Oggi vorrei parlarvi dell’inquinamento del nostro territorio. L’Italia dove ogni singola pietra racconta la nostra storia, una storia fatta di artisti, poeti, scultori e pittori. Una terra pregna di cultura e opere d’arte che in tanti vengono a visitare.
Fiore all’occhiello della nostra nazione erano le nostre acque. Come avrete notato ho adoperato il verbo al passato remoto. Purtroppo, le nostre falde acquifere, a dispetto di quello che si dichiara, sono inquinate.
Accade spesso che i valori dichiarati da chi è predisposto al controllo, siano falsati. Gli stessi controllori divulgano valori di inquinamento ben al di sotto di quelli reali.
I motivi di questo inquinamento? La caduta o l’assorbimento della pioggia su terreni contaminati da scarichi industriali solitamente illeciti. Questo inquinamento barbarico non solo ha rovinato la nostra amata terra, ma al tempo stesso, sta uccidendo la vegetazione e molti esseri viventi presenti.
Esistono dei video, presenti in internet, dove si denunciano da tempo le deturpazioni del territorio. I mezzi di informazione ci bombardano giornalmente di notizie di ogni genere ma raramente parlano dell’inquinamento ambientale.
In questi giorni, dopo varie trattative, un ufficiale di un’arma dello Stato mi ha consegnato documentazioni riguardanti alcune discariche “abusive” e non regolari. Volendo tutelare l’immagine di questo confidente che in tempi passati ha subito minacce e denunce, non intendo momentaneamente, fare alcun nome.
Purtroppo i territori interessati non sono solamente Taranto, Bari o Brindisi che, come già sappiamo, sono nell’occhio del ciclone, ma trattasi di zone che pochi hanno sentito pronunciare: Marsico Vetere (Pz), la zona di Agri( Pz) e il Pertusillo(Pz) che, invece, ci riguarda molto da vicino. In queste zone, per esempio sono presenti depuratori nuovi di zecca chiusi e non funzionanti da anni. Oltretutto alcuni di questi pseudo depuratori scaricano sostanze tossiche nelle acque destinate alla produzione di acqua potabile.
Questo stato di degrado era già noto, sin dal 2010, su mia personale denuncia, presentata presso la stazione dei Carabinieri e all’ Assessore Regionale all’ambiente dell’epoca. Seguirono delle analisi di laboratorio, a mie spese, dopo che le acque del Pertusillo si colorarono di rosso.
Voglio infine ricordare che per la stessa questione in Campania, dove lo sversamento ed il mancato funzionamento dei depuratori non andava solo ad incidere sulle acque dolci potabili ma anche per gli sversamenti in mare. Oggi, più di ieri, la cosa si è fatta più inspiegabile. Non esiste giorno che non esca notizia di un inquinamento acquifero ambientale anche nel Lazio, val d’Aosta, Toscana, Puglia, Calabria e Sicilia.