Siamo nel bel mezzo della stagione invernale, in quel freddo che sa di solitudine, che ti entra nella pelle creando una sorta di difficile e prolungata convivenza. Le giornate passano cupe, quasi noiose. Non si ha voglia di uscire di casa se non per obblighi a cui non si può rinunciare, ed è forte il desiderio di rientrare il prima possibile per rigenerarsi al calore del proprio tepore. Il tornare nella propria abitazione, cambiarsi di abito, magari riscaldarsi con una doccia calda mentre nel forno sta prendendo corpo una delicata lasagna al ragù, ha il suo perché. Nell’aria iniziano a diffondersi profumi avvolgenti. Tutto lascia presagire che sarà una serata speciale. I termosifoni accesi portano il nostro habitat ad una temperatura di sicura accoglienza. Lo stereo diffonde una musica lounge, sul piccolo tavolino del soggiorno una candela emana un profumo di viola selvatica. Mi accingo ad apparecchiare la tavola. Un coperto, due coperti, tre coperti e voilà il gioco è fatto.

Guardo il forno, la luce interna mi ausilia nel lavoro. La lasagna sta prendendo forma e viene voglia di assaggiarla; apro lo sportello ed un calore importante mi appanna gli occhiali, resisto, affondo una forchetta nella teglia per verificarne lo stato di cottura… quasi pronta, ancora qualche minuto e potrò sentirmi soddisfatto.
Con la coda dell’occhio guardo la tavola imbandita e mi sembra manchi qualcosa… ma cosa… i piatti, le posate, i bicchieri ci sono, addirittura ho messo un centro tavola che ha resistito dal periodo natalizio… ma, qualcosa mi sfugge.
Guardo nuovamente la tavola, i calici da vino ci sono… ecco non ho pensato al vino, come ho fatto a dimenticare proprio questo… forse sarà colpa di tutta questa comunicazione negativa che da più parti consiglia di non bere perché l’alcool fa male, eppure non riesco ad immaginare un buon pasto senza un buon vino.

Trafelatamente scendo in cantina, accendo la fioca luce e velocemente scelgo. Non posso prendere una bottiglia che necessiti di essere aperta almeno mezz’ora prima perché non ho tempo, la lasagna è praticamente pronta e gli ospiti di lì a pochissimo arriveranno.
Mi guardo intorno, scruto quasi avessi un occhio laser, ragionando sui vini presenti ed i loro abbinamenti preferiti, il tutto avviene in una manciata di secondi.
Con la mano destra impugno fortemente una bottiglia di “Montepulciano”, la temperatura al tatto mi fa pensare a circa 18 gradi, ottimo; il tempo di salire in casa, aprirla e versarne un timido contenuto per verificare eventuali problemi di conservazione, ed ecco che gli ospiti suonano alla porta. Apro, sorrisi, abbracci, effusioni amichevoli fanno dimenticare il dramma che si stava per vivere.
La bella bottiglia di vino rosso è esposta come un trofeo sul tavolo del soggiorno e quasi ci lanciamo uno sguardo ammiccante; entrambi sappiamo di aver superato con dignità un momento di imbarazzo.
Gli ospiti si sono accomodati, la lasagna è arrivata portando gioia sulla tavola ed il vino è il quarto ospite della serata ed a lui spetta l’apertura delle danze. Alziamo i calici e brindiamo all’inverno, all’amicizia ed alla convivialità, il tutto accompagnato per mano da un vitigno storico abruzzese che trasmette qualità ad ogni bevuta, soprattutto se in ottima compagnia.
Buona degustazione.