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LE GIUSTIZIERE ANIMALISTE E LA STORIA DI UN DISAGIO SOCIALE TRASCURATO

Alcune volontarie animaliste, le giustiziere dei cani, agendo come investigatrici private, hanno indagato, fatto foto e video ad un animali nel corso degli anni. Alcuni di questi sono addirittura morti.  Il Partito Animalista Italiano lo ha denunciato.

Le Iene, il programma di approfondimento ed attualità, si è occupato della vicenda intervistando le giustiziere dei cani, che ha volto coperto, picchiano chi maltratta gli animali.

Così si esprimono: “Facciamo giustizia per queste anime che non hanno voce, dimenticati da tutti e dove c’è un maltrattamento, noi interverremo sempre” … “chi fa male ad un cane è un vigliacco…”

Le giustiziere animaliste descrivono il ragazzo di Benevento denunciato come “una persona che si presenta pacata, molto educata, mentre negli occhi è un diavolo”.

Le Iene, al fine di verificare la fondatezza delle accuse, entrano nell’abitazione del ragazzo denunciato in cui vive con la madre. Appaiono entrambi soggetti disagiati e, pertanto, viene fatta la necessaria segnalazione al comune di Benevento. I servizi sociali intervengono in aiuto sia del ragazzo sia della madre.

Per le lene necessitano di aiuto sociale e intimano le giustiziere dal non compiere azioni violente contro chi è fragile.

Per le giustiziere, invece, ciò che le stesse fanno viene considerato giusto perché pensano al benessere dei cani …non sono assistenti sociali.

Il filmato delle Iene era stato girato a febbraio ma negli ultimi 2 mesi le cose sono precipitate. Inizia un linciaggio mediatico. Foto e video vengono esibiti ai propri followers sui social. I comportamenti del ragazzo che viene considerato soggetto pericoloso per animali e persone circolano velocemente sui social tanto che, una folla di persone si apposta davanti l’abitazione del ragazzo e chiede la consegna di un cane che nel frattempo lo stesso avrebbe preso.

La circolazione di informazioni sui maltrattamenti di animali da parte del ragazzo è talmente veloce e cruenta tanto da indurre Enrico Rizzi, influencer ed attivista animalista e Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi e Sinistra, ad organizzare il 5 aprile una manifestazione contro gli abusi subiti dagli animali, in particolare cani.

Ma perché queste donne, invece di compiere azioni illegali, non si sono rivolte alle autorità? Esse dichiarano che queste sono assenti.

In effetti, quando le istituzioni non riescono ad occuparsi di casi sociali, può capitare che qualcuno, con spiccato senso di giustizia, possa decidere si ottenerla da se…da qui nascono le azioni illegali.

Non solo. L’importanza dei social nel dare informazione viene oggi criticato perché, per alcuni, potrebbe portare a fenomeni di vera e propria giustizia privata che in alcuni casi potrebbe diventare pericolosa.

Ma cosa ne pensa il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, di ciò che succedeva e succede nel paese che egli rappresenta?

Egli, pubblica,  sul suo profilo Facebook: “Il servizio de Le Iene ha smascherato come prive di prove e condite da violenze intollerabili le accuse ad una famiglia della città di violenze su animali. Mai nella mia carriera, dove pure ne ho visto di cotte e di crude, ho assistito a forme di cattiveria e odio così pervasive, tanto più che mi rammaricava, che il bersaglio non ero io ma una famiglia umile ed evidentemente modesta. Ho denunciato tutti gli odiatori per minacce, diffamazione e stalking: se vinco e ottengo risarcimento in sede civile, devolvo tutto ad associazioni animaliste, ma quelle vere però che rispettano, oltre agli animali, anche le persone. Perfino il veterinario, intervistato dall’inviato del programma, ha smentito che ci fossero segni di abusi sul cane che ha visitato. E’ stato un impazzimento, mi è piovuto addosso di tutto sui social: un fiume d’insulti incredibile. C’è stato perfino uno pseudo-sit in città, cui ha partecipato un deputato napoletano di Alleanza Verdi Sinistra: mi ha chiamato dinosauro della politica. A parte che a lui dico che è in politica meglio dinosauro che moscerino come lui, perché destinato a volatilizzarsi in quattro e quattr’otto, gli dico anche che stavolta ha davvero sbagliato indirizzo, perché è piombato su una storia di cui evidentemente ignorava i contorni e i connotati. Valuterò se agire contro di lui legalmente, a patto che poi sia disposto a rinunciare all’immunità parlamentare…”

Opinione del sindaco a parte, ciò che è certo è che nel paese dallo stesso rappresentato, se i servizi sociali si fossero accorti della situazione di disagio in cui versavano il ragazzo denunciato e la madre, questi ultimi, entrambi, non avrebbero preso animali, in particolare cani e non sarebbero stati oggetto di violenza verbale e fisica da parte di giustiziere animaliste.

E’ doveroso riflettere ed insistere nell’ottenere un maggiore controllo sociale nelle comunità dei cittadini.

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Data:

16 Aprile 2025

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