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Legge elettorale, ecco il Germanicum (altre News)

Legge elettorale, ecco il Germanicum

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Il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, ha depositato un testo di riforma della legge elettorale che sarà “presto in discussione in commissione”. Si tratta “di un testo semplice – si specifica – per far partire il dibattito parlamentare da alcuni chiari punti: 1. l’abolizione dei collegi uninominali; 2. un impianto proporzionale; 3. la soglia di sbarramento nazionale al 5%; 4. la previsione di un diritto di tribuna”.

Si parte da un metodo diverso rispetto al passato, viene specificato da Brescia: no a riforme elettorali di fine legislatura condizionate da interessi di parte, sì a un confronto trasparente e sincero con le opposizioni.

La legge elettorale vigente, alla luce dell’esperienza acquisita, ha dimostrato di non coniugare bene il principio di rappresentatività con l’obiettivo della stabilità” si legge nel testo Brescia. “Al fine di meglio garantire il pluralismo territoriale e politico della rappresentanza, la presente proposta di legge interviene eliminando i collegi uninominali della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e rimodulando le soglie di sbarramento. Tale finalità è resa più rilevante anche alla luce dell’approvazione della legge che riduce il numero dei parlamentari”.

DIRITTO TRIBUNA – E ancora: “Al fine di garantire un diritto di tribuna a quelle formazioni politiche che non raggiungono le soglie di sbarramento, si prevede che, alla Camera, siano eletti i candidati di quelle formazioni che ottengono almeno tre quozienti in almeno due Regioni, mentre al Senato siano eletti i candidati che ottengono almeno un quoziente nella circoscrizione regionale”.

PROPORZIONALE – “L’adozione di un sistema proporzionale avviene nella consapevolezza di dover evitare l’introduzione di incentivi alla frammentazione delle forze politiche e pertanto la soglia viene innalzata al 5 per cento dei voti validi espressi sul piano nazionale, mentre la riduzione del numero dei parlamentari giustifica l’abbassamento della soglia, a livello regionale, al 15 per cento (alla Camera per le liste rappresentative di minoranze linguistiche riconosciute)” si spiega nel testo.

PARLAMENTO – “Il sistema elettorale proposto sarà in grado di produrre un Parlamento, da un lato, realmente rappresentativo, che è il presupposto per una democrazia pluralista, e dall’altro, in grado di prendere delle decisioni che abbiano il consenso dei cittadini”.

GERMANICUM – E arrivano le prime critiche. “Il sistema elettorale proporzionale depositato dal presidente Brescia è lo stesso che in Germania ha portato ad un inciucio permanente” dichiarano in una nota congiunta Emanuele Prisco e Giovanni Donzelli, deputati di Fratelli d’Italia e componenti Fdi in commissione Affari Costituzionali.

CRITICHE – “E’ un ritorno alla palude della Prima Repubblica, senza però avere nemmeno quella preparazione politica nei protagonisti, e punta a consentire a M5S e Pd di poter rientrare dalla finestra quando con il voto i cittadini li faranno uscire dal portone principale dei palazzi che contano. Fratelli d’Italia si batterà in aula e fuori per impedire questo scempio e ribadisce che il sistema maggioritario era e resta la migliore soluzione soprattutto se accompagnato dalla madre di tutte le riforme: il presidenzialismo’’.

Il sondaggio: Fratelli d’Italia cresce ancora

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Lega al 31,3% e cresce Fratelli d’Italia. Sono alcuni dei dati che emergono dagli ultimi sondaggi Index Research per ’Piazzapulita’ nei quali si vede che il partito del Carroccio – tra la rilevazione del 19 dicembre e quella del 9 gennaio – perde uno 0,5% (passando dal 31,8 al 31,3%), il Pd passa dal 18,9 al 18,8% (segnando un -0,1%) mentre resta fermo il M5S (16%).

Sale invece Fdi, che passa dal 10,3 al 10,5% (+0,2), staccando Forza Italia che fa segnare il 6,7% (con un -0,1% dal 6,8 della rilevazione di dicembre). Stessa variazione in negativo (-0,1%) per Italia Viva, che passa dal 4,4 al 4,3%.

Taglio parlamentari, mancano firme per referendum

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Slitta il deposito in Cassazione delle firme per il referendum sul taglio del numero dei parlamentari. L’appuntamento fissato per questa mattina è stato rinviato.

Il motivo è stato il ritiro della firme da parte di alcuni senatori. “Alcuni, credo 4, hanno ritirato la firma. Ma altri hanno chiesto di aggiungersi – spiega Andrea Cangini di Fi tra i promotori della raccolta – per questo ci è sembrato corretto riaprire i termini della raccolta firme e chiedere un nuovo appuntamento in Cassazione”. Prima che si sfilassero 4 senatori, le firme raccolte erano 66. Quelle necessarie per chiedere il referendum sono 64. Il termine per il deposito in Cassazione è il 12 gennaio.

M5S, il documento dei senatori: i 5 punti per cambiare

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(Antonio Atte) – “La designazione dei responsabili della gestione del Blog e dei profili social del Movimento 5 Stelle sarà a carico dell’organismo collegiale designato per la conduzione del Movimento stesso che ne verificherà anche il buon funzionamento”. E’ quanto si legge nel documento presentato in assemblea, a Palazzo Madama, da un gruppo di senatori grillini, dal titolo ’Manifesto per il miglioramento del M5S’ in possesso dell’Adnkronos (LEGGI). “La piattaforma digitale che tutti contribuiamo a mantenere viene percepita come una realtà esterna, corpo estraneo al Movimento stesso, sia all’interno della nostra forza politica che all’esterno”.

E “la gestione dei dati sensibili – si legge ancora – la costruzione degli eventi, l’indicazione dei quesiti, il modo in cui si pongono e tanti altri aspetti quali quelli connessi alla stessa selezione degli organi rappresentativi (interni e portavoce) devono essere posti sotto il controllo del M5S ed effettuati con metodo democratico”.

“Il M5S dovrà essere guidato da un organismo collegiale democraticamente eletto” chiede poi il gruppo di senatori grillini nel documento. “Il nostro capo politico – riconoscono i pentastellati – ha mostrato grande capacità di lavoro conseguendo ottimi risultati. E’ chiaro a tutti che una forza politica innovativa quale noi siamo, abbandonati i panni dell’opposizione, si deve porre alla guida di un Paese come il nostro, che recita un ruolo di primaria importanza sia a livello europeo che mondiale, con delle regole interne allineate ai migliori standard di democrazia interna, soprattutto in tema di designazione degli organi interni e degli incarichi”.

“Un primo passo deve essere la netta separazione tra le cariche interne al Movimento e quelle di governo. La loro sovrapposizione sta determinando concentrazione di potere e criticità ormai incomprensibili sia per la nostra base che per i cittadini in generale” rimarcano i senatori M5S, che aggiungono: “Per questo, fin da subito, dobbiamo cominciare a pensare ad un organo dirigente del M5S che sia rappresentativo delle tante sensibilità politiche che compongono e animano il Movimento stesso (e ne sono la sua forza) ma anche della sua territorialità: ciò non può che avvenire fissando regole interne diverse e attraverso democratiche elezioni, metodologia da estendere anche agli altri organismi di ogni livello del Movimento”.

Il nuovo “organo collegiale del M5S” dovrà essere “il più ampio e comprensivo possibile. A questo organo, a questo collettivo e agli altri organismi collegiali collegati che risulteranno utili alla gestione, dovranno essere demandate tutte le attività, tra cui quella fondamentale della selezione della classe dirigente del Movimento che dovrà essere ispirata ai grandi valori e alle qualità che ci hanno sempre contraddistinto: Competenza, Esperienza, Affidabilità e Lealtà” chiedono i senatori grillini. “Sulla base di questi presupposti, e solo questi, dovranno essere indicati uomini e donne per ruoli organizzativi, di governo, incarichi e amministrazione interna”, aggiungo i pentastellati.

Inoltre, “il Movimento 5 Stelle deve continuare a porsi nel panorama politico attuale come forza profondamente riformista, capace di confrontarsi in maniera aperta e propositiva con tutte le forze progressiste esistenti, siano esse presenti in Parlamento che fuori, soprattutto alla luce dei cambiamenti apportati agli assetti istituzionali con la riduzione del numero dei parlamentari e con la legge elettorale che si avvia ad essere profondamente riformata”.

“Come forza democratica, post ideologica e in ascolto di tutte le istanze politiche e territoriali, il M5S – recita il testo – interloquisce e dialoga anche con le migliori espressioni dell’area culturale sovranista, pure se profondamente alternative al nostro sentire, ma che non trovano ascolto e comprensione in un centrodestra sempre più dominato da pulsioni autoritarie e qualunquiste. La definitiva chiarezza politica e comunicativa sarà necessaria a spiegare alla nostra base ed alla pubblica opinione la nostra vera natura, rilanciando finalmente i nostri valori fondanti”.

E ancora: “A fronte delle centinaia di proposte legislative presentate dai nostri portavoce, fioccano le decretazioni d’urgenza e i voti di fiducia. E’ indispensabile una immediata inversione di tendenza, magari con un tavolo permanente che stabilisca le priorità dell’azione legislativa e i temi da inserire nell’agenda di Governo” chiede il gruppo. L’esecutivo, aggiungono i pentastellati, “dovrà rendere partecipe il gruppo parlamentare con un netto anticipo nella comunicazione dei temi e dei testi dei decreti, coinvolgendo i gruppi parlamentari nella loro elaborazione, in modo che questi possano essere concordati, compresi, spiegati e discussi. Non potranno più pretendersi voti ’al buio’, senza una opportuna e chiara elaborazione condivisa”.

Infine, “tutti i portavoce del Movimento sono convinti che la politica non si faccia per arricchirsi ma per prestare un servizio ai cittadini, un impegno che riconosce come un preciso dovere il destinare una parte dei propri guadagni verso precisi obiettivi di solidarietà sociale e di crescita civile. Questa azione, invece che essere un nostro punto di forza e di vanto, si sta incredibilmente trasformando in un problema e in una fonte di debolezza, soprattutto mediatica. Si rende quindi necessaria l’immediata creazione di un comitato di garanti, formato da rappresentanti delle Camere e dei Consigli Regionali, che avranno il compito di individuare tutti i correttivi necessari a rendere questa pratica molto più lineare ed efficiente” si legge nel documento.

“La restituzione dovrà essere comprensiva della cifra necessaria al mantenimento delle piattaforme tecnologiche e al pagamento di tutte le cause e richieste di risarcimento, presenti e future, relative all’attività politica e mediatica del nostro fondatore Beppe Grillo. Le stesse restituzioni dovranno inoltre essere utilizzate, oltre che per le azioni a sostegno di persone in difficoltà, anche per l’attività di supporto dei militanti sui territori, dei nostri consiglieri comunali e delle articolazioni regionali del M5S”.

“Il documento redatto da tre senatori non verrà discusso in congiunta questa sera, ma è un tema da Stati Generali che vedranno la partecipazione di tutti. Quella sarà la sede per avanzare proposte”. Così fonti M5S sottolineando, ancora, che “il documento riportato da alcuni organi di stampa è firmato da soli 3 senatori”.

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10 Gennaio 2020