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L’ITALIA SFIORA L’IMPRESA

Tutti, compreso il sottoscritto, si aspettavano una batosta, ma l’Italia degli esordienti ha dimostrato di possedere tanti requisiti per proseguire il torneo a pieno merito. Gli azzurri, partiti a razzo sin dal fischio d’inizio, sono riusciti ad andare per ben due volte in vantaggio sia nel primo sia nel secondo tempo, facendo registrare anche due mete con Parisse e l’esordiente Canna. Da segnalare, in chiusura di frazione (a trenta secondi dai primi quaranta minuti), la quasi meta di Campagnaro che, con i difensori francesi attaccati ai talloni, schiaccia l’ovale a dieci centimetri dalla linea di meta. Tutto il match è giocato a viso aperto da entrambe le franchigie, con un maggiore possesso dell’ovale dei transalpini.

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Il primo tempo, ben diretto dall’arbitro Doyle, termina con i galletti in vantaggio per soli due punti (10-8): da registrare il 3-0 iniziale messo a segno da un drop di Canna e la meta del capitano azzurro. Buona la prova degli esordienti Gega e Odiete; mentre faticano Canna e Lovotti a trovare l’equilibrio psicologico dispensabile a giocare con più decisione e meno errori. Continua invece a mancare la disciplina soprattutto in fase difensiva. Troppi sono i calci di punizione assegnati alla Francia e per nostra fortuna, sbagliati dal mediano di apertura Sebastien Bezy. Il secondo tempo inizia subito in discesa per l’Italia. Una punizione, assegnata dopo una mischia in nostro favore, è messa a segno sempre dal mediano di apertura italiano. C’è tensione sul volto dei transalpini. E hanno ragione a temere la pressione azzurra; infatti, passano pochi secondi che, un Canna in crescendo, conclude in meta una splendida azione di capitan Parisse.

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Tutto lo Stade de France si colora del bianco dei volti dei tifosi di casa. Brunel in tribuna si lecca baffetti, mentre la panchina italiana impazzisce di gioia. Che soddisfazione! Lo score sul tabellone dello stadio segna 18-10 per gli italiani. I nostri ragazzi sembrano avere la partita in pugno. Riescono a chiudere ogni spazio alle incursioni dei centrali avversari. Sono trascorsi circa quindici minuti del secondo tempo e per l’Italia arrivano i primi cambi: McLean e Giazzon per Odiete e Gega. La Francia alza leggermente il ritmo e arriva in meta con Plisson, che sfrutta un passaggio forse viziato da un “in avanti”. Dopo la trasformazione, i Bleus accorciano le distanze di un punto. Siamo sul 18-17 per l’Italia. Il tempo scorre lentamente. Manca ancora molto alla fine del match. E a dodici minuti dal termine, Plisson riporta in vantaggio i francesi grazie a un calcio piazzato. La risposta azzurra arriva dopo pochi minuti. Haimona, entrato in campo al posto di un ottimo Canna, ci riporta in vantaggio sempre su punizione.

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Siamo sul punteggio di 21-20 per il XV guidato da Brunel. Mancano sei minuti alla fine dell’incontro e i tifosi italiani iniziano a pregustare il sapore della vittoria; ma come molti ben sanno, nel Rugby, sei minuti sono un’infinità. La Francia mette pressione all’Italia che sembra aver perso lucidità. E grazie a una decisione arbitrale fin troppo generosa, i padroni di casa ottengono un ennesimo calcio piazzato che Plisson realizza da posizione angolata. Non resta che affidarsi all’ultima carica a testa bassa, guidata da Parisse. E proprio lui, il capitano, all’82° tenta la giocata che avrebbe messo ko un’intera nazione: va fuori dai pali il suo tentativo di drop. Impresa sfiorata. Il match termina con il risultato di 23-21 per i galletti e con il rammarico di aver avuto fino a pochi minuti dalla fine, la vittoria in tasca.

Data:

7 Febbraio 2016