Ci siamo signore e signori il countdown è finito! tra pochi minuti inizierà la serata finale della 66’ edizione del Festival di Sanremo, anche io stilerò la mia personale classifica (di stile, ovvio) delle tre donne meglio vestite, della peggiore e una menzione speciale alla donna, che secondo me, è stata la più elegante e chic anche se non era sul palco del Festival…curiose?
Carlo Conti sembra guardare proprio me dritto negli occhi minacciandomi di voler fare altre venti serate…siamo passati alle minacce proprio l’ultima sera? Altre venti serate in compagnia di Gabriel Garko, il quale si ostina a non saper leggere, è l’unico ha credere di essere ancora alle prove quando il Festival sta giungendo al termine. L’unico uomo che crede ancora che basta guardare dritto in camera abbozzando uno sguardo languido e sperare di porre riparo all’irreparabile. Caro Garko, mi dispiace darti questa cattiva notizia, ma non basta un occhiolino buttato lì a casaccio per conquistare le donne. Tornando a noi parliamo di cose molto più serie, parliamo di stile (totalmente non pervenuto per il coonduttore).
Si inizia con Francesca Michielin che coerentemente anche per l’ultima serata indossa l’ennesima jumpsuit con ricami indecifrabili, l’errore fatale è stata la scelta del colore: il bianco, colore che non perdona è come accendere un riflettore sulle imperfezioni anche se pur minime. Non di grande stile l’elastico che va a chiudere le maniche. Il make up strobing le dà un’aria fresca adattissimo alla sua giovane età. Voto: 5 (un punto in meno di ieri solo per il colore)
Il primo abito di Madalina Ghenea ricorda come volumi della gonna l’abito della prima serata (il famigerato abito metallico/ tigrato tanto discusso sui social), è una cascata di cristalli che inondano l’intero abito. Innegabilmente è un magnifico abito, ma il problema è che, dalla seconda serata in poi, i suoi abiti sembrano tutti uguali e così si rischia di usare sempre gli stessi aggettivi. La collana è troppo rigida, un orpello che poteva risparmiarsi visto la ricchezza dell’abito. I suoi abiti cominciano a sembrarmi tutti uguali. Voto: 6
Finalmente posso parlare dell’immensa Virginia Raffaele che per la finale ha deciso di rappresentare se stessa, scende le scale come una vera diva indossando uno strepitoso abito nero con profondo spacco laterale che mette in mostra le sue gambe strepitose (trema cara Belen!) per contro è accollato con un taglio laterale e colletto profilato di rosso, ricorda quasi un abito talare con dei bottoncini rossi che salgono sino al collo abbinato a dei sandali bondage…come dire il diavolo e l’acqua santa. Voto: 10
Patty Pravo tenta la carta della seduzione con un nude look, reso accettabile per una prima serata su rai uno, da una giacca che ricorda nella foggia quella di ieri sera, il tessuto è confuso, i volumi sono sempre quelli cari alla cantante: oversize anche per la gonna, outfit cupo e pesante allo sguardo, nell’insieme appare come un sacco di patate. Voto: 4
Noemi sceglie un abito color marsala reso leggero da delle maniche in organza, la vita è sottolineata dalla stessa cintura in pelle nera che aveva usato la prima sera. Insomma tutto nella norma. Voto: 7
Stasera comincio a temere che avrò gravi problemi a scrivere questo ultimo articolo sanremese, le mise di stasera mi sembrano repliche delle serate passate…problema grave!
Sale sul palco il mio mito: Cristina D’Avena e comincio a cantare a squarcia gola le sue mitiche sigle dei cartoni animati dei miei tempi. Spero che mi perdonerà se sarò cattivella nel commentare il suo abito verde meringa inguardabile, apprezzabile il coraggio che in poche avrebbero avuto (forse la simpatica Antonella Clerici). Perdonata a metà perché mi ricorda tanto l’abito di Bella, la protagonista della Bella e la Bestia. Perdonatemi, ma per lei niente voto, l’adoro troppo!
Il secondo abito di Madalina assomiglia in modo impressionante a quello che io ho definito indecente della scorsa serata tranne che per il colore. Almeno ieri sera era andato in scena a tarda ora, questa sera la cara evanescente valletta ai miei occhi perderà qualsiasi appeal, come si può pensare di indossare gli stessi abiti in un’occasione del genere, per giunta l’ultima serata! Capisco la spending review, ma loro, come tutte sappiamo, non praticano l’inelegante usanza di comprare i vestiti, quella è riservata solo a noi donne comuni. Voto: 0
Arisa continua la scia positiva di stile iniziata dalla terza serata, il suo vestito di lamè nero sembra una lunga camicia (tendenza fortissima della scorsa stagione che ci riporteremo prepotentemente nella prossima è la camicia lunga portata come un vestito) con collo alla coreana, scelta giusta segnare il punto vita con una cintura sottile, impeccabile il make up, strepitoso la tonalità di rosso del suo rossetto, peccato per le calze velate. Le voci più accreditate dicono che sia lei la cantante in dolce attesa, ecco spiegata la linea decisamente più appesantita rispetto all’anno scorso. Perdonatemi per questa virata sul gossip, ma devo pur tentarle tutte per rimanere vigile a me stessa. E’ sabato è tardi e io sto guardando Sanremo…ho detto tutto. Voto: 8
Il secondo abito di Virginia Raffaele non eguaglia il primo, forse perché io non amo particolarmente le piume, almeno rispetto alla Ghenea, non sembra un pollo solo perché sono poste nella parte finale dell’abito. Non trovo nemmeno elegante il gioco di degradè sempre nella parte finale dell’abito. Voto: 7
Annalisa per la finale sfoggia l’abito più bello, originali sono le maniche strutturate che evidenziano le spalle adornate da cristalli tono su tono che scendono lateralmente enfatizzano la forma a sirena che è stata la peculiarità di tutti i vestiti di Annalisa, elegantissima la sua acconciatura che sembrava accompagnare la linea del vestito, un coda bassa e morbida. Voto: 9
Il terzo abito di Madalina Ghenea non è un vestito, sembrano cristalli incollati direttamente sul corpo, una caduta di stile terribile, cara Madalina era molto meglio rimanere nei ricordi degli italiani come una presenza bella, ma evanescente e non bella, ma volgare. Voto: 0
L’arrivo sul palco di Dolcenera è salvifico, la risposta diretta a Madalina su come indossare la trasparenza in modo elegante e non volgare, total black abito stile guepiere con gonna di tulle, bello lo scollo quadrato sulla schiena (avrete certamente capito, dai molti vestiti di Sanremo che per la prossima stagione la schiena sarà la protagonista assoluta). Bellissimo il ricamo dell’impalpabile tessuto, l’acconciatura resta la stessa di ieri, però essendo bella ed originale la perdono. Voto:8
Deborah Iurato ha scambiato il palco di Sanremo per il soggiorno di casa sua, stessi vestiti che si indosserebbero per accogliere delle amiche a casa per un caffè, per non parlare dell’effetto insaccato che hanno su di lei una maglia e un pantalone di una taglia in meno. Sembra la madre di se stessa. Voto: 3
Scende le scale con il suo terzo abito Virginia Raffaele, il tessuto in lamè ricorda quello di Arisa, lo stile però è totalmente diverso, questo è un abito senza spalline con profondi spacchi laterali che quasi sempre rovinano la linea dei vestiti, anche questo caso non fa eccezione. Peccato mi aveva illusa con il primo vestito per poi deludermi mano a mano ad ogni cambio d’abito. Non convince nemmeno l’effetto degradè spalmato sul tessuto. Voto: 6
Torna sul palco la ripescata dal televoto: Irene Fornaciari, indossa un bel vestito color verde ottanio che mette in evidenza il suo colore di occhi, con una gonna leggermente plissettata è scivolata sul giubbino in pelle che ha indossato sopra, ha nascosto il corpetto spezzando otticamente la silhouette. Voto: 7
E così alle ore 1.10 siamo giunti alla fine della 66’ edizione del Festival di Sanremo prima di terminare il mio articolo e conoscere il vincitore di questa edizione di Sanremo mi godo la rassegna stampa del mitico Rocco Tanica.
Iniziamo nel premiare come la peggio vestita Deborah Iurato, devo ammettere con un po’ di dispiacere per quanto gli è accaduto, essere abbandonata, a mezzo stampa, dallo stilista che doveva curare il suo look è vergognoso! Ha dovuto correre ai ripari in tempi strettissimi e i pessimi risultati sono stati fin troppo lampanti. Spero si consoli con il terzo posto di Sanremo, sicuramente molto più importante, che vincere il premio (pure simbolico) della più glamour ed elegante.
Nella mia personale classifica di stile il terzo posto se lo aggiudica Irene Fornaciari, glamour senza strafare, poteva far uscire fuori, di più, la sua anima rock. Il secondo posto se lo conquista di diritto Dolcenera, i suoi vestiti sono stati tutti originali, ognuno di loro raccontava una Dolcenera sempre diversa, ha osato e non è caduta su buccie di stile. Sue sono le più belle acconciature.
La vincitrice indiscussa è certamente lei: Annalisa, ha mantenuto per tutte e cinque le serate un denominatore comune: l’abito a serena, perfetto per lei, mi ha conquistata definitivamente con lo strepitoso abito dell’ultima sera. Non c’è stata nessuna sbavatura (e non sbagliare per cinque sere consecutive non è affatto così scontato). Il suo è il make up più bello sempre coordinato con le mani (sono i dettagli che fanno la differenza). E poi io adoro la sua pelle perfetta e diafana e il rosso sulle rosse, sia in fatto di vestiti che di trucco.
Il premio fuori concorso va alla donna che per me è stata la più chic, anche se lei lo è sempre, avrà mai avuto una caduta di stile questa donna? Se si io non me ne sono mai accorta. Lei è Cristina Parodi, mi dispiace che non ci siano ancora foto sui social che lo testimoniano, ma Cristina Parodi seduta, per tutte le sere, in prima fila ha indossato outfit elegantissimi, io stessa non saprei dire quale sia stato il migliore, forse il vestito rosa confetto indossato per la serata finale con un meraviglioso fiore sulla spalla, ma che dire del vestito a righe bianco e nero della quarta serata? La vincitrice indiscussa che fa mangiare la polvere a tante bellone…quando si dice la classe non è acqua e lei ne ha da vendere.
E con questo reportage di stile, spero divertente, dal rutilante mondo sanremese, alle ore 2.40 vi saluto sognando di indossare unicamente il mio caldissimo pigiamone, infilarmi sotto le coperte e fare quello che per cinque giorni ho del tutto dimenticato…dormire.