Grazie al successo ottenuto in semifinale di Europa League contro lo Shakhtar Donetsk per 5-0, l’Inter torna a giocare una finale europea esattamente dieci anni dopo il ‘triplete’.
Un traguardo importante non solo per la società nerazzurra, ma anche per tutto il calcio italiano che ha vissuto una stagione europea abbastanza deludente. Eppure la ripresa post Covid-19 aveva restituito al calcio italiano un’Inter in non buone condizioni fisiche, timorosa, incapace di costruire tante azioni da gol in una partita e soprattutto di mantenere il vantaggio acquisito in campo.
Ma grazie ad un finale di stagione strepitoso, i nerazzurri non solo hanno conquistato il secondo posto in campionato – ad un punto dalla Juventus capolista – ma hanno raggiunto meritatamente anche la finale di Europa League superando, dai sedicesimi in poi, il Ludogorets (4-1, tra andata e ritorno), il Getafe (2-0), il B. Leverkusen (2-1) e infine – al “Merkur Spiel-Arena” (Düsseldorf) – proprio la squadra ucraina come già scritto in precedenza.
Ma è stata una partita dai due volti. Più equilibrata nel primo tempo, decisamente di marca nerazzurra la ripresa. In effetti lo Shakhtar Donetsk, pur senza mai effettuare un solo tiro nello specchio della porta interista, nella prima frazione di gioco costringe spesso l’Inter ad abbassarsi grazie ad un lungo possesso palla (60%) rivelatosi, peraltro, sterile.
La squadra di Conte, invece, più cinica del solito, al primo vero affondo passa in vantaggio con un colpo di testa di Martinez (18’) al ventesimo gol stagionale (il primo in Europa League).
Nella ripresa, sotto di un gol, ci si aspetta una reazione dello Shakhtar Donetsk. E invece si vede una sola squadra in campo: l’Inter. La squadra di Conte domina in lungo e largo e continua a pressare alto nella fase di non possesso costringendo spesso all’errore gli avversari. Così la squadra nerazzurra raddoppia – ancora di testa – con D’Ambrosio (64’) sugli sviluppi di un calcio d’angolo e poi, con grande determinazione, dilaga con Martinez (74’) e con Lukaku (78’ e 84’), straripante quando gli avversari gli concedono metri.
ANALISI E COMMENTI
L’Inter, dunque, approda meritatamente in finale di Europa League. Un percorso netto ed una crescita esponenziale per la squadra di Conte che nelle ultime sette gare ufficiali ha subìto un solo gol e ottenuto sei vittorie ed un pareggio.
Vanno sottolineate le doppiette di L. Martinez e Lukaku e soprattutto le prestazioni più che convincenti della squadra di Conte che, evidentemente, è cresciuta molto dal punto di vista della condizione atletica, dell’autostima e della convinzione nonostante i tanti ragazzi alle prime esperienze internazionali.
“Siamo stati bravi – ha dichiarato il tecnico interista ai microfoni di Sky – perché abbiamo raggiunto la finale con una squadra forte e che ha grande qualità nel palleggio. Ma siamo stati altrettanto bravi a non farli giocare e a farli correre e difendere. Abbiamo giocato con coraggio. Sono molto contento e soddisfatto per quanto fatto da questi ragazzi. Il merito va tutto a loro. È una soddisfazione per tutti. Tanti ragazzi stanno giocando per la prima volta in Europa. Adesso ci capita il Siviglia che ha molta esperienza e che ha vinto 4 volte in 7-8 anni l’Europa League. Perciò dobbiamo recuperare energie per la finale e provare a dare una gioia ai tifosi interisti, ma ora godiamoci questa vittoria”.
In effetti è un’Inter trasformata e soprattutto coraggiosa. Una squadra temibile, che non si accontenta del minimo, crea tanto e soprattutto è una squadra che concede poco agli avversari. Anche questa volta, infatti, la squadra nerazzurra ha concesso un solo tiro nello specchio della porta (Moraes, 61’) e costruito diverse occasioni da rete oltre ai cinque gol fatti.
Questa squadra, così com’è oggi, probabilmente avrebbe potuto sperare in qualcosa di più del secondo posto anche in campionato.
Ma archiviato il campionato, ora sarà bene mettere da parte anche questa semifinale e concentrarsi sulla partita più importante di questa stagione, la finale di Europa League contro il Siviglia che si giocherà venerdì 21 agosto sempre alle ore 21.00.
(Foto da adnkronos.com Afp – si ringrazia)