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L’EDUCAZIONE NEL GLOBAL INNOVATION INDEX – È diminuito dello 0,79% tra il 2013 ed il 2022

L’indicatore “Education” del Global Innovation Index (GII) è fondamentale per valutare la capacità di un paese di sostenere e promuovere l’innovazione attraverso il suo sistema educativo. Questo indicatore misura vari aspetti, inclusi l’accesso all’istruzione primaria e secondaria, dove si considera la percentuale di bambini e adolescenti che si iscrivono alle scuole rispettive. La qualità dell’istruzione è valutata attraverso il rapporto studenti-insegnanti e i risultati degli studenti in test standardizzati internazionali come PISA. Inoltre, si esamina il tasso di iscrizione all’istruzione terziaria e la qualità delle università e delle istituzioni di ricerca, misurate attraverso classifiche e reputazione internazionale. L’indicatore include anche la formazione continua e l’apprendimento permanente, con un’attenzione particolare alle opportunità di formazione professionale e alle politiche di supporto per l’apprendimento continuo. L’equità nell’istruzione è un altro aspetto cruciale, che analizza le disparità di genere e l’accesso all’istruzione per gruppi svantaggiati come minoranze e studenti con disabilità. Gli investimenti in istruzione sono valutati in termini di spesa pubblica per l’istruzione e spesa per studente, riflettendo la priorità data dal governo a questo settore. Infine, le infrastrutture educative, inclusa la disponibilità di risorse come biblioteche e laboratori scientifici, sono considerate per determinare la qualità complessiva del sistema educativo. In sintesi, l’indicatore “Education” del GII fornisce una visione completa del sistema educativo di un paese, evidenziando sia i punti di forza che le aree necessarie di miglioramento per sostenere e stimolare l’innovazione.

L’Educazione nel Global Innovation Index nel 2022. I dati relativi all’educazione nell’ambito del Global Innovation Index (GII) del 2022 mostrano una vasta gamma di punteggi tra i diversi paesi, evidenziando significative disparità nell’accesso e nella qualità dell’istruzione globale. In cima alla lista troviamo il Botswana con un punteggio impressionante di 87,6, seguito dalla Namibia con 73,7. Questi punteggi riflettono probabilmente un forte impegno in termini di risorse e politiche per migliorare il sistema educativo in questi paesi africani, il che potrebbe rappresentare un elemento chiave per il loro sviluppo economico e innovativo. Tra i paesi europei, la Norvegia e la Svezia si distinguono con punteggi rispettivamente di 72,4 e 72,1. Questi risultati non sorprendono, considerando la reputazione di questi paesi per i loro sistemi educativi eccellenti e ben finanziati, caratterizzati da un accesso universale e una forte enfasi sull’istruzione di qualità. Anche il Belgio e l’Islanda mostrano punteggi elevati (70,6 e 70,4), confermando l’importanza attribuita all’istruzione come pilastro per l’innovazione. La Cina, con un punteggio di 69,3, evidenzia il suo continuo sforzo per migliorare il sistema educativo, che è parte integrante della sua strategia per diventare una potenza innovativa globale. I paesi nordici come Danimarca e Finlandia (rispettivamente 68,9 e 68,4) continuano a dimostrare alti standard educativi, sostenendo la loro reputazione come leader nell’innovazione. Interessante è anche l’alta posizione di paesi come Oman (66,2), Nuova Zelanda (65,5) e Cipro (65,4), che superano paesi tecnologicamente avanzati come la Corea del Sud (65,1) e Hong Kong SAR, Cina (64,3). Questi risultati possono essere attribuiti a politiche educative mirate e investimenti significativi in infrastrutture e risorse educative. Paesi come Tunisia (65), Bielorussia (64,1) e Portogallo (63,7) si trovano in posizioni relativamente alte, indicando un buon livello di istruzione che può supportare ulteriori sviluppi innovativi. È degno di nota che paesi come la Germania (62,2) e il Canada (62) non siano tra i primissimi posti, sebbene rimangano comunque sopra la media globale, riflettendo sistemi educativi robusti ma anche la necessità di continue innovazioni per mantenere competitività globale. In contrasto, paesi come gli Stati Uniti (58,6) e il Regno Unito (59,7), tradizionalmente visti come leader nell’istruzione superiore, appaiono più bassi di quanto ci si potrebbe aspettare. Questo potrebbe riflettere sfide interne nei loro sistemi educativi, come disparità nell’accesso all’istruzione di qualità e alti costi dell’istruzione superiore. Verso la metà e la parte inferiore della classifica, troviamo paesi come Vietnam (55,1), Brasile (51,4), e Sud Africa (50), dove i punteggi indicano sistemi educativi con significative aree di miglioramento. Questi punteggi suggeriscono che, sebbene ci siano stati progressi, persistono ancora sfide sostanziali nell’assicurare l’accesso universale a un’istruzione di qualità. Paesi come Bangladesh (18,8), Mauritania (18,4) e Uganda (16,1) sono tra gli ultimi nella classifica. Questi punteggi bassi sono indicativi di gravi carenze nel sistema educativo, che possono includere infrastrutture inadeguate, bassa qualità dell’insegnamento, e limitato accesso all’istruzione. Le implicazioni di questi punteggi sono profonde, poiché un sistema educativo debole ostacola seriamente la capacità di un paese di sviluppare capitale umano qualificato, essenziale per l’innovazione e lo sviluppo economico. Esaminando i dati nel loro complesso, emerge chiaramente che i paesi con alti punteggi nel campo dell’educazione tendono anche a possedere forti ecosistemi di innovazione. Questo è coerente con la teoria secondo cui un sistema educativo robusto è fondamentale per lo sviluppo delle competenze necessarie per l’innovazione. In questo contesto, i paesi con punteggi elevati mostrano che investimenti significativi nell’educazione producono benefici a lungo termine per la loro capacità di innovare e competere a livello globale. Per i paesi con punteggi più bassi, i dati evidenziano l’urgente necessità di riforme educative e investimenti per migliorare l’accesso e la qualità dell’istruzione. Tuttavia, migliorare l’educazione in questi paesi non è un compito facile e richiede interventi strategici che affrontino una varietà di sfide, tra cui la povertà, le disuguaglianze sociali, e la mancanza di infrastrutture adeguate. In sintesi, l’indicatore dell’educazione del Global Innovation Index del 2022 offre una panoramica dettagliata delle capacità educative dei vari paesi, evidenziando sia i successi che le aree critiche di miglioramento. Un sistema educativo forte e inclusivo emerge come un fattore determinante per il potenziale innovativo di un paese, influenzando direttamente la sua capacità di competere nell’economia globale.

L’Educazione nel Global Innovation Index tra il 2013 ed il 2022. I dati relativi all’educazione nel Global Innovation Index (GII) dal 2013 al 2022 evidenziano tendenze e cambiamenti significativi in diversi paesi. Analizzando i punteggi, emerge che alcuni paesi hanno migliorato notevolmente le loro performance educative, mentre altri hanno subito un calo. Questa analisi permette di comprendere meglio le dinamiche globali dell’educazione e il suo impatto sull’innovazione. Botswana è un esempio di notevole miglioramento, passando da 62,5 nel 2013 a 87,6 nel 2022. Questo aumento potrebbe essere attribuito a politiche educative più efficaci e a un investimento maggiore nel settore dell’istruzione. Un altro paese africano che ha visto un miglioramento significativo è la Namibia, che è passata da 51,2 a 73,7. Questi progressi indicano che alcune nazioni africane stanno investendo con successo nell’istruzione per stimolare l’innovazione. In Europa, la Norvegia ha visto una leggera diminuzione, da 66,5 a 72,4, mentre la Svezia ha mantenuto una posizione relativamente stabile, passando da 71,5 a 72,1. Questo suggerisce che, nonostante piccole variazioni, i paesi nordici continuano a mantenere un alto livello di qualità educativa, elemento cruciale per sostenere la loro posizione di leader nell’innovazione. Un calo significativo è osservabile in paesi come il Belgio e l’Islanda. Il Belgio è passato da 72,9 a 70,6, mentre l’Islanda da 77,4 a 70,4. Questi dati potrebbero riflettere sfide economiche o cambiamenti nelle politiche educative che hanno influenzato negativamente il settore. La Cina ha mostrato un lieve aumento da 68,7 a 69,3, indicando un impegno costante nell’istruzione, che è un pilastro fondamentale della sua strategia di sviluppo tecnologico e innovativo. Anche altri paesi asiatici come la Corea del Sud e Hong Kong hanno mostrato miglioramenti, rispettivamente da 59 a 65,1 e da 51,7 a 64,3, dimostrando l’importanza che l’Asia attribuisce all’educazione come mezzo per stimolare l’innovazione. In Medio Oriente, l’Oman ha migliorato il suo punteggio da 44,5 a 66,2, riflettendo investimenti significativi nell’istruzione per diversificare l’economia e ridurre la dipendenza dalle risorse naturali. Al contrario, paesi come il Kuwait e il Qatar hanno mostrato solo miglioramenti marginali o stabili, suggerendo che potrebbero esserci ulteriori opportunità per migliorare l’istruzione in queste regioni. Tra i paesi dell’America Latina, il Costa Rica ha visto un miglioramento, passando da 53,6 a 58,2, mentre altri come l’Argentina e il Brasile hanno registrato cali. L’Argentina è scesa da 58 a 42,5 e il Brasile da 51 a 51,4, indicando potenziali sfide nel mantenere un sistema educativo forte che possa sostenere l’innovazione. In Africa, il caso di Mauritius è degno di nota, con un aumento significativo da 38,9 a 60,9. Questo indica un forte impegno verso il miglioramento dell’istruzione, che è essenziale per la crescita economica e l’innovazione. Tuttavia, altri paesi africani come il Ghana e il Sudafrica hanno mostrato progressi meno marcati o addirittura cali, segnalando la necessità di ulteriori riforme ed investimenti nel settore. Alcuni paesi hanno visto riduzioni notevoli, come l’Irlanda, che è scesa da 78,4 a 48,6, e il Giappone, da 66,7 a 56,5. Questi cali potrebbero essere attribuiti a vari fattori, tra cui cambiamenti demografici, economici o politici che hanno influenzato negativamente il sistema educativo. Al contrario, alcuni paesi hanno mantenuto un livello stabile o migliorato leggermente, come il Vietnam, che è passato da 56,8 a 55,1. Questo suggerisce che, nonostante le difficoltà, ci sono stati sforzi per mantenere e migliorare il sistema educativo. In conclusione, i dati del Global Innovation Index sul settore dell’educazione mostrano un panorama variegato con paesi che migliorano significativamente, altri che mantengono stabilità e alcuni che affrontano sfide rilevanti. Le tendenze positive in paesi come Botswana, Namibia e Oman dimostrano che l’investimento nell’istruzione può portare a grandi benefici in termini di innovazione e sviluppo economico. Tuttavia, i cali osservati in paesi come Belgio, Islanda e Irlanda evidenziano che anche le nazioni avanzate devono continuamente adattarsi e migliorare le loro politiche educative per rimanere competitive nell’economia globale basata sulla conoscenza. Questi risultati sottolineano l’importanza critica dell’istruzione come fattore chiave per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile.

Conclusioni. Il valore medio dell’educazione nell’ambito del Global Innovation Index è diminuito dello 0,79% tra il 2013 ed il 2022. Vi sono dei paesi nei quali il valore dell’educazione nel Global Innovation Index è cresciuto assai più del valore medio ovvero il Pakistan con 286,42%, Zambia con 214,89%, Zimbabwe con 202,27%, Nigeria con 81,64%, Mozambico con +59,86%. Vi sono tuttavia dei paesi nei quali il valore medio dell’educazione nell’ambito del Global Innovation Index è diminuito significativamente come per esempio in Irlanda con -38,01%, Jordan con -38,225, Ecuador con -39,56%, Yemen con -40,00%, Uganda con -53,33%.

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Fonte: Global Innovation Index

Link: https://prosperitydata360.worldbank.org/en/indicator/WIPO+GII+24

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Data:

4 Agosto 2024