La variabile misura il valore dei certificati ISO 14001 in relazione al Prodotto Interno Lordo (PIL) di un Paese, calcolato a parità di potere d’acquisto (PPP, Purchasing Power Parity) per miliardo di dollari. L’ISO 14001 è uno standard internazionale per la gestione ambientale, che stabilisce criteri per creare un sistema di gestione volto a migliorare le prestazioni ambientali delle organizzazioni. Un numero maggiore di certificati indica un impegno più diffuso da parte delle aziende verso pratiche sostenibili e una gestione responsabile dell’impatto ambientale. Questo indicatore serve a valutare l’efficacia e la diffusione delle politiche ambientali in un Paese, nonché il grado di consapevolezza e attuazione delle pratiche sostenibili da parte delle aziende. Rapportare il numero di certificati al PIL (PPP) consente di tenere conto delle dimensioni economiche del Paese, fornendo una misura standardizzata e comparabile a livello globale. Un Paese con un alto valore di questa variabile ha un’economia in cui le aziende adottano più frequentemente sistemi di gestione ambientale certificati, rispetto alle dimensioni della sua economia. In termini di innovazione, un alto valore in questo indicatore può suggerire che il Paese sta facendo progressi significativi nell’integrare sostenibilità e innovazione, migliorando al contempo la competitività globale attraverso pratiche aziendali rispettose dell’ambiente. Questo indicatore è quindi un riflesso della capacità di un’economia di coniugare crescita economica e responsabilità ambientale.
Le certificazioni ISO 14001 nel Global Innovation Index nel 2022. L’analisi dei dati relativi alla densità dei certificati ambientali ISO 14001 in rapporto al PIL a parità di potere d’acquisto (PPP$) per l’anno 2023 rivela un quadro globale molto variegato e interessante. Il certificato ISO 14001 rappresenta uno standard internazionale per i sistemi di gestione ambientale, mirato a migliorare l’efficienza e la sostenibilità delle attività aziendali. Analizzando i dati relativi a questo certificato in vari Paesi, possiamo individuare differenze significative nell’adozione delle pratiche di gestione ambientale in relazione alla loro capacità economica. Questa analisi ci permette di esplorare la relazione tra sostenibilità ambientale e sviluppo economico, nonché il livello di maturità di diversi sistemi industriali e nazionali riguardo l’integrazione di politiche ambientali. In testa alla classifica troviamo Bosnia ed Erzegovina, con un valore di 100 certificati ISO 14001 per miliardo di PPP$. Questo dato sottolinea l’impegno significativo del Paese nel promuovere standard di gestione ambientale elevati, nonostante la sua economia relativamente piccola. Bosnia ed Erzegovina si distingue rispetto a molte altre economie europee e mondiali per l’alta densità di certificati, indicando una forte attenzione alla sostenibilità. Questo risultato potrebbe essere collegato a iniziative locali o a politiche che incentivano l’adozione di pratiche ambientali sostenibili, forse legate a requisiti di adesione o di prossimità all’Unione Europea, che ha normative ambientali stringenti. Un altro aspetto potrebbe riguardare il ruolo del settore industriale, che spesso adotta sistemi di gestione ambientale certificati per migliorare l’efficienza e garantire l’accesso a mercati esteri con standard elevati. Serbia, Bulgaria, Montenegro e Macedonia del Nord seguono Bosnia ed Erzegovina con valori rispettivamente di 79,3, 77,3, 76,3 e 68,1. Anche in questi Paesi balcanici si nota una diffusione rilevante dei certificati ISO 14001. L’adozione di standard ambientali certificati potrebbe essere guidata da vari fattori, tra cui la necessità di attrarre investimenti esteri, il miglioramento dell’immagine aziendale e la crescente consapevolezza ambientale sia a livello di imprese che di consumatori. Inoltre, l’adozione di certificati ISO 14001 è spesso un requisito per accedere a mercati internazionali più regolamentati, come quello europeo. La presenza di Paesi come Estonia, Slovacchia, Croazia e Repubblica Ceca nelle posizioni successive con valori tra 64 e 57,4 indica che anche nell’Europa centrale e settentrionale l’attenzione alla gestione ambientale è piuttosto alta. Questi Paesi, che fanno parte o sono vicini all’Unione Europea, hanno beneficiato di politiche comunitarie che incentivano pratiche sostenibili e certificazioni internazionali. L’integrazione economica con i Paesi dell’UE, in cui la normativa ambientale è avanzata, ha probabilmente spinto queste nazioni ad adottare standard elevati per rimanere competitivi a livello commerciale. Interessante è la posizione dell’Italia, che con un valore di 44,9 certificati per miliardo di PPP$ si colloca in una posizione intermedia tra i Paesi europei. Pur avendo un’economia avanzata e industrializzata, l’Italia sembra presentare un’adozione dei certificati ISO 14001 leggermente inferiore rispetto ad altre economie europee. Ciò potrebbe essere dovuto a diversi fattori, tra cui la frammentazione del tessuto industriale italiano, caratterizzato da una prevalenza di piccole e medie imprese, che potrebbero avere maggiori difficoltà nell’implementare sistemi di gestione ambientale certificati rispetto a grandi multinazionali. Tuttavia, l’impegno per la sostenibilità sta crescendo anche in Italia, in parte grazie agli incentivi pubblici e all’aumento della domanda da parte dei consumatori di prodotti e servizi più ecologici. Proseguendo l’analisi, si osserva che la Cina, una delle principali economie mondiali, ha un valore di 42,9. Questo dato riflette un’interessante evoluzione nella politica ambientale cinese. Negli ultimi anni, la Cina ha investito molto nella sostenibilità, sia a livello di politiche governative che di iniziative industriali. Tuttavia, la vastità dell’economia cinese e la rapidità della crescita industriale possono spiegare il motivo per cui il numero di certificati ISO 14001 in proporzione al PIL PPP non è elevatissimo. Nonostante ciò, la Cina rappresenta un caso notevole di un Paese che sta cercando di coniugare crescita economica con pratiche di gestione ambientale più rigorose. Scorrendo la classifica, troviamo economie avanzate come il Regno Unito (24,6), la Norvegia (24,6) e la Svizzera (22,3) con valori relativamente bassi. Questo dato potrebbe sembrare sorprendente considerando il forte impegno ambientale di questi Paesi. Tuttavia, una spiegazione plausibile è che, in questi contesti, molte aziende potrebbero adottare standard ambientali elevati senza necessariamente richiedere la certificazione ISO 14001. In Paesi con una forte regolamentazione interna e una cultura della sostenibilità, molte imprese seguono pratiche avanzate di gestione ambientale anche senza formalizzare tali pratiche attraverso certificazioni internazionali. La presenza di altri standard nazionali o europei può inoltre competere con l’adozione diffusa della ISO 14001. Un altro elemento interessante da considerare è la posizione relativamente bassa di Paesi come gli Stati Uniti (1 certificato per miliardo di PPP$), il Canada (2,7) e l’Australia (14). Sebbene queste siano economie altamente sviluppate, la bassa densità di certificati ISO 14001 potrebbe essere dovuta alla predominanza di altri standard ambientali o di gestione, o a una minore enfasi sulle certificazioni formali rispetto a quanto avviene in altre parti del mondo. Negli Stati Uniti, ad esempio, le aziende potrebbero essere più inclini a seguire standard ambientali personalizzati o settoriali piuttosto che ottenere una certificazione specifica come l’ISO 14001. Sul lato opposto della classifica troviamo Paesi come Burundi (2,6), Mozambico (2,1), Botswana (1,7) e molti altri Paesi in via di sviluppo con valori molto bassi, spesso inferiori a 2 certificati per miliardo di PPP$. Questo non è sorprendente, dato che molte di queste nazioni stanno ancora sviluppando le loro infrastrutture economiche e industriali, e l’adozione di standard di gestione ambientale certificati può non essere una priorità rispetto a sfide economiche e sociali più immediate. In molti di questi contesti, l’implementazione di sistemi di gestione ambientale potrebbe essere ostacolata da una mancanza di risorse, conoscenze tecniche o incentivi economici. Tuttavia, è possibile che con il miglioramento delle condizioni economiche e l’accesso a nuovi mercati, questi Paesi inizieranno a dare maggiore importanza alla certificazione ISO 14001. In sintesi, l’analisi dei dati relativi alla diffusione dei certificati ISO 14001 rivela diverse tendenze chiave. I Paesi con una maggiore densità di certificati tendono a essere nazioni europee o balcaniche, che, pur avendo economie meno sviluppate rispetto a giganti come Stati Uniti o Cina, mostrano un impegno significativo verso la sostenibilità. Le economie avanzate hanno spesso una minore densità di certificati, ma questo potrebbe riflettere la presenza di altre forme di gestione ambientale o di standard interni piuttosto che una mancanza di impegno. Infine, nei Paesi in via di sviluppo, la bassa adozione di certificati ISO 14001 indica che l’implementazione di sistemi di gestione ambientale certificati potrebbe non essere ancora una priorità, sebbene questa tendenza potrebbe cambiare con il progresso economico e una maggiore integrazione nei mercati globali.
Le certificazioni ISO 14001 nel Global Innovation Index tra il 2013 ed il 2022. L’analisi dei dati relativi ai certificati ambientali ISO 14001 per miliardo di PIL a parità di potere d’acquisto (PPP$) evidenzia una notevole variazione nella diffusione di questi certificati tra il 2013 e il 2022. Il certificato ISO 14001 rappresenta uno standard internazionale per la gestione ambientale che aiuta le organizzazioni a migliorare la sostenibilità delle loro operazioni e a ridurre l’impatto ambientale. I cambiamenti nella densità di questi certificati in relazione all’economia di ciascun Paese sono un indicatore rilevante dell’adozione di pratiche sostenibili e della crescente consapevolezza ambientale. Uno dei casi più sorprendenti è quello del Ghana, che ha registrato un aumento del 2300%, passando da 0,1 a 2,4 certificati per miliardo di PIL. Questo incremento dimostra una crescita esponenziale nell’adozione di sistemi di gestione ambientale certificati. Anche se il valore assoluto rimane basso rispetto ai Paesi con economie più sviluppate, l’aumento è comunque significativo e riflette un interesse crescente verso la sostenibilità e la gestione ambientale in Ghana. Questo cambiamento potrebbe essere il risultato di iniziative governative o internazionali volte a promuovere pratiche di sviluppo sostenibile, soprattutto in contesti economici emergenti come quello ghanese. Un altro Paese che ha mostrato un aumento straordinario è l’Albania, che ha visto una crescita del 678,13%, con un passaggio da 3,2 a 24,9 certificati per miliardo di PIL. L’Albania ha probabilmente beneficiato di pressioni internazionali e della vicinanza all’Unione Europea, che ha standard ambientali molto rigidi. L’adozione di politiche di gestione ambientale può essere anche parte di una strategia per attrarre investimenti esteri, poiché le imprese internazionali tendono a preferire operare in Paesi con regolamentazioni ambientali chiare e ben gestite. Mali e Giamaica hanno registrato rispettivamente incrementi del 366,67% e del 296,3%, indicando anch’essi un miglioramento nell’adozione delle pratiche di gestione ambientale. In Paesi come il Mali, dove lo sviluppo economico è ancora in una fase iniziale, questi dati suggeriscono che anche le economie meno sviluppate stanno iniziando a prendere sul serio la sostenibilità. Tuttavia, l’aumento in Paesi come la Giamaica potrebbe essere spiegato dall’impegno del settore turistico, che è molto sensibile alle questioni ambientali e potrebbe essere stato incentivato a ottenere certificazioni per migliorare la propria reputazione a livello internazionale. Anche Paesi come Bielorussia, Qatar, Marocco e Oman hanno mostrato notevoli aumenti nella densità dei certificati ISO 14001, con percentuali di crescita che variano tra il 200% e il 280%. Questi Paesi hanno probabilmente adottato normative più rigorose o hanno avviato programmi di sviluppo sostenibile, spinti da una combinazione di pressioni esterne, come gli accordi internazionali sul clima, e dalla necessità di rendere più sostenibili i loro settori industriali. In particolare, Qatar e Oman, che dipendono fortemente dall’industria petrolifera e del gas, potrebbero aver cercato di migliorare la loro immagine internazionale attraverso l’adozione di pratiche ambientali più responsabili. Al contrario, alcuni Paesi hanno mostrato una riduzione significativa nella densità dei certificati ISO 14001. Tra questi, spiccano Paesi come la Corea del Sud (-72,39%), il Giappone (-59,88%), il Canada (-69,32%) e Singapore (-68,68%). Una possibile spiegazione per questa tendenza potrebbe essere che in questi Paesi molte aziende abbiano già implementato le pratiche di gestione ambientale necessarie e non vedano più la certificazione ISO 14001 come una priorità. Potrebbe anche esserci una competizione tra diversi standard di certificazione, con alcune aziende che optano per alternative nazionali o settoriali, riducendo così la diffusione della ISO 14001. Inoltre, le economie molto sviluppate potrebbero concentrarsi su altri aspetti della gestione ambientale, come l’innovazione tecnologica e l’efficienza energetica, piuttosto che su certificazioni specifiche. Un altro esempio notevole di declino è rappresentato dalla Romania e dalla Repubblica Ceca, che hanno visto riduzioni del 44,6% e del 42,6%, rispettivamente. Anche Paesi come Italia (-48,27%) e Spagna (-49,83%) hanno registrato notevoli cali. Questi dati possono indicare una minore necessità percepita di ottenere la certificazione ISO 14001, soprattutto se le normative interne o comunitarie offrono già forti incentivi a migliorare le pratiche ambientali. Inoltre, la presenza di normative europee che forniscono quadri normativi completi potrebbe aver ridotto la dipendenza da certificazioni specifiche come l’ISO 14001. Un altro gruppo di Paesi con significativi cali include gli Stati Uniti (-58,33%) e la Svizzera (-57,28%). Nonostante siano economie altamente sviluppate, l’adozione della certificazione ISO 14001 è diminuita drasticamente. Negli Stati Uniti, per esempio, il calo potrebbe essere attribuito a un contesto normativo più flessibile in ambito ambientale o alla preferenza per standard interni. Inoltre, il settore privato negli Stati Uniti potrebbe avere un focus maggiore sull’innovazione e meno sulla certificazione, preferendo investire in tecnologie sostenibili piuttosto che in standard di gestione ambientale. Il caso della Svezia, che ha registrato un calo del 61,02%, è particolarmente sorprendente considerando l’immagine del Paese come leader mondiale nella sostenibilità. Anche qui, è possibile che le aziende svedesi abbiano optato per altri standard o abbiano già raggiunto livelli di gestione ambientale tali da non necessitare ulteriori certificazioni. Infine, vale la pena menzionare Paesi come l’Estonia (-36,00%) e la Lettonia (-37,55%), che hanno registrato riduzioni significative. Questi Paesi, pur avendo una forte spinta verso la modernizzazione economica e l’adozione di pratiche sostenibili, potrebbero essere stati influenzati da questioni economiche o da una saturazione del mercato della certificazione. È possibile che le aziende che avevano bisogno della certificazione ISO 14001 l’abbiano già ottenuta negli anni precedenti, portando a una riduzione della domanda di nuove certificazioni. In conclusione, l’analisi dei dati sui certificati ISO 14001 tra il 2013 e il 2022 mostra una vasta gamma di variazioni tra Paesi e regioni. Mentre molti Paesi in via di sviluppo hanno mostrato una crescita impressionante nell’adozione di questi standard, molte economie avanzate hanno registrato un calo significativo. Questo riflette sia l’evoluzione delle normative ambientali sia la maturità dei sistemi di gestione ambientale in ciascun Paese. Mentre per alcuni Paesi ottenere la certificazione rimane una priorità per migliorare la loro immagine e attrarre investimenti, per altri la certificazione ISO 14001 è stata sostituita da altre strategie o standard.
Politiche economiche. La promozione della certificazione ISO 14001 in relazione al Prodotto Interno Lordo (PIL) a parità di potere d’acquisto (PPP$) richiede un insieme di politiche economiche integrate e mirate che favoriscano l’adozione di standard ambientali da parte delle imprese. La certificazione ISO 14001 è uno standard internazionale riconosciuto che fornisce un framework per i sistemi di gestione ambientale, aiutando le organizzazioni a ridurre il loro impatto sull’ambiente e a migliorare le prestazioni operative attraverso una gestione più efficiente delle risorse. Un’adozione diffusa di questo standard può portare benefici sia alle imprese che all’intera economia, migliorando la sostenibilità, riducendo i costi operativi e aumentando la competitività sul mercato globale. Per promuovere la diffusione di questa certificazione, i governi e le istituzioni devono implementare una serie di politiche economiche che incentivino le imprese a perseguire l’obiettivo della sostenibilità ambientale. Una delle prime misure che i governi possono adottare è la creazione di incentivi fiscali per le imprese che implementano la certificazione ISO 14001. Le agevolazioni fiscali possono assumere diverse forme, come crediti d’imposta, deduzioni fiscali o esenzioni per le aziende che adottano standard di gestione ambientale certificati. Questo tipo di politica economica riduce il costo iniziale per le imprese, specialmente per le piccole e medie imprese (PMI), che potrebbero trovare difficile sostenere i costi di implementazione della certificazione. In questo modo, i governi possono promuovere l’adozione dello standard ISO 14001 in settori strategici dell’economia e facilitare il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità a livello nazionale. Oltre agli incentivi fiscali, i governi possono introdurre programmi di finanziamento agevolato per le imprese che desiderano ottenere la certificazione ISO 14001. Questi programmi potrebbero includere prestiti a tasso zero o a tasso ridotto per le imprese che investono in sistemi di gestione ambientale e in tecnologie ecologiche. In particolare, i governi potrebbero collaborare con banche pubbliche o private per creare fondi speciali dedicati a promuovere pratiche sostenibili nelle imprese. Questi strumenti finanziari non solo faciliterebbero l’accesso ai capitali necessari per l’adozione dello standard ISO 14001, ma contribuirebbero anche a rafforzare l’impegno delle imprese nel lungo termine per il miglioramento delle loro performance ambientali. Un altro approccio efficace per incentivare l’adozione della certificazione ISO 14001 è l’introduzione di normative ambientali più stringenti, in cui il rispetto di standard di gestione ambientale certificati diventa obbligatorio per determinati settori industriali o per le imprese che operano in ambiti specifici. Ad esempio, il governo potrebbe stabilire che tutte le aziende del settore manifatturiero o energetico debbano ottenere la certificazione ISO 14001 entro un determinato periodo di tempo. Questo tipo di regolamentazione può essere combinato con un periodo di transizione che consenta alle imprese di adattarsi e prepararsi a soddisfare i nuovi requisiti senza subire impatti economici troppo gravosi. Tale approccio normativo stimolerebbe un aumento significativo delle certificazioni, specialmente nei settori più inquinanti, e migliorerebbe la sostenibilità complessiva dell’economia nazionale. Le politiche economiche volte a promuovere la diffusione della certificazione ISO 14001 possono includere anche il rafforzamento delle partnership pubblico-private. Il governo può lavorare a stretto contatto con associazioni industriali, camere di commercio, organizzazioni non governative (ONG) e istituzioni accademiche per sensibilizzare le imprese sui benefici della certificazione ISO 14001. Queste collaborazioni potrebbero portare allo sviluppo di programmi di formazione specifici per i dirigenti e i responsabili aziendali sulle pratiche di gestione ambientale e sull’implementazione dello standard ISO 14001. Offrendo formazione e consulenza tecnica, il governo può aiutare le imprese a superare eventuali barriere tecniche o di conoscenza che impediscono loro di adottare standard ambientali certificati. Inoltre, la collaborazione tra pubblico e privato può facilitare lo scambio di best practices tra le aziende e contribuire a creare una cultura aziendale più orientata alla sostenibilità. Un’altra strategia economica utile è l’inclusione della certificazione ISO 14001 nei criteri per l’accesso a gare d’appalto pubbliche o per ottenere contratti con il governo. Questo tipo di misura garantirebbe che solo le aziende che soddisfano determinati standard ambientali possano competere per fornire beni e servizi al settore pubblico. Una politica di questo tipo potrebbe avere un impatto significativo, in quanto il settore pubblico rappresenta una fetta importante dell’economia in molti Paesi. L’inclusione di criteri ambientali nelle gare d’appalto stimolerebbe le imprese a perseguire la certificazione ISO 14001 per migliorare le loro opportunità di business, portando a un aumento della competitività tra le aziende e, di conseguenza, a una maggiore adozione di pratiche sostenibili. Parallelamente, i governi possono incentivare il settore privato a richiedere la certificazione ISO 14001 attraverso campagne di sensibilizzazione pubblica e programmi di etichettatura ambientale. Le campagne di marketing ambientale, che promuovono i vantaggi di consumare prodotti e servizi offerti da aziende certificate ISO 14001, possono aumentare la domanda di beni e servizi sostenibili da parte dei consumatori. L’etichettatura ambientale, che identifica chiaramente i prodotti conformi a standard di sostenibilità, può influenzare positivamente le decisioni di acquisto e creare un vantaggio competitivo per le aziende certificate. Inoltre, queste campagne possono anche spingere le imprese che ancora non hanno adottato lo standard ISO 14001 a farlo, per evitare di perdere quote di mercato rispetto ai concorrenti più sostenibili. Le politiche economiche possono anche includere un rafforzamento degli accordi internazionali sul clima e sugli standard ambientali. Il rispetto di normative ambientali internazionali più rigorose può spingere le imprese ad adottare la certificazione ISO 14001 per mantenere la conformità con le leggi e le regolamentazioni. I governi possono lavorare per inserire la certificazione ISO 14001 all’interno dei quadri normativi delle organizzazioni internazionali, rendendola una condizione necessaria per operare sui mercati globali. In questo modo, le aziende che intendono espandersi a livello internazionale saranno motivate a ottenere la certificazione per accedere a nuovi mercati e rispettare le leggi locali. Un’ulteriore misura politica potrebbe essere rappresentata dall’incentivazione dell’adozione della certificazione ISO 14001 attraverso programmi di responsabilità sociale d’impresa (CSR). I governi potrebbero riconoscere e premiare le aziende che si distinguono per le loro prestazioni ambientali attraverso certificati di eccellenza, sgravi fiscali aggiuntivi o visibilità su piattaforme istituzionali. Questo tipo di riconoscimento non solo valorizza le aziende che adottano pratiche sostenibili, ma le incentiva a continuare su questa strada, stimolando al contempo la concorrenza virtuosa tra le imprese. Infine, per garantire che le politiche economiche promuovano effettivamente l’adozione della certificazione ISO 14001, i governi devono anche sviluppare meccanismi di monitoraggio e valutazione delle prestazioni ambientali delle imprese. L’introduzione di indicatori di performance ambientale chiari e misurabili può aiutare a monitorare i progressi fatti dalle aziende e a identificare le aree in cui è necessario un ulteriore intervento. Inoltre, i governi possono collaborare con le imprese per sviluppare strumenti di reporting che consentano una comunicazione trasparente delle performance ambientali, migliorando la rendicontazione delle attività sostenibili. In sintesi, le politiche economiche per promuovere la certificazione ISO 14001 devono essere integrate e multifattoriali. Incentivi fiscali, finanziamenti agevolati, normative stringenti, collaborazioni pubblico-private, criteri ambientali negli appalti pubblici, etichettatura ambientale e campagne di sensibilizzazione sono tutte misure che possono contribuire a incrementare la diffusione della certificazione ISO 14001. Queste politiche non solo favoriscono una maggiore sostenibilità ambientale, ma migliorano anche la competitività delle imprese sul mercato globale, creando un contesto economico più verde e responsabile.
Conclusioni. Il valore della variabile analizzata è diminuito significativamente in media dal 2013 al 2022 passando da un ammontare di 18,88 fino ad un valore di 15,92 ovvero un ammontare pari a -15,69%. Vi sono dei paesi nei quali tale valore è cresciuto significativamente nel periodo considerato ovvero il Ghana con +2300,00%, l’Albania con 678,13%, il Mali con +366,67%, la Giamaica con +296,305, la Bielorussia con +280,65%. Vi sono anche dei paesi nei quali tale valore è diminuito ovvero l’Armenia con -68,75%, il Canada con -69,32%, la Corea del Sud con -72,39%, la Repubblica Domenicana con -76,47% e Zambia con -76,47%.
Countries | 2013 | 2022 | Var Ass | Var Per | |
Top Players | Ghana | 0,1 | 2,4 | 2,3 | 2300,00 |
Albania | 3,2 | 24,9 | 21,7 | 678,13 | |
Mali | 0,3 | 1,4 | 1,1 | 366,67 | |
Jamaica | 2,7 | 10,7 | 8 | 296,30 | |
Belarus | 3,1 | 11,8 | 8,7 | 280,65 | |
Worse Players | Armenia | 1,6 | 0,5 | -1,1 | -68,75 |
Canada | 8,8 | 2,7 | -6,1 | -69,32 | |
Korea, Rep. | 53,6 | 14,8 | -38,8 | -72,39 | |
Dominican Republic | 3,4 | 0,8 | -2,6 | -76,47 | |
Zambia | 3,4 | 0,8 | -2,6 | -76,47 |
———————————————————————————————————————……
Source: Global Innovation Index Link: https://www.wipo.int/portal/en/index.html
————————————————————————————————————————