I dati relativi alla diffusione del Coronavirus sono rappresentati di seguito con una analisi di quelle che sono anche le caratteristiche economico-finanziarie del fenomeno. I numeri relativi ai casi, ai morti ed ai guariti sono certi in quanto derivano dalle rilevazioni che vengono predisposte dalla Protezione Civile. I dati relativi alla dimensione economico-finanziaria del fenomeno sono calcolati come delle stime sulla base di quello che è il valore della vita umana, ovvero lo Human Life Cost-HLC[1]. In modo particolare il valore della vita umana, anche indicato come Life Value varia in base ad un insieme di variabili, ed in senso ampio, per quanto riguarda il mondo occidentale a reddito medio-alto, è stato stimato in un range che va dai 4 milioni di dollari in Nuova Zelanda, fino ai 9 milioni di dollari in USA. Sulla base anche delle indicazioni relative all’attribuzione di valore della vita umana che sono contenute nel libro di Felix Martin intitolato “Denaro” [2], il valore della vita umana in Italia è stato approssimato a circa 5.000.000,00 di euro. Pertanto, ciascun individuo che è risultato portatore della patologia viene ad essere potenzialmente liquidato con un ammontare di 5.000.000,00 di euro. Chiaramente il valore è una misura del danno che si manifesta in caso di eventi gravi ed altamente imprevedibili, come sono appunto le crisi e le pandemie.
Figura 1. L’economia del coronavirus dati sanitari.
Figura 2. L’economia del coronavirus. Dati economici.
Data 27/03/2020. Il risultato è tale da manifestare che in data 27/03/2020 è stato perso un valore cumulato pari a 642,1 miliardi di euro, ovvero pari al 35,90% del PIL, equivalente ad un valore pro-capite di 10.631,13 euro. Complessivamente, il valore che è stato perduto corrisponde ad un detrimento reddito per circa 21.685.917 italiani.
Il tasso di crescita del coronavirus è diminuito nelle ultime 24 ore. Esso è infatti passato dall’8,27% del 26/03/2020 al 7,90% del 27/03/2020, con una crescita da 80.536 unità fino a 86.498 unità. Il numero dei morti è pari a 9.134 unità. Il tasso di mortalità è pari 10,56% mentre il tasso di guarigione è del 12,66%.
Predizione in data 27/03/2020. La crescita ha subito un rallentamento. Ai tassi seguenti si verifica un raddoppio ogni 213 ore circa. Il tasso di crescita è notevolmente diminuito: questo significa che le misure assunte dal governo stanno producendo i risultati attesi. Tuttavia, per avere una certezza della fine del fenomeno pandemico occorre arrivare a tassi di contagio del 2-3%. Chiaramente il quadro è notevolmente migliorato rispetto alla settimana scorsa.
La previsione a medio-lungo periodo. Se guardiamo ai dati disponibili possiamo verificare che effettivamente il fenomeno è in netta e significativa riduzione. In modo particolare, se osserviamo i tassi medi per settimana possiamo notare che questi sono scesi costantemente nel periodo tra la prima settimana censita, ovvero il periodo tra il 25/02/2020 e il 01/03/2020, quando il tasso di crescita medio era pari al 33,4%, e l’ultima settimana, ovvero quella iniziata il 23/03/2020, con tassi di medi di crescita pari a 7,9%. In media ogni settimana il tasso di crescita è diminuito di circa 6 punti percentuali e questo significa inevitabilmente che entro al massimo 2 settimane il tasso di crescita dovrebbe andare a zero, in base alla tendenza corrente. Ne deriva che il fenomeno sta per esaurire la sua portata pandemica.
Figura 3. Andamento del tasso settimanale del coronavirus in Italia. Fonte: Protezione civile. Il sole24orelab.
La situazione internazionale. La situazione internazionale è molto grave. In modo particolare, il numero dei contagi a livello globale è cresciuto significativamente negli ultimi giorni. Al primo posto della classifica gli Usa hanno rimpiazzato la Cina con un numero di contagiati pari a 96.968, seguita dall’Italia al secondo posto con 86.498 unità e dalla Cina con un valore pari a 81.340 unità. Chiudono la Top Ten UK, con un valore pari a 14.543 unità, Svizzera con un valore pari a 12.928 unità e Corea del Sud con un ammontare pari a 9.332 unità.
Decessi. Tuttavia l’Italia guida la classifica per i decessi con un numero di persone pari a 9.134 unità, seguita dalla Spagna con un numero di decessi pari a 4.934 unità e dalla Cina con un numero di decessi pari a 3.292 unità. Chiudono la classifica Olanda, Germania e Belgio con un numero di decessi pari rispettivamente a 546, 321 e 289 unità.
Guariti. Il numero dei guariti è molto alto in Cina, con un numero complessivo pari a circa 74.588 unità, seguito dall’Iran con un numero pari a 11.133 unità e dall’Italia con un numero pari a 10.950 unità. Chiudono la classifica Usa, Svizzera e Belgio con un numero di guariti pari a rispettivamente a 2.453, 1.530 e 858.
Figura 4. Andamento delle prime 10 nazioni al mondo per numero di contagi da Coronavirus. Fonte: Worldometers.
L’intervento del governo. Il governo ha stanziato circa 25 miliardi di euro. Il valore risulta essere assolutamente insufficiente se paragonato alla perdita in borsa che si è verificata dal 17/02/2020 con riferimento FTSE MIB e con riferimento alla perdita dell’economia reale stimata alla data del 15/03/2020. Ne deriva che l’intervento del governo è pari a circa il 7% della somma delle perdite finanziarie e di economia reale che si sono verificate a seguito della crisi.
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[1] https://www.theglobalist.com/the-cost-of-a-human-life-statistically-speaking/
[2] https://www.amazon.it/Denaro-storia-quello-capitalismo-capito-ebook/dp/B00IEOFYZU
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Pubblicazioni precedenti
L’economia del coronavirus in Italia (1 analisi)
L’economia del coronavirus in Italia (2 analisi)
L’economia del coronavirus in Italia (3 analisi)
L’economia del coronavirus in Italia (4 analisi)
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