La nostra Camera bassa, quella dei deputati, come annuncia il Ministro Brunetta sul sito del suo Ministero, approva la proposta di legge che disciplina l’attività di lobbying.
Sveliamo al mondo quello che tutto il mondo fa e che si fa anche in Italia, ma dietro un perbenismo di facciata che si ispira al motto: “fai come dico, e non come faccio!
Si disciplina nel nostro Paese, sempre stitico di novità efficaci, la così detta rappresentanza di interessi, nella prospettiva ormai retorica dell’attuazione della trasparenza e della partecipazione alle decisioni, colmando un vuoto normativo che è stato al contempo un vuoto di sostanza.
“Il testo approvato dall’Aula di Montecitorio”, dice Brunetta, “è il frutto di un’ottima mediazione tra posizioni inizialmente anche molto distanti e del lavoro di sintesi e di ascolto di tutte le istanze svolto dal Governo”.
Possono sembrare ad effetto i contenuti di maggior rilievo come, ad esempio, l’obbligo di iscrizione al Registro nazionale per la trasparenza dell’attività di relazione per la rappresentanza di interessi per i soggetti che intendono svolgere tale attività presso i decisori pubblici, in modo che ne sia ufficializzata l’azione e la dimensione operativa; ma anche la previsione di un codice deontologico, che per la P.A. sembra sempre aver fatto paura, nonché le immancabili sanzioni senza le quali, da noi, le norme perdono ogni significato, e le necessarie limitazioni.
Chi sono i decisori pubblici? Sono i membri del Parlamento e del Governo; i presidenti, gli assessori e i consiglieri regionali, i presidenti delle province e delle città metropolitane, i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali dei comuni capoluogo di regione, i presidenti e gli assessori dei municipi o delle circoscrizioni in questi comuni; i presidenti e i componenti delle autorità indipendenti; gli organi di vertice degli enti pubblici statali; i membri delle autorità indipendenti compresa la Banca d’Italia, i titolari degli incarichi di vertice degli enti territoriali e degli enti pubblici e i responsabili degli uffici di diretta collaborazione degli organi di tutte le suddette istituzioni, tranne gli esponenti di organizzazioni sindacali e imprenditoriali.
Volevamo le lobbies e adesso stiamo per averle!