Per la rassegna degli eventi che meritano attenzione in questo mese di luglio privilegio quelli che possono arricchire lo scrigno culturale e al contempo costituire spunti di riflessione.
LE CAMERE DELLO SCIROCCO la mostra personale di Claudia De Luca dall’8 al 24 luglio ospitata nella Basilica di San Celso, Milano a Milano merita una visita.
Premetto la ragione della formulazione del titolo: le camere dello scirocco erano vere e proprie stanze interrate o seminterrate scavate nella roccia al di sotto dei palazzi o nei giardini delle ville palermitane tra il XVI e il XVIII secolo.
Le camere venivano utilizzate come luogo di rifugio e di protezione dalla calura estiva. Grazie a un ingegnoso sistema costituito da una grotta artificiale, una corrente d’aria e la presenza di acqua, in questi luoghi era possibile resistere piacevolmente all’afa estiva. Abbiamo sempre molto da imparare dal passato e soprattutto riflettere sul fatto che tutto ciò che gli appartiene resta quanto di più bello possiamo apprezzare oggi.
Ma andiamo alla mostra.
Giovedì 7 luglio alle ore 18.00 ci sarà l‘inaugurazione della Le camere dello scirocco a cura di Elisabetta Mero.
In occasione dell’opening sarà presente Marta Dalla Via, attrice, che parteciperà con un intervento teatrale. Un contrappunto da ascoltare, terreo e schietto per un’istallazione da vedere, aerea e spirituale. Marta Dalla Via, invita il pubblico ad una riflessione sull’arte come cura in relazione alla mostra Le camere dello Scirocco con un pensiero personale dedicato all’artista Claudia De Luca, amica e rifugio da sempre.
Il progetto site specific, realizzato da Claudia De Luca per la Basilica, prevede la realizzazione di ambienti che rimandano alle “camere dello scirocco”, le stanze interrate o seminterrate scavate nella roccia al di sotto dei palazzi o nei giardini delle ville palermitane tra il XVI e il XVIII secolo.
La mostra prende spunto da questa radice storica ed architettonica che l’artista immagina di “ricreare” nella Basilica di San Celso.
Protagonista dell’installazione di Claudia De Luca è la tarlatana, un tessuto impalpabile, simile alla garza che viene manipolato dall’artista che per l’occasione crea, all’interno della Basilica, delle stanze. Luoghi in cui i visitatori possono condividere uno stato di sollievo e piacevolezza. In mostra, disseminate per le stanze, 100 opere di piccolo formato (15 x 20 cm) a creare un tappeto-mosaico in cui emergono frammenti corporei come moderne reliquie che l’artista descrive così: “Attraverso una rilettura personale della mia pratica artistica, emerge una sospensione leggera che investe sia il corpo che la mente. Quando la malinconia dell’attesa e la quiete del silenzio si stendono sui corpi, i tessuti provano a dar loro una forma, facendo emergere pelle, muscoli e nervi su cui poter scrivere una narrazione intima e privata”.
Forme materiche intrise di cera, legno, tessuto e materiali naturali. Questi sono gli strumenti di lavoro dell’artista che prova a rendere ogni opera parte di un corpo metamorfico che nel chiarore della quiete, respira e riposa. Le forme che ne derivano si spazializzano come oggetti muti, compositi e stratificati. Un tempo antico sembra essersi sedimentato tra le pieghe dei tessuti e proprio in questa temporalità si aprono visione oniriche.
Una mostra approdo per Claudia de Luca dalla forte valenza spirituale, seconda tappa di un percorso espositivo che terminerà in autunno a Venezia. In passato la materia tessile era utilizzata in modo più violento e “barocco” simbolo di una battaglia ancora in corso, una ricerca di armonia e serenità. Le camere dello scirocco diventano così metafora dell’anima quando finalmente raggiunge un momento di quiete e ristoro. Un punto d’arrivo passando attraverso il dolore che il tessuto-epidermide ci fa intravedere. Una metamorfosi deleuziana condivisa verso il risveglio personale e collettivo intriso da un desiderio infinito di cura e amore per sé stessi.
INFO MOSTRA
Martedì | Domenica
ore 16.00 – 19.00
Su appuntamento: info@lartquotidien.com
Opening: giovedì 7 luglio ore 18.00