“Noi siamo ciò che decidiamo ORA: è sull’OGGi che dobbiamo lavorare perché ciò che siamo stati è ormai trascorso e non siamo più le persone di un tempo”.
Con questo pensiero concludevo l’articolo precedente sulla Reincarnazione e vorrei svilupparlo quest’oggi, trattando delle vite precedenti.
L’essere umano ha un rapporto estremamente contraddittorio con le proprie origini e quindi con il proprio passato. Da un lato ne è affascinato o oppresso – a seconda delle situazioni – attribuendogli il merito o la responsabilità della sua situazione attuale. Dall’altro lato, vive come se non esistesse, come se la sua vita fosse completamente slegata dai condizionamenti personali, familiari, generazionali e sociali.
Ora, se è vero che noi siamo ciò che decidiamo di essere OGGI, è altrettanto vero che il nostro passato ci condiziona, sia in termini di limitazione che di agevolazione. E non soltanto il nostro passato prossimo ma anche quello remoto, ovvero quello legato alle vite precedenti.
Come è possibile?
Il punto nevralgico di tutto questo discorso è legato alla questione del TEMPO.
La fisica quantistica ci insegna che il tempo non esiste! In che senso? Tutti possediamo un orologio e vediamo scorrere il tempo attraverso il movimento delle lancette ma la sequenza passato-presente-futuro in realtà non esiste, in quanto sono presenti CONTEMPORANEAMENTE.
Albert Einstein affermava che “la separazione tra passato, presente e futuro ha solo il significato di un’illusione, se pur tenace”. Ciò vuol dire che se in questa dimensione, nella quale siamo nati e cresciuti, percepiamo il tempo e ne siamo indissolubilmente legati, su altri piani – come quello metafisico – passato, presente e futuro coincidono.
Scienza e spirito sono quindi d’accordo nel riconoscere e nell’affermare che il tempo è un’illusione della mente è che ciò che realmente esiste è il QUI E ORA.
Siamo abituati a concepire il tempo come una linea retta compresa tra due punti: l’inizio e la fine. Percepiamo allo stesso modo anche il susseguirsi delle vite nel ciclo della reincarnazione, come se fossero sequenziali, una dopo l’altra, fino ad oggi. Ma le cose stanno proprio così? Se, come afferma la fisica quantistica, il tempo non esiste e vi è solo il “qui e ora”, possiamo davvero parlare di vite PRECEDENTI?
Per approfondire questo aspetto occorrerebbero fiumi di inchiostro anche se, in definitiva, l’intuito e la consapevolezza personale e collettiva sono sufficienti a dare una risposta a questo interrogativo.
Può essere utile riflettere sulla teoria della SINCRONICITÀ – ideata da Jung e Pauli nel anni ’50 – secondo cui degli eventi apparentemente sconnessi fra loro ma che accadono contemporaneamente, non sono solo soltanto delle mere coincidenze. Il caso non esiste!
Il prof. Angelo Bona, medico psicoterapeuta tra i maggiori esperti italiani di ipnosi, sostiene proprio questo quando afferma che nulla è precedente e tutto è sincronico. Vita passata e vita futura sono correlate al presente e la reincarnazione è determinata da noi stessi – dal nostro libero arbitrio – per estinguere il “debito karmico” nello spazio-tempo. Nel momento in cui l’anima incarnata effettua il salto quantico, ovvero si evolve a livello di coscienza e consapevolezza, smetterà di reincarnarsi nello spazio-tempo per entrare in uno stato superiore.
E qui apriamo un’altra porta: la Terra non è l’unica “pellicola” che proietta la nostra esperienza di vita ma ve ne sono infinite altre, che siano esse su altri pianeti o altre dimensioni.
Come possiamo essere consapevoli di ciò? Come possiamo attingere a queste dimensioni che – a quanto detto fin’ora – non sono passate o future ma contemporanee?
In sintesi: come ricordare le proprie vite “passate”?
Sono poche le persone che ricordano spontaneamente una qualsiasi delle loro vite precedenti, tuttavia certe memorie rimangono impresse, manifestandosi come reazioni emotive, intuizioni e sogni.
Il SOGNO è uno dei luoghi privilegiati in cui si manifestano tali ricordi. A differenza di quelli che facciamo di solito, in cui generalmente riconosciamo un inizio, uno svolgimento e una fine, qui abbiamo la sensazione di essere trasportati all’interno di un film già iniziato e ci sentiamo spaesati perché non ne comprendiamo il contenuto. Eppure ciò che vediamo è a tal punto vivido e reale che, una volta svegli, non possiamo capacitarci del fatto che si sia trattato soltanto di un sogno.
L’INTUIZIONE, ovvero la nostra capacità di percepire le cose, è un altro canale importante per la comunicazione spazio-temporale: più l’individuo è centrato e consapevole, più l’informazione riuscirà a passare e a manifestarsi.
I DÉJÀ-VU sono un altro modo attraverso il quale i ricordi delle vite precedenti si manifestano, anche se in maniera fugace, come dei flash. Questa sensazione viene spesso innescata da odori, sapori, suoni, immagini e lasciano nel nostro spirito un non so che di nostalgico e familiare.
La grande AFFINITÀ con certe culture o periodi storici – l’Antico Egitto, ad esempio – potrebbe essere un chiaro segnale di una precedente esistenza in questo preciso contesto.
Le FOBIE inspiegabili o certe allergie sono un’altro dei segni che qualcosa – altrove e in un altro tempo – ci è successo pur non conservandone memoria. Vale la pena, in questo caso, approfondire tale discorso tramite l’ipnosi, per aiutare l’individuo a liberarsi dal karma negativo che inficia la sua qualità di vita.
Che credano o no alla Reincarnazione, son ben poche le persone che non manifestano una certa curiosità nel conoscere le proprie vite precedenti.
A questo proposito ci tengo a fare una premessa.
Se la Natura – chiamiamola così – ci ha privati dall’avere il ricordo chiaro delle nostre vite passate, è perché questa era la cosa migliore per noi. Così come non è possibile agire “col senno di poi”, allo stesso modo non si può vivere la vita presente ancorati a quelle passate: sarebbe uno schiaffo al libero arbitrio. Oltre a questo, l’oblio ha lo scopo di liberarci da un fardello inutile che ci impedirebbe di vivere in pienezza il nostro “qui e ora”.
Quindi perché affannarsi a sapere chi eravamo ieri se non sappiamo chi siamo oggi?
Ci sono tuttavia delle eccezioni. Come accennavo poc’anzi, può essere utile conoscere le proprie vite passate per guarire da un trauma, da una fobia oppure per avanzare nel cammino spirituale. L’ipnosi regressiva e la meditazione sono alcune delle tecniche che ci aiutano ad intraprendere questo percorso.
La vita è una scuola e, come tale, ha degli insegnamenti da elargire, proporzionati alla nostra capacità di apprendimento.
Se gli esseri umani sono pari in dignità, non lo sono tuttavia a livello evolutivo: questa è una cosa che non va mai dimenticata.
Le conoscenze acquisite nelle vite precedenti non vengono azzerata con la nuova incarnazione ma diventano il punto di partenza per accedere al nuovo livello evolutivo.
Così come suddividiamo le scuole in elementari, medie, superiori e università, allo stesso modo esistono differenze a livello evolutivo. Per questo motivo non possiamo giudicare il nostro prossimo perché non ci è dato conoscere il suo percorso: forse sono anime giovani che ha ancora molto da imparare oppure sono talmente avanzate che non riusciamo a stargli dietro. Certo è che più ampliamo la nostra coscienza, più riusciremo a “sintonizzarci” con le une e le altre.
Per concludere mi piace citare due grandi menti molto distanti nel tempo l’una dall’altra.
“Il ritorno e il karma sono necessari per lo sviluppo dell’anima” (Pitagora) e “Le qualità innate che troviamo in un uomo e mancano in un altro non sono il grazioso regalo di qualche divinità sconosciuta ma il frutto delle azioni personali di ogni uomo in un’altra vita.” (Arthur Schopenhauer)