Il 22 novembre 2024, la base Unifil di Shama, nel sud del Libano, è stata colpita da due razzi da 122 millimetri, presumibilmente lanciati da Hezbollah. L’attacco ha ferito quattro militari italiani, che fortunatamente non sono in pericolo di vita.
L’Attacco
I razzi hanno colpito un bunker e un’area logistica utilizzata dalla polizia militare internazionale, causando danni significativi alle infrastrutture vicine. Alcuni vetri si sono frantumati a causa delle esplosioni, colpendo i quattro militari italiani. Questo attacco segue un altro avvenuto pochi giorni prima, quando otto razzi avevano colpito la stessa base, ferendo cinque membri della missione internazionale.
Reazioni e Condanne
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha definito l’attacco “intollerabile” e ha ribadito che i militari italiani non possono essere toccati. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso la sua indignazione, sottolineando che il contingente italiano di Unifil è presente nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso solidarietà e vicinanza ai feriti e alle loro famiglie, condannando fermamente l’attacco e rinnovando l’appello affinché le parti sul terreno garantiscano la sicurezza dei soldati di Unifil.
Situazione Attuale
La missione Unifil, attiva nel sud del Libano per garantire il rispetto del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, è sempre più spesso bersaglio di attacchi. Le autorità militari italiane e l’ONU stanno monitorando attentamente la situazione, mentre sale la tensione nella regione.