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LE MERLETTAIE DEL XVII SECOLO – Il fiore all’occhiello della moda barocca

Si sa, l’epoca barocca è stata quella in cui, come non mai, la fantasia, il lusso sfrenato e la mania di grandezza trovarono la loro massima espressione.

La moda, ovviamente, non fece eccezione e fu contraddistinta da forme arrotondate e vistose, abiti imbottiti e costituiti spesso da sovrapposizioni di elementi, dal trionfo dell’oro. L’eccentricità dei decori, la sontuosità dei tessuti, il grande numero di accessori ornamentali, dovevano esprimere una teatralità presente in ogni momento della giornata, in ogni occasione di convivenza sociale.

In questo articolato scenario dell’outfit, figure di centrale importanza furono le merlettaie. Il loro mondo era avvolto nella bellezza e, per certi aspetti, anche nel mistero.

Erano donne dall’abilità straordinaria: possedevano mani agili in grado di intrecciare fili sottili con una maestria che non può definirsi neanche alto artigianato, quanto piuttosto arte pura. I loro occhi attenti, la dedizione, la creatività, e anche – per certi versi – il coraggio, ne faceva delle persone fuori dal comune delle quali vale la pena scrivere qualche nota in più, anche per uscire da quella superficialità che caratterizza il nostro mondo, mediamente povero di curiosità verso la maggior parte dei temi d’arte e cultura.

Le merlettaie lavoravano in piccole e alquanto buie botteghe, ripiegate su telai e fuselli usando le dita come leggere farfalle sui fili di lino o seta. Immaginate come poteva essere la loro giornata… tra un punto e l’altro di sapiente ricamo, le lunghe ore di lavoro erano intessute di scambi di racconti, sogni, anche pettegolezzi, sicuramente, su questa o l’altra committente, sulle amiche, sulle situazioni sentimentali… Lo scorrere del tempo era lento e questo “ciaccolare” – tutto sommato – poteva rappresentare per loro un motivo di piacevole passatempo.

L’amore per quello che realizzavano con tanta cura e pazienza doveva essere davvero tanto! Che soddisfazione doveva essere vedere trasformati grezzi e anonimi teli in vere e proprie opere d’arte! Con il loro accurato lavoro esse adornavano, con fiori e motivi geometrici, i colli e i polsi delle nobildonne dell’epoca, gli altari delle chiese, gli arredi delle case. Tutto diveniva come d’incanto prezioso, luminoso, appariscente.

Molte merlettaie imparavano l’arte fin da bambine, imitando le donne adulte all’interno di famiglie che vivevano di questo mestiere.

I merletti barocchi rappresentavano non soltanto dei semplici ornamenti ma dei veri e propri simboli di status e potere sociale. Le dame, infatti, facevano a gara per avere i pezzi più costosi e pregiati, i merletti più ricercati. Di conseguenza, questo settore di artigianato era un importante attività economica che forniva ricchezza e faceva girare non poco denaro. Le ricamatrici, quindi, erano assai richieste e, anche se pagate relativamente poco, il business che grazie a loro ne scaturiva, era di entità ragguardevole.

Le città che all’epoca erano sede delle più rinomate scuole di ricamo furono Venezia, Bruxelles e Chantilly.

Quei manufatti oggi si trovano solo nei musei o nelle collezioni private, a testimoniare di quanto fossero preziosi allora come adesso.

Osservarli attentamente trasporta in un mondo di delicata bellezza che, tutto sommato, ingentilisce l’animo e predispone alla serenità.

Visitare queste mostre potrebbe essere una cura per la schizofrenica società attuale. Chissà…                                                 

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9 Settembre 2024

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