Sarà colpa del calo delle vendite, sarà colpa del rialzo ingiustificato dei prezzi schizzati alle stelle, sarà perché i consumatori preferiscono spendere i loro soldi per viaggiare, mangiare e per il loro benessere piuttosto che in abiti griffati, sta di fatto che sono molte le maison che stanno investendo nella ristorazione e nell’hotellerie di lusso. Molte sono le ragioni per cui le maison di moda si stanno spingendo oltre i confini del vendere capi ed accessori di lusso, uno su tutti un’operazione di marketing sotto le spoglie di location ultra glam, fortemente instagrammabili che offrono un’esperienza più duratura e sensoriale ai propri clienti. Ed ecco che spuntano come funghi i coffee houses, i beach club e gli hotel più esclusivi e brendizzati che ci portano a mangiare e viaggiare in giro per il mondo, ma con un certo charme. Molto spesso sono dei building polifunzionali dove si possono trovare la boutique della maison, la sua caffetteria, il suo ristorante e il suo hotel, l’ultimo esempio è stato quello di Giorgio Armani che ha inaugurato a New York un building che comprende boutique, ristorante, caffè, ma anche appartamenti già tutti venduti.
L’antesignano del trend e il primo ad intuire la voglia di nuove experiences dei consumatori è stato il designer Ralph Lauren che, già nel 2014, aprì il suo primo Ralph’s Cafe a New York per poi aprirne una trentina in giro per il mondo. L’ultimo è stato aperto nell’iconica città dei caffè: Parigi su Boulevard Saint-Germain e che ha portato nella Ville Lumiere il quiet luxury, cifra stilistica della maison, declinata in arredi tartan, velluto, cristalli, un camino e un bancone del bar in legno dal sapore tipicamente americano. Nei Ralph’s Cafe, per tutti i coffee lover è possibile non solo vivere un’esperienza sensoriale, ma anche portarsi a casa miscele di caffè, tazzine e mug in finissima porcellana.
A Firenze ci si può immergere nella natura e nella buona cucina entrando al Gucci Giardino 25 sito nella splendida Piazza della Signoria. Una location che ci catapulta in un antico fioraio e nell’artigianato fiorentino dove si possono trovare una caffetteria dove poter consumare una colazione, un caffè o un afternoon tea, un cocktail bar e un’osteria curata dallo chef Massimo Bottura dove poter gustare piatti legati alla stagionalità e ai sapori toscani.
Nella città meneghina l’ultimo arrivato è il gruppo Ferragamo con il suo luxury Portrait hotel in Corso Venezia in pieno fashion district. Il lussuosissimo hotel a cinque stelle ha una location dal glamour italico dove poter degustare una colazione all’italiana.
Se il gruppo Ferragamo è l’ultimo arrivato a Milano, in principio fu la maison Prada con il suo Bar Luce, sito all’interno della Fondazione Prada, che si avvale della pasticceria di Marchesi 1824. Lo spazio è la rappresentazione plastica dell’estetica della designer Miuccia Prada e del gusto industriale tipicamente milanese.
La maison Louis Vuitton ha inaugurato, lo scorso marzo, nella città di Bangkok il LV The Place che offre tutto quello che si può desiderare per vivere un’esperienza che coinvolge tutti i sensi: un caffè dove poter gustare la monogram cake, immergersi in un’esperienza sensoriale che racconta l’heritage dell’iconica maison come la mostra permanente “Visionary Jurneys”, un ristorante dove assaporare i piatti della nouvelle cuisine e, ça va sans dire, anche una boutique.
Da tempo lungo i Champs-Elysee di Parigi è comparso un’enorme baule griffato LV che occupa un intero isolato che non è passato inosservato, che non è una strategia pubblicitaria alle famose borse e valigie, ma che nasconde i lavori per la creazione del primo hotel della maison. Dopo spazi polifunzionali, bar, ristoranti e beach club, anche Louis Vuitton si butta nell’hotellerie di lusso che dovrebbe vedere la luce nel 2026 e di cui tutto è top secret.
La location extra-lusso più chiacchierata di Milano è il The Plein Hotel con sedici suites, quattro ristoranti, un cocktail bar e un club privato. Uno spazio da vivere dalla mattina sino a notte fonda e che decreta il debutto nell’hotellerie di lusso dal designer tedesco Philipp Plein. Un hotel che farà sicuramente discutere per la sua pizza “Dom Perignon” che in menù è proposta al costo di millecinquecento euro.
Anche la maison Versace, dopo Dubai negli Emirati Arabi Uniti, apre il suo secondo hotel di lusso a Macao (regione a statuto speciale cinese). Il palazzo della medusa offre un’immersione nell’estetica barocca, insita nel DNA della maison, riproposta in oltre duecento camere e suites distribuite su dodici piani di puro lusso.
Anche i beach club più esclusivi si sono reinventati in una nuova veste più fashion e glam grazie alla collaborazione con le maison più famose come, solo per citarne alcune, Dior che ha rivestito gli arredi con l’iconica stampa “toile de jouey” dell’esclusivo beach club di Capri “Il Riccio a Capri”, Dolce&Gabbana in partnership con il resort di Paraggi “Le Carillon” dove ha allestito anche una piccola boutique ed Etro che ha ripensato con stampe art-neuveau l’esclusivo beach club di Forte dei Marmi “Bagno Santa Maria”.
I CFDA Fashion Awards, meglio conosciuti come gli oscar della moda, sono andati in scena a New York alla presenza delle personalità più emblematiche del fashion system. Il riconoscimento più atteso della serata, l’International Designer of the Year per il 2024 è stato assegnato al designer texano Daniel Roseberry, oggi al timone creativo della maison Schiapparelli. Questo premio è la prova che la sua moda visionaria e a tratti provocatoria è stata premiata, soprattutto dalle celeb, che hanno indossato le sue creazioni sui tanti red carpet, dai fashion editor, ma non dal mercato. Il designer ha saputo portare avanti il lavoro surrealista della fondatrice della maison Elsa Schiapparelli, ma reinterpretandolo in chiave moderna bypassando tempo, trend e mercato.