La Commissione Europea si prepara a rivoluzionare il panorama tecnologico continentale con un’iniziativa strategica di ampio respiro: il Cloud and AI Development Act . Questo ambizioso piano mira a trasformare l’infrastruttura digitale dell’Unione Europea, accompagnato da raccomandazioni dettagliate per armonizzare le politiche cloud nel settore pubblico. L’obiettivo dichiarato è garantire una sovranità digitale europea nei settori strategici, segnando un passo avanti deciso dopo l’annuncio del piano InvestAI da 200 miliardi di euro.
Sovranità e Uso Strategico dell’AI: Una Nuova Visione
Presentato l’11 marzo ai rappresentanti degli Stati membri, il piano segna un netto cambiamento rispetto ai precedenti tentativi di regolamentazione. L’obiettivo principale è “creare le condizioni adeguate affinché l’industria europea possa offrire soluzioni sovrane per il 100% dei casi d’uso strategici europei.”
Questa iniziativa rappresenta un distacco dal precedente schema europeo di certificazione per la sicurezza informatica dei servizi cloud (Eucs), un progetto che aveva suscitato divisioni interne fra i Paesi membri, soprattutto a causa della sua esclusione dei giganti americani del settore. La nuova strategia, pur mantenendo l’obiettivo dell’autonomia tecnologica, adotta un approccio più pragmatico, focalizzandosi sui settori strategici e utilizzando il potere d’acquisto della pubblica amministrazione come leva per modificare gli equilibri di mercato.
Il Settore Pubblico Come Driver di Cambiamento
La Commissione Europea identifica il settore pubblico come “cliente di riferimento” per soluzioni cloud sostenibili e sovrane. Questo ruolo cruciale sarà rafforzato attraverso una raccomandazione per promuovere politiche cloud comuni tra gli Stati membri. Tali politiche prevederanno criteri standardizzati per gare d’appalto e specifiche tecniche, agevolando i fornitori europei.
Un punto ancora poco chiaro è se questi standard includeranno requisiti di localizzazione dei dati, un argomento sensibile in materia di sovranità digitale. Parallelamente, la strategia promuoverà l’adozione di modelli “cloud-first” e “multi-cloud”, con lo scopo di ridurre la dipendenza da singoli fornitori globali, la maggior parte dei quali ha sede negli Stati Uniti.
Obiettivi Ambiziosi: Triplicare la Potenza di Calcolo
Con l’avanzare dell’intelligenza artificiale, il ritardo dell’Europa nel settore del cloud computing è percepito come una vulnerabilità strategica. Le aziende americane e cinesi dominano un mercato dove la capacità di elaborazione dei dati è cruciale per lo sviluppo dell’AI.
La Commissione Europea intende cambiare questo stato di cose con obiettivi chiari: triplicare la capacità di elaborazione dati entro il 2030 e soddisfare interamente la domanda europea entro il 2035. A tal fine, il Cloud and AI Development Act prevede di snellire i processi burocratici, rendendo più agevole la costruzione di data center attraverso facilitazioni nell’ottenimento di permessi e accesso alle risorse naturali.
Dal punto di vista finanziario, l’approccio sarà meno diretto rispetto al Chips Act. Anziché prevedere aiuti di Stato espliciti, il piano favorirà l’accesso al capitale e promuoverà incentivi per rendere i data center europei sostenibili.
I Tre Pilastri dell’Iniziativa
L’iniziativa si fonda su tre pilastri principali, mirati a rafforzare la posizione europea nella competizione tecnologica globale:
- Soluzioni sovrane per l’autonomia strategica : lo sviluppo e il controllo delle infrastrutture digitali critiche per ridurre la dipendenza da fornitori esterni.
- Ricerca e innovazione : un focus sull’efficienza delle risorse, supportata da strumenti di investimento mirati per sviluppare infrastrutture sostenibili e migliorare le tecnologie di intelligenza artificiale.
- Implementazione accelerata : l’abbattimento delle barriere che ostacolano la costruzione di infrastrutture digitali per raggiungere rapidamente gli obiettivi di potenza di calcolo.
A questi si aggiunge l’impegno verso il software open source, considerato un elemento chiave per rafforzare la fiducia e garantire l’autonomia tecnologica dell’UE.
Tempistiche e Passi Futuri
Il percorso verso l’adozione del Cloud and AI Development Act ha già un calendario delineato. La proposta definitiva potrebbe vedere la luce entro la fine del 2025 o l’inizio del 2026. Nel frattempo, una consultazione pubblica partirà il mese prossimo, con conclusione prevista entro luglio. Uno studio di supporto, commissionato a consulenti esterni, sarà completato entro giugno. La valutazione d’impatto è in programma per essere finalizzata entro agosto 2025, garantendo una base solida per una legislazione efficace.
Una Svolta per l’Europa Digitale
Questa iniziativa rappresenta un possibile cambio di paradigma per l’Europa, che finalmente sembra determinata a tradurre le ambizioni di sovranità digitale in azioni concrete. Dopo anni in cui le discussioni si sono limitate a dibattiti teorici e retorica politica, l’UE punta ora a diventare un leader tecnologico nel settore dell’AI e del cloud computing.
Mentre le capacità cloud diventano la spina dorsale dell’economia digitale globale, il successo di questa iniziativa determinerà se l’Europa potrà aspirare a un ruolo da protagonista nel nuovo ordine digitale o se resterà relegata al ruolo di consumatore passivo. La sfida è ambiziosa, ma mai come ora l’UE appare determinata a cambiare marcia e a costruire un futuro più indipendente e innovativo.