Per l’Unione Europea l’intervento dell’Onu volto a sanare le profonde cicatrici della Libia è un passo fondamentale in vista delle prossime elezioni fissate il 24 dicembre di quest’anno. Infatti, Josep Borrell ha dichiarato che l’UE è pronta “a lavorare con il nuovo presidente del Consiglio presidenziale, Mohammad Younes Menfi, e con il nuovo primo ministro, Abdul Hamid Mohammed Dbeibah”, aggiungendo che è necessario “formare rapidamente un nuovo governo inclusivo che lavorerà per la riconciliazione nazionale e l’unificazione del Paese”.
Inoltre, secondo l’alto consigliere dell’Ue, proprio per garantire la regolarità delle elezioni, bisognerà adottare, entro la metà del prossimo ottobre, dei provvedimenti legislativi che rispettino gli accordi del cessate il fuoco.
Dopo un’estenuante e lunga guerra civile, la Libia può tornare a respirare, con nuove prospettive e un governo di transizione che dovrebbe, almeno per il momento, portare un po’di ordine nel caos che ha travolto il paese nordafricano.
Il governo di transizione è stato formato dall’Onu in attesa che il 24 dicembre di quest’anno si possano svolgere delle regolari elezioni per scegliere una nuova guida per il paese. I protagonisti di questo esecutivo sono stati scelti a Ginevra da 75 elettori del Forum di dialogo politico libico. Nello specifico, sono state elette quattro persone, una per ricoprire il ruolo di premier e altre tre come membri del consiglio presidenziale.
La scelta del premier è ricaduta su Abdul Hamid Dbeibah, un imprenditore edile originario della città di Misurata, capitale della Tripolitania che si affaccia sul golfo di Sirte. Su di lui si dice che abbia buoni rapporti con la Russia, ma allo stesso tempo altre voci lo confermano molto vicino anche alla Turchia e a quelle fazioni che, durante il conflitto libico tra il GNA di Fayez al-Sarraj e l’LNA guidato da Khalifa Haftar, erano molto vicine al primo.
A presiedere il consiglio sarà invece il diplomatico Mohammad Younes Menfi, originario di Tobruk, città del distretto di al-Butnan. Lui sembrerebbe essere molto vicino ad Haftar, a conferma che il governo di transizione ha come scopo di riappacificare le due fazioni rivali che hanno logorato la Libia nella guerra civile.