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L’Italia e gli italiani all’estero, godono ancora di credibilità?

cms_283/emma_bonino_7-9_05_04_(20)_800x549_jpg.jpgAlma Shalabayeva è tornata ieri a Roma (con la figlioletta Alua) dopo sei mesi di confino in Kazakistan. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha espresso soddisfazione per l’esito della vicenda («Mi è bruciata, perché veramente non c’entravo nulla», ha dichiarato: «La legge italiana, per giusta o sbagliata che sia, affida il controllo del territorio al ministero degli Interni. Punto»).

cms_283/alfano-angelino.jpgHa scaricato la colpa del rapimento della signora kazaka sulla testa di Angelino Alfano. Il problema, tuttavia, non può essere risolto con la pratica dello scaricabarile. È l’Italia che ha perso ogni credibilità sul piano internazionale: il downrating politico del nostro Paese è peggiore persino di quello economico al quale ci condanna Moody’s.

Da due anni i marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono in attesa del processo per l’omicidio di due pescatori indiani, presunti pirati. E il governo, anche in quel caso, si è macchiato di tante colpe e omissioni. Il 23 ottobre 2011 Nicolas Sarkozy e Angela Merkel ridacchiarono alle spalle di Silvio Berlusconi, allora capo del governo italiano. In Italia non ci fu una reazione unanime di indignazione. Anzi, gran parte dei politici (e dei giornalisti) prese le parti dei due leader stranieri.

cms_283/de_gasperi_jpg.jpgLa dignità nazionale deve essere difesa. Sempre. Come fece Alcide De Gasperi alla Conferenza della pace di Parigi nel 1946. «Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: e soprattutto la mia qualifica di ex nemico». Con poche parole riuscì a superare la diffidenza dei vincitori. Altri tempi. Un’altra Italia, che aveva la schiena dritta.

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1 Giugno 2014