Quando, nel 2003, ho accettato l’incarico di curare la selezione degli artisti contemporanei irlandesi, che riuscivano in qualche modo a tradurre in forma visiva l’enorme ricchezza di immagini che è immagazzinata nella lingua e scrittura gaelica sono stata affascinata dall’idea di conoscere la realtà culturale irlandese. Poiché si tratta di un piccolo Paese e per di più un’isola, l’esistenza di questa cultura viene spesso trascurata dal main stream: questo malgrado si tratti di uno degli ultimi baluardi ancora (r)esistente dell’antica eredità celtica che ha lasciato le sue tracce in quasi tutta Europa.
I criteri che hanno guidato la selezione servivano a individuare varie possibilità di esprimere visivamente i valori estetici di una lingua, nel caso particolare di quella gaelica irlandese. La lingua scritta e parlata è fondamentale per costruire l’identità culturale di un popolo. Credo che molte persone nel resto d’Europa e nel mondo non sappiano o non si rendano conto del tutto di come la repressione linguistica sia stata violenta in Irlanda. Io stessa non immaginavo che la lingua gaelica (irlandese) si parlasse oggi ormai solo in alcune aree, quelle dove abbiamo cercato di trovare gli artisti che nei loro lavori riuscissero in qualche modo a interpretarla in chiave attuale. Per fortuna la vitalità di una lingua può essere molto resistente, anche quando ci siano delle forti pressioni per farla dimenticare e sostituirla con un’altra. Essa comunque riesce a rimanere viva nell’inconscio collettivo e costituisce le fondamenta del sistema dell’immaginazione, un sistema che elabora e trasmette in altre forme comunicative diffondendo l’aspetto estetico della matrice culturale primaria.
La lingua, quale cuore dell’esperienza storica di un popolo, possiede, accanto ad una funzione pratica di comunicazione rappresentata dallo stereotipo dell’insieme dei simboli e dei suoni riconoscibili solo dalle persone che la parlano, un patrimonio estetico che può essere recepito da tutti e che può essere classificato secondo varie categorie. La prima qualità è rappresentata dall’aspetto sonoro: la musicalità di una poesia può essere goduta di per sé, anche se il significato delle parole non viene compreso. Questa componente può svilupparsi tramite una continua astrazione verso una dimensione completamente musicale (anche solo strumentale): molti musicisti dell’Ottocento si sono serviti nelle loro opere di temi musicali scritti partendo da motivi e ritmi propri del parlato e delle filastrocche popolari. La seconda categoria di valori estetici della lingua è quella visiva, che a sua volta può essere suddivisa in due generi.
Un primo aspetto visivo è dato dal valore dei caratteri ed è costituito dalla loro tipologia, cadenza e raggruppamento. Alla parola scritta la cultura irlandese è legata in modo viscerale sin dal tempo del primo monachesimo sull’isola: già nei codici troviamo scrittura e immagine fuse in una simbiosi che accentua l’effetto emotivo nei confronti dell’osservatore, un’idea che i migliori artisti contemporanei della tradizione gaelica hanno ripreso e sviluppato in chiave odierna. L’immagine si confronta qui direttamente con la scrittura, così che le immagini emergono come sovrapposizioni evanescenti o come evocazioni di visioni descritte. Il secondo aspetto è collegato alle proiezioni che un linguaggio può descrivere al proprio interno come figure della lingua e che ritroviamo espresse nelle fiabe, nelle canzoni e nelle forme di spiritualità che sono tramandate di madre in figlio. Proprio tale memoria trasmessa oralmente è un punto di contatto tra la cultura irlandese e le reminiscenze della cultura gaelica che affiorano dal passato e che è possibile riconoscere in quasi tutti i territori che portano le tracce degli insediamenti celtici. È possibile percepire le tracce di questa antica tradizione celtica anche nell’Irlanda contemporanea, dove la specificità della cultura irlandese (ciò che potremmo anche chiamare essenza della sua arte) si è formata probabilmente in contatto con la realtà fisica della natura di quest’isola meravigliosa.
Nelle opere dei vari artisti scelti ritroviamo delle caratteristiche comuni, anzitutto quelle legate alla spiritualità celtica che ha in seguito arricchito quella cristiana, con le sue componenti di mistero, ambiguità, suscitate dalle trasparenze, i riflessi e dalle distorsioni visive legate al rapporto con la natura considerata come un vero e proprio essere vivente. Le stratificazioni di resti di vita vegetale e animale che troviamo nello spessore della torba che ricopre grandi superfici del territorio irlandese, possono essere interpretate come uno scrigno della memoria dove può essere rinchiusa anche l’esperienza della sofferenza e dei soprusi subiti che però ritrovano sempre un conforto nella terra e nelle pietre, negli alberi plasmati dalla pioggia e dal vento, che racchiudono anime di donne o di bambini nel gesto di protendere le braccia verso il mare, come a salutare coloro che sono partiti, in paesaggi ove si può credere che dormano presenze che si risveglino solamente di notte.
Il rapporto con la scrittura, il suo segno e il suo intreccio sono un’altra peculiarità dell’arte contemporanea irlandese: anche in questa selezione abbiamo trovato dei validi rappresentanti che trattano questa problematica in modo innovativo. Tutti questi percorsi sono presenti nelle espressioni degli artisti invitati: per questo abbiamo scelto solo quelle personalità artistiche in grado di esprimere al meglio lo spirito gaelico. Non è stato un processo facile, perché non volevamo inserire alcuni lavori di natura esclusivamente artigianale, tipici delle zone gaeliche fortemente turistiche perché ci interessava cercare delle opere correlate alle problematiche dell’arte contemporanea internazionale. Un altro ostacolo è derivato dal fatto che nel XX secolo l’arte visiva irlandese non è quasi mai entrata direttamente in contatto con le correnti predominanti dell’arte visiva europea, così che ancora oggi molti artisti tentano anacronisticamente di rifare le opere dei maggiori personaggi dell’arte moderna internazionale. Questo tipo di esperienza eclettica non rappresentava alcun interesse per il nostro scopo, che consiste nel porre le basi per rintracciare un’identità e coscienza culturale gaelica moderna che riesca a mantenere una forza espressiva attuale e a creare opere d’arte anche attraverso l’uso di una tecnologia d’avanguardia.