Sulla guerra Russia-Ucraina, Mosca non gradisce le posizioni dell’Occidente e accusa Usa e Ue di aver raggiunto il culmine del percorso russofobo.
Ad affermarlo è il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in occasione della conferenza Digital International Relations.
“Il culmine di questo percorso russofobo – sono le parole di Lavrov riportate dall’agenzia Tass – è stato il sostegno incondizionato di Washington e Bruxelles al regime nazionalista radicale di Kiev, il nutrimento degli ultra-radicali in Ucraina e la creazione di un’anti-Russia fuori dall’Ucraina”.
Secondo Lavrov, l’Occidente, guidato dagli Stati Uniti, ora cerca di ripristinare e consolidare il suo dominio negli affari internazionali, “per continuare a risolvere il suo angusto interesse personale a spese degli interessi nazionali” di altri Paesi.
“La parte più importante di questa linea aggressiva è la politica di lunga data dell’Occidente di contenimento globale e sistematico del nostro Paese. Su tutti i fronti, come si suol dire”.
Per il ministro, per otto anni l’Occidente ha anche “protetto” la riluttanza di Kiev nel rispettare gli accordi di Minsk e ha spinto le autorità ucraine a risolvere con la forza la crisi nel Donbass.
“In linea di principio Vladimir Putin non ha mai rifiutato di incontrare Volodymyr Zelensky”.
Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dopo le parole del ministro degli Esteri turco Mehmet Cavusoglu, secondo cui il faccia a faccia tra i due presidenti “dipende dal fatto che Putin dica sì”.
“Abbiamo detto che in linea di principio, il presidente non ha mai rifiutato un tale incontro, ma dovrebbero essere preparate le condizioni appropriate per questo, vale a dire il testo del documento “, ha detto il portavoce del Cremlino, riferendosi all’accordo che le due parti dovrebbero firmare per mettere fine alla guerra. Ma “al momento non ci sono novità su questo”, ha aggiunto.
(fonte AdnKronos – foto dal web)