La 75 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, iniziata il 29 agosto, sta per volgere al termine. Sono tre le pellicole italiane che concorrono per il Leone d’oro per il miglior film, fra i quali l’attesissimo ’Suspiria’ del regista palermitano Luca Guadagnino, un remake, o come definito da Guadagnino stesso un omaggio all’omonima pellicola del 1977 diretta da Dario Argento. Nel cast fra le protagoniste figurano Dakota Johnson, Tilda Swinton, Chloë Grace Mortez, Mia Goth e Jessica Harper, protagonista del film originale. La colonna sonora del film è stata realizzata da Thom Yorke, frontman dei Radiohead, la sceneggiatura è di David Kajganich, il quale aveva già collaborato in passato con il regista per ’A Bigger Splash’.
La seconda pellicola è firmata da Mario Martone: il film ’Capri-Revolution’ è il terzo di una trilogia che mette in scena l’Italia del passato, come ’Noi Credevamo’ del 2010 e ’Il Giovane Favoloso’ girato nel 2014, che questa volta ci riporta nell’estate del 1914, a ridosso della prima guerra mondiale. I protagonisti sono giovani perché, sostiene Martone: “Volevo raccontare un’Italia che non è doma, che sente la spinta ad interrogarsi, a cambiare il rapporto fra individualità e collettività”. Il film presenta mondi e visioni diversi: c’è quello arcaico contadino della famiglia di Lucia, l’ideologia del medico, la filosofia della comune. “L’isola è una metafora per il mondo -continua il regista -, viviamo in tempi in cui tutto è improntato ad una visione di odio, paura e chiusura, noi attraverso la figura luminosa di Lucia, pastorella analfabeta che non teme il confronto con l’altro, vogliamo raccontare il suo processo di maturazione e indipendenza.”
L’interpretazione della protagonista Marianna Fontana, rivelazione del film ’Indivisibili’ in concorso due anni fa a Venezia, è la forza di ’Capri…’. Il terzo film italiano in lizza per il Leone è un documentario del regista Roberto Minervini, ’What You Gonna Do When The World’s On Fire’, girato negli Stati Uniti, dove il regista attualmente vive. Minervini ha scelto di raccontare “l’America sommersa”, che in questo caso è quella della comunità afroamericana di New Orleans e della Louisiana.
Con le parole del regista: “La grande difficoltà è stata emotiva, è stata toccare con mano situazioni difficili, che sono di pubblico dominio che però da vicino diventano molto dure da sostenere”. Sarà davvero dura per la giuria, composta da registi e attori del calibro di Guillermo del Toro, Sylvia Chang, Trine Dyrholm, Nicole Garcia, Paolo Genovese, Malgorzata Szumowska, l’attore, regista, produttore e sceneggiatore neozelandese Taika Waititi, Christoph Waltz e Naomi Watts, dover decidere a chi consegnare la statuetta d’oro considerato l’elevato spessore dei film in concorso; ma noi, comunque, facciamo il tifo per l’Italia.