L’avvicinamento di Donald Trump alla Russia di Vladimir Putin, e il conseguente passo indietro rispetto all’appoggio di Joe Biden a Zelensky, è parte di un disegno volto a porre fine alla guerra in Ucraina, come promesso in campagna elettorale, ma anche a perseguire interessi economici.
La fine della guerra in Ucraina rappresenta per la Casa Bianca un’opportunità economica significativa. Da un lato, ridurrebbe i costi sostenuti per finanziare la resistenza di Kiev; dall’altro, riaprirebbe il mercato russo al capitale americano. Trump ha più volte dichiarato di non voler continuare a spendere denaro americano per una causa che non riguarda direttamente gli Stati Uniti. Ha sottolineato che la guerra è più importante per l’Europa che per gli USA, evidenziando le spese elevate rispetto all’impegno europeo.
Inoltre, l’attivismo di Elon Musk su X e la richiesta di Charlie Kirk di esaminare i fondi inviati all’Ucraina dimostrano un interesse a monitorare l’uso delle risorse.
Sul fronte delle opportunità, ci sono circa 320 miliardi di dollari disponibili in Russia per le imprese americane se la guerra finisse. Il numero uno del Fondo russo per gli investimenti diretti, Kirill Dmitriev, ha parlato di nuovi accordi di cooperazione, inclusi progetti nell’Artico. Il Dipartimento di Stato americano ha confermato che Usa e Russia porranno le basi per cooperare su questioni geopolitiche e economiche, ma è necessaria la fine della guerra.
Secondo il Segretario di Stato Marco Rubio, le opportunità economiche e geopolitiche sono incredibili, sottolineando che anche gli affari e il denaro spingono Trump verso Putin.