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L’INVITO

Ben ritrovati, questa settimana continua il nostro viaggio su questi argomenti che, spero troviate interessanti, ricordo che, se qualcuno avesse qualche curiosità o domanda da rivolgermi, basta mettersi in contatto con la redazione, cercherò di rispondere nel più breve tempo possibile.

Ci siamo lasciati la scorsa settimana parlando del cerimoniale e man mano ci addentreremo sempre di più in questo mondo e in quello del galateo in modo più specifico. Il cerimoniale e la vita sociale sia essa di rappresentanza o meno si attua attraverso rapporti epistolari, messaggi che testimoniano la partecipazione o meno a un evento, sino ad arrivare ad altri aspetti come visite, incontri e la partecipazione a eventi che impongono l’attuazione di atteggiamenti e regole di cerimoniale. V’è da dire e precisare che l’attuazione del moderno cerimoniale e Galateo rispetto al passato bada maggiormente agli aspetti di sostanza più che alla stretta forma, questa tendenza o cambiamento di rotta, si è avuta in maniera esponenziale grazie all’aumento delle relazioni pubbliche. Il Cerimoniale e il Galateo hanno origini molto antiche e non è sicuramente invenzione moderna, già le tribù nomadi, migliaia di anni fa, pur vivendo di caccia e agricoltura, conoscevano e attuavano regole formali, ad esempio, la capanna del capo tribù, era posta in una data posizione. Con la nascita dei villaggi, oltre al capo tribù, emersero le prime classi dirigenti, formata dagli uomini capaci di procreare e mantenere il villaggio stesso con opere d’ingegneria. Un primo scritto riguardante il cerimoniale, chiamato “papiro rosso” risale addirittura a 2600 Avanti Cristo nel regno egizio. Lo scopo del Galateo era di correggere i modi rozzi che avevano le persone dell’epoca. In seguito lo stesso, si evolse in regola estetica, avente il fine di migliorare l’immagine e l’estetica, attraverso l’eleganza dei modi e del comportamento, arrivando anche all’acconciatura personale, all’ambiente, l’arredamento. Questi aspetti estetici sono utilizzati talvolta per distinguersi dagli altri, affermando la propria autorità o consolidare il proprio prestigio. Potremmo, quindi affermare, che, il Galateo, assieme al Cerimoniale, fornisce sia regole per attività di rappresentanza, che quelle per un’elegante comunicazione. Passiamo ora allo svolgimento di una cerimonia, in particolare parleremo degli inviti. La forma dell’invito dovrà essere scelta in base al rapporto che intercorre fra invitante e invitato, se ad esempio, l’invito è diretto a una personalità di rango molto elevato rispetto, esso dovrà essere fatto con una lettera sottoscritta dall’invitante. Talora è preferibile fare visita alla personalità che si vuole invitare, per illustrare natura e caratteri della stessa. Se non si rivolge l’invito con lettera, si ricorre al tradizionale cartoncino d’invito. La lettera andrà redatta con particolari attenzioni formali tra cui:

– la data non deve essere apposta con il timbro, ma con lo stesso carattere del testo e il mese dovrà essere scritto in lettere;

– la firma deve essere autografa;

– l’appellativo e i saluti finali, sono forme di cortesia e gentilezza. Gli stessi devono essere scritti di pugno dal firmatario.

Il nome e il cognome dell’invitato, dovranno essere scritti a penna con inchiostro nero o comunque dello stesso colore della stampa, ed è preceduto dal titolo accademico o dalla carica o, in mancanza, dal semplice, ma non per questo meno nobile, Signor. La funzione svolta o la carica dell’invitato andrà menzionata solo sulla busta. Su un foglietto più piccolo, allegato al cartone d’invito, potranno essere indicate, ulteriori precisazioni, che, comunque, renderebbero meno elegante il cartone d’invito; come ad esempio R.S.V.P. (répondez s’il vous plait) con l’indicazione del telefono ove fornire la risposta, ed eventualmente, la data limite per rispondere, l’orario di arrivo richiesto, l’itinerario, le indicazioni per il parcheggio e se all’ingresso dovrà essere esibito l’invito stesso. Se è richiesto solo il R.S.V.P., per ragioni di praticità ed economicità, questo, potrà essere posto in calce sullo stesso cartoncino d’invito, avendo cura che sia stampato con carattere differente dall’invito per sottolineare il distacco dei due messaggi. Sul cartone potrà essere posta anche la stampata P.M. (pour mémoire) se esso serve a ricordare un invito già fatto direttamente.

Data:

1 Giugno 2014