Oggi, in una realtà virtuale sempre più invadente, si sta perdendo la scrittura manuale: molti bambini preferiscono le tastiere dei dispositivi elettronici alla penna, perché più immediate.
Uno studio condotto dalla grafologa Irene Bertoglio e dallo psicologo Giuseppe Rescaldina, pubblicato nel libro Il corsivo encefalogramma dell’anima, partendo dal disturbo di disgrafia ormai molto frequente tra gli studenti italiani, illustra l’importanza della scrittura manuale.
I due sostengono in particolar modo come sia importante che i bambini siano educati nell’uso della scrittura sin dall’inizio, tentando di arginare l’invadenza dei dispositivi elettronici.
Inoltre, a favore della loro tesi, citano diversi studi e ricerche svolte in merito, tra cui quello della psicologa Virginia Berninger che, confrontando chi scriveva in corsivo e stampatello, ha riscontrato che i bambini che scrivevano in corsivo attivavano maggiormente le zone cerebrali legate alla memoria e alla lettura.
Bertoglio e Rescaldina confermano che la scrittura in corsivo comporta molti vantaggi. Infatti, stimola la creatività, arricchisce il proprio vocabolario producendo un gran numero di parole differenti e attiva diverse zone del cervello aumentando la propensione dei bambini nelle attività manuali. Inoltre, favorisce il loro processo di socializzazione con gli altri.
Tra gli altri studi citati c’è anche quello della dottoressa Laura Dineaheart della Florida University, che afferma come i bambini educati a una scrittura manuale raggiungano ottimi risultati negli studi, soprattutto alle superiori, rispetto a chi predilige i dispositivi elettronici.
Lo studio di Bertoglio e Rescaldina trova però una sua sintesi nel manifesto dell’Istituto Grafologico Internazionale Moretti a favore della scrittura manuale: “La scrittura a mano corsiva stimola a: migliorare la capacità di lettura e di calcolo; potenziare la capacità di attenzione e di apprendimento; imparare l’autodisciplina e la concentrazione; allenare la memoria e accrescere la fiducia in se stessi; favorire il pensiero critico; costruire buone relazioni comunicando le proprie idee; esprimere la creatività individuale e uscire dall’anonimato incoraggiando l’originalità individuale”.