare sul lato dell’occupazione, soprattutto per le giovani generazioni. Queste ultime andrebbero maggiormente incentivate, poiché hanno grandi talenti e molta voglia di mettersi alla prova in un mercato del lavoro che cambia continuamente, con sempre più nuove tipologie di lavori e nuovi modi di fare impresa.

Data:

2 Novembre 2017