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L’ECO SILENZIOSA DI CIO’ CHE RESTA

  1. “Nel silenzio che sembra infinito,
    un soffio di vento modella l’assenza,”

Il silenzio rappresenta la mancanza di parole e azioni che dovrebbero denunciare o risolvere la violenza, un silenzio che persiste da lungo tempo. Il “soffio di vento” suggerisce un tentativo di cambiamento, un piccolo gesto che tenta di contrastare l’assenza di giustizia o visibilità.

  1. “dove un’azione non compiuta lascia il segno,
    tracciando una frattura invisibile nel mondo.”

La violenza di genere non è mai una manifestazione di un singolo evento; è il frutto di una cultura che, per lungo tempo, ha ignorato il problema. La “frattura invisibile” nel mondo simboleggia la divisione sociale e culturale creata dalla normalizzazione di comportamenti violenti e discriminatori.

  1. “I sogni, vaganti senza meta, sono il risultato
    di una terra che non ricorda i semi piantati,”

I sogni, privi di direzione, sono il frutto di una cultura che ha smarrito la memoria del passato, che ha dimenticato le radici di un cambiamento che avrebbe dovuto nutrire e alimentare una visione più autentica e trasformativa.

  1. “e si trasformano in silenzio,

nutrendosi di parole che non riescono a prender vita”.

La sofferenza muta e diviene silenzio, alimentandosi di parole che non riescono a prendere forma o a essere pronunciate, restando inespresse e soffocate.

  1. “Ogni sguardo si perde nel riflesso
    di luci ormai sbiadite, perdute in un mare
    senza confini, che pur continua a muoversi,
    spinto da desideri che non troveranno mai soddisfazione”.

L’indifferenza della società di fronte alla violenza di genere è simboleggiata da “riflessi di luci ormai sbiadite”, che alludono alle speranze ormai smorzate. Il “mare senza confini” evoca l’estensione infinita e la perpetuità della violenza, che si muove incessantemente, incapace di trovare un vero sollievo o una soluzione duratura.

  1. “Mentre l’albero cresce nell’ombra
    del ramo che nessuno vede,”

La lotta contro la violenza, pur essendo vitale (come l’albero), si sviluppa nell’ ombra di un silenzio collettivo e di un’ignoranza diffusa (simili al “ramo che nessuno vede”). Così, la violenza continua a rimanere nascosta, come un ramo invisibile e ignorato.

  1. “non sa che la linfa che lo mantiene in vita
    ha assorbito il tempo che mai potrà tornare”.

La “linfa” che mantiene in vita la lotta contro la violenza è fatta di esperienze passate di sofferenza e ingiustizia, tempo che non può essere restituito, ma che lascia cicatrici durevoli.

  1. “Ed è nell’ oscurità che la forma svanisce,
    nel sottile confine tra ciò che non si dice e ciò che si brama,
    che la verità si trasforma in polvere”,

La verità sulla violenza si dissolve nell’oscurità del silenzio, tra ciò che la società sceglie di non dire e ciò che desidera celare. Così, la verità si frammenta e si disperde, trasformandosi in polvere, irriconoscibile nella sua essenza.

  1. “e il vento, senza mani, non sa più dove andare”.

Il “vento”, simbolo di movimento e trasformazione, si ritrova senza forza e privo di direzione, incapace di compiere una scelta decisa di fronte alla violenza che lo circonda. Ciò rappresenta l’incapacità di una società di orientarsi e reagire in modo efficace di fronte a tale problema.

  1. “Solo quando il passo inciamperà,
    e le radici si confonderanno con le ossa
    di chi avrà conosciuto l’assenza,
    una nuova luce saprà illuminare il cielo”

La trasformazione avverrà solo quando la società “inciamperà” nel riconoscimento dei propri errori e le radici della cultura violenta si intrecceranno con il dolore delle vittime. Solo allora, una “nuova luce” potrà sorgere, simbolo di una consapevolezza rinnovata che aprirà la strada al cambiamento.

Data:

28 Novembre 2024

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