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LGBTQ+ E ASSISTENZA SANITARIA – Le deficienze di un sistema sanitario non inclusivo

I dati di genere in ambito sono particolarmente importanti in ambito sanitario.

La registrazione accurata del genere nell’assistenza sanitaria è essenziale, non solo per rispettare l’identità del paziente, ma anche per prendere decisioni cliniche informate.

Il sesso biologico e l’identità di genere di un paziente giocano entrambi ruoli distinti nelle diagnosi e nei trattamenti. Per esempio, le malattie cardiache possono presentarsi in modo diverso negli uomini e nelle donne, alcuni farmaci possono avere effetti o effetti collaterali specifici per il sesso e la conoscenza dell’anatomia del paziente è fondamentale per una diagnosi e una cura accurate. Un uomo transgender può comunque richiedere uno screening per il cancro al collo dell’utero, mentre una donna transgender può aver bisogno di esami della prostata, ha spiegato Jeanine Roeters van Lennep, internista specializzata in medicina vascolare presso l’Erasmus Medical Center di Rotterdam, Paesi Bassi, e ricercatrice in medicina di genere. I sistemi di screening automatizzati che si basano sui marcatori di genere possono escludere i pazienti transgender, impedendo loro di accedere a importanti servizi di prevenzione.

Un’adeguata documentazione dell’anamnesi di genere e delle cure legate alla transizione garantisce anche la continuità delle cure stesse. I pazienti spesso interagiscono con più fornitori nel corso del loro percorso sanitario, e una documentazione coerente e accurata consente di passare senza problemi da un professionista all’altro. Ciò è particolarmente importante per coloro che si sottopongono a terapie ormonali, interventi chirurgici per l’affermazione del genere o trattamenti influenzati dai livelli ormonali o da fattori anatomici. Una documentazione accurata previene gli errori, come la prescrizione di farmaci controindicati o la formulazione di ipotesi errate sull’anatomia del paziente.

Tuttavia, presupposti e pregiudizi continuano a interferire con l’assistenza centrata sul paziente. Per esempio, nella cura del cancro, i presupposti eteronormativi possono prevalere sull’autonomia e sulle preferenze del paziente, ha spiegato O’Callaghan, raccontando il caso di una paziente transgender che ha esplicitamente rifiutato la ricostruzione del seno dopo un intervento chirurgico per cancro al seno. Tuttavia, l’équipe sanitaria ha lasciato del tessuto sul petto per una futura ricostruzione, sulla base delle aspettative normative di come dovrebbe apparire il corpo di una paziente che ha superato quel tipo di cancro.

“Questa mancanza di rispetto per i desideri dei pazienti mina la loro autonomia ed erode la fiducia nel sistema sanitario. C’è una mancanza di comprensione di come l’identità di genere di una persona possa essere centrale per la sua personalità”. “C’è una visione antiquata secondo la quale ciò avviene solo a casa, a porte chiuse, mentre alcune persone vivono e respirano la loro identità queer, ed è importante per loro essere autenticamente se stesse in ogni momento”. ( O’Callaghan)

La divulgazione comporta dei rischi

Per quanto sia importante rivelare le informazioni sui pazienti, la divulgazione del sesso biologico e dell’identità di genere è una decisione profondamente personale che può comportare rischi, tra cui la discriminazione, lo stigma e la violazione della privacy. (…) Le violazioni della privacy rappresentano un altro problema significativo. Che siano intenzionali o accidentali, possono avere profonde conseguenze sociali. Nelle comunità più piccole, ad esempio, fare outing può portare all’ostracizzazione o addirittura alla violenza, soprattutto per chi proviene da contesti culturali o religiosi in cui le identità LGBTQ+ sono fortemente stigmatizzate.

Fonte: estratto dell’articolo di Manuela Callari https://www.univadis.it/viewarticle/pazienti-lgbtq-e-problema-cartelle-cliniche-cui-nessuno-2025a10002s1?uuid=810cd28f-2975-499f-9a89-e1c1de7bd4c3&s1=news

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Data:

20 Marzo 2025